Quattro chiacchiere con Eros Taboni, responsabile tecnico del settore fuoristrada, nonché grande appassionato di off road sia moto sia bici

Luca Masserini: in che modo Andreani Group vuole entrare nel mondo della mountainbike?
Eros Taboni: vogliamo creare una nuova idea di quello che dev’essere la sospensione per la mountainbike. Vogliamo migliorare quello che già esiste e creare dei kit per dare più affidabilità e prestazioni.

LM: quante sospensioni avete preso in esame e quali pecche avete trovato?
ET: le abbiamo viste praticamente tutte… quello che è emerso sono i materiali, spacciati per ottimi, ma che in realtà non lo sono, o le tolleranze. Un esempio, sulle forcelle spesso viene a mancare il parallelismo tra steli e foderi, pertanto, facendo il giusto gioco delle boccole, abbiamo visto che su un tracciato molto accidentato, le prestazioni aumentano di molto. Abbiamo analizzato anche l’idraulica e per quello che che abbiamo visto, molte sospensioni sono limitate nel passaggio dell’olio, ci sono poche lamelle per farti capire e con poche lamelle hai pochi margini per migliorare la gestione.

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LM: a microfono spenti mi parlavi del dilemma cruciale del peso, nel senso che in questo settore, tutto o quasi gli gira attorno. Voi credete che per fare un prodotto realmente funzionante si possa mantenere lo stesso peso o c’è bisogno di più “sostanza”?
ET: da appassionato di motocross e di mountainbike, mi sono meravigliato quando ho aperto una forcella da discesa per la prima volta, ho visto che c’è dentro “poca roba”, eppure funzionano abbastanza bene. Sicuramente il nostro obiettivo sarà di stare alla pari con i pesi, ma se ci sarà da aumentare per garantire una serie di prestazioni credo non esiteremo.

LM: senza andare nello specifico, quale tipologia di kit volete introdurre?
ET: l’idea è di una cartuccia pressurizzata da sostituire all’originale e dei pistoni interni più economici con passaggi differenti dell’olio.

LM: questa è una mia curiosità personale, se parliamo di forcelle evolute da discesa, con due velocità in compressione, alcune con due ritorni e la regolazione del fine corsa, come si può paragonarle alla migliore forcella da motocross in circolazione? Nel senso, anche nel mx avete tutte queste regolazioni?
ET: nel motocross abbiamo normalmente la regolazione del ritorno e della compressione sulle basse, spesso non hanno neanche il precarico molla. Kayaba e Showa hanno sviluppato nuove forcelle ad aria e in quel caso si può variare all’istante la durezza della “molla”.

LM: questo perché nel mondo della mountainbike ci vogliono proporre regolazioni che non servono?
ET: su questo discorso siamo ancora in fase di analisi, ma probabilmente le velocità che entrano in gioco nel motocross, rispetto ad una discesa di downhill, sono molto diverse. Il carico stesso del peso della moto è spesso superiore al peso del pilota, mentre le bici pesano molto meno rispetto chi le guida. Avere più regolazioni aiuterebbe anche nel motocross, ma per come la vedo io è una questione di costo. Aggiungere regolazioni, significa aggiungere soldi.

LM: mi stai dicendo che un team ufficiale che ha come primo obiettivo quello di vincere le gare, non utilizza più regolazioni per motivi di budget?
ET: sì, per me è una questione di costi, perché più puoi andare a regolare nello specifico una sospensione, maggiore sarà la sua prestazione. Oppure hanno fatto dei test con i vari piloti e non c’è tutta quella differenza che ci si aspetta e non ha senso investire ad esempio su un prodotto che migliora del 5%. Le sospensioni sono dei grandi compromessi.

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Prossimo step

Finita l’intervista, ci siamo dati appuntamento in azienda da loro per saperne di più, soprattutto vogliamo vederci più chiaro sulla tecnologia impiegata nel motocross e quella che oramai conosciamo bene. In che direzione andremo nel futuro immediato? Con “mille” regolazioni o prodotti semplici realizzati con cura e materiali realmente all’avanguardia?

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Questo il tappo superiore di una cartuccia pressurizzata Ohlins da mx

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Un dettaglio di una tenuta della cartuccia (moto), non vediamo l’ora di seguire il progetto di Andreani Group sin dai primi passi; mountainbike e motocross hanno molto in comune, a destra una serie di cartucce sigillate pronte da montare al posto delle originali

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Il responsabile tecnico di Andreani Group ci ha confessato che il problema maggiore sulle forcelle da mountainbike è il parallelismo tra steli e foderi, rifacendo solo il gioco boccole le prestazioni aumenterebbero di gran lunga…

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Foto credit: BiciLive.it | Matteo Cappè

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A proposito dell'autore

Una figura chiave nel panorama della mountainbike italiana e internazionale. La sua presenza spazia dall'essere giornalista, tester, testimonial, protagonista di un canale Vimeo seguitissimo e co-fondatore della Gravity School.