Il movimento gravity femminile in italia è sempre stato molto timido ma per fortuna questo scenario sta cambiando e, grazie a iniziative come il Gravity Italian Ladies, le ragazze iniziano ad occupare il loro spazio

Inizialmente l’obbiettivo del progetto Gravity Italian Ladies era semplicemente quello di far capire alle ragazze che si tratta di un sport accessibile a tutte attraverso alcuni video realizzati nelle location più suggestive d’Italia quali Finale Ligure e l’Etna. Dopo il secondo video la risposta delle ragazze è stata molto positiva.

Il progetto ha cambiato forma e l’obiettivo del gruppo che si sta a mano a mano formando, è quello di crescere insieme come rider.

Enza ‘Lumaka’ Marino, ideatrice e coordinatrice di tutto ciò che sta dietro al progetto delle Gravity Italian Ladies , in collaborazione con il negozio The Ultimate Bikeshop di Finale Ligure, ha organizzato il secondo camp a fine luglio. Un momento unico e speciale dove io e Lumaka insieme ad Alisa, Conny, Lia, Laura, Arianna, Federica e Sara abbiamo potuto condividere esperienze diverse e la passione per la mountainbike.

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Per iniziare i due giorni di camp, le ragazze si sono date al trail building nel bosco privato vicino al bed and breakfast La Tana del Tasso che, tra l’altro, ha ospitato le Ladies durante i due giorni di camp. L’obbiettivo delle ragazze era quello di dare inizio alla costruzione di un sentiero flow, ben curato e privo tratti eccessivamente tecnici, ideato per tutti coloro che stanno iniziando a far discesa; infatti il trail building, un’attività che molti rider considerano banale, per noi è stata un puro divertimento. È servito tantissimo per consolidare il gruppo e per dare alle ragazze una nuova prospettiva del sentiero dovuta ad un maggior legame con l’ambientazione circostante.

Il pomeriggio invece è stato riservato allo sviluppo della tecnica sulla pump track, dove si è potuta aumentare la confidenza con la bici ed imparare i movimenti che risulteranno utili sui sentieri.

Il secondo giorno è trascorso interamente sui percorsi dell’entroterra ligure, e lì le ragazze hanno potuto girare insieme e spingersi a vicenda per migliorare il proprio livello.

Alla fine dei due giorni di camp le ragazze erano contente e soddisfatte. Hanno conosciuto altre donne che come loro amano le due ruote e non possono fare a meno della discesa. La complicità nel gruppo è andata aumentando senza che la rivalità tra donne si facesse sentire; al contrario, tutte sperano che il gruppo cresca ancora di più e che altre ragazze possano scoprire le gioia di fare una discesa.

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Incuriosita di sapere se il camp è stato per loro un’esperienza positiva come lo è stato per me, ho fatto alcune domande alle ragazze, e le risposte di Alisa Puracchio racchiudono il sentimento generale delle partecipanti del camp

Perché sei venuta al Gravity Italian ladies Camp?

Come la maggior parte delle donne che praticano discipline Gravity in Italia sono abituata a far parte di un gruppo a forte prevalenza maschile. Provenendo da una una scuola di mtb il gruppo con il quale mi sono formata prima come rider e poi come maestra ha sempre avuto come valori quello della condivisione della conoscenza e del rispetto dei diversi partecipanti, diversi sia per livelli di apprendimento, che per capacità tecniche ed emotive. Pur non avendo mai avuto alcuna remora nel confrontarmi con l’universo maschile (al di là delle ovvie differenze di forza o di resistenza) ho sempre avuto la curiosità di poter incontrare altre “girlriders” con le quali avere uno scambio alla pari di esperienze, sensazioni e suggerimenti.  La  voglia inoltre di far crescere il movimento femminile in Italia (affinché quando ci si incontri fra donne su un trail piuttosto che in una gara di enduro, non ci si guardi come le “bollicine di acqua Lete”)  insieme alla necessità di un confronto con altre donne sono i motivi che mi hanno spinto a partecipare ai camp.

Che cosa ti ha segnato di più in questi due giorni?

Lo spirito di comunione e di intesa che da subito si crea tra le ragazze. Quello stesso spirito che partendo da una passione comune, ti spinge poi a condividere pensieri, problemi e preoccupazioni della vita quotidiana e, allo stesso tempo,  a gioire dei successi e dei miglioramenti delle compagne di camp come se fossero propri.

Che cosa ti aspetti dal prossimo camp?

Spero in una crescita del numero delle partecipanti e tanto, tanto, tanto riding. Ci tengo ad estendere l’invito anche e sopratutto a tutte quelle ragazze che voglio avvicinarsi a questo sport ma ne sono allo stesso tempo (ed in qualche modo) intimorite. Tutti i livelli di abilità tecnica sono ben accetti, l’importante è aver voglia di provare!

Il secondo camp è finito ma a breve ce ne sarà un altro.

Nel frattempo, le ragazze possono comunque trovare a Finale Ligure l’ambiente giusto ed attività dedicate allo sviluppo della tecnica di ogni livello di riding, come ha potuto constatare Elisabetta Congiu, l’ultima arrivata al gruppo delle Gravity Italian Ladies a cui noi diamo il nostro benvenuto!

In più, il lavoro di costruzione dei nuovi sentieri continua ad essere fatto da Enza con l’aiuto della tre volte campionessa italiana di DH Elisa Canepa. Si spera che a brevissimo questi sentieri siano pronti per accogliere rider di ogni livello.

Per quanto riguarda il futuro, Enza continuerà a sviluppare sempre di più il suo progetto verso l’idea di offrire una soluzione completa a persone e famiglie che vogliano vivere la mountainbike ed il bosco a 360°, ed avvicinare sempre più le persone al mondo gravity.

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Per saperne di più sui prossimi camp restate sintonizzati sul link facebook del gruppo Gravity Italian Ladies oppure contattate direttamente Lumaka alla mail l.info@robexmatti.com.