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Prima tappa da Milano lungo tutta la pianura lombarda, pedalando sulle sponde del Lago Maggiore e Lago d’Orta e poi verso Trivero per giungere a Bielmonte ed entrare in una vera e propria oasi naturale

Il Grand Valley Tour propone la partenza da Milano per attraversare la pianura lombarda lungo strade secondarie e ciclabili che si diramano fino alla zona dei laghi. Il tour passa proprio di fianco a due incantevoli laghi: il Lago Maggiore e il Lago d’Orta. Un’occasione per scoprire paesaggi incantevoli della Lombardia, in totale relax senza clacson e interminabili code.

https://www.youtube.com/watch?v=8fd4Tzf-miQ

Bielmonte: un balcone naturale

Giunti a Trivero si entra in un altro mondo: si pedala sulla Panoramica Zegna, strada che si arrampica fino a Bielmonte (1500m s.l.m.) circondata da rododendri e boschi incantevoli. Veniamo stregati da un romantico tramonto proprio sul Monte Rosa, che ammiriamo estasiati da una bocchetta incontrata poco prima di arrivare a Bielmonte. Rimaniamo là per una buona mezz’ora a godercelo.

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Ci siamo proprio voluti godere questo primo tramonto sul Massiccio del Monte Rosa, il cielo cambiava colore ogni minuto…

Ormai a tarda sera arriviamo finalmente al Bucaneve, l’albergo che si trova sulla Panoramica Zegna e abbraccia un panorama vastissimo: si intravedono le luci di Milano, Torino e al mattino scorgiamo il Monviso. Da qui è possibile ammirare gran parte del Piemonte, la Pianura Padana Emiliana, l’Appennino e naturalmente parte delle Alpi. Ceniamo nell’elegante sala del Bucaneve e poi il meritato riposo, il silenzio ci invade.

Al mattino, dopo una classica colazione “cappuccio e brioche” nell’elegante sala del Bucaneve, facciamo un check alle bici: ci aspetta una giornata immersi nel verde, lontani dalle auto e dal caotico ronzare della città. Chiediamo qualche chiarimento al noleggio bici e iniziamo il nostro tour mtb nell’Oasi Zegna accompagnati dalla nostra guida del Grand Valley Tour.

Ma cosa è l’Oasi Zegna?
Per chi ancora non sapesse cosa è Oasi Zegna vogliamo darvi qualche informazione, rimandando per approfondire la conoscenza al sito ufficiale. Oasi Zegna è un’area montana protetta in provincia di Biella, nata dal “pensiero verde” di Ermenegildo Zegna, fondatore della nota casa stilistica Zegna. La sua passione e l’amore per la natura e la sua terra lo hanno spinto a dar vita ad un’opera di valorizzazione ambientale intorno a Trivero, un’area che si estende per 100 km2. L’area, di cui una buona parte è privata, è stato il primo esempio italiano di come poter riqualificare un’intera area naturale, attualmente l’Oasi Zegna è un parco protetto dove i mezzi motorizzati non possono accedere. Quello che stupisce appena si sale sopra Bielmonte è la vista che si apre sulla Valsessera e le Alpi, si ha di fronte tutta la vastità dell’oasi, il verde intenso dei prati e dei boschi. Viene proprio voglia di fermarsi, far correre lo sguardo senza un obiettivo preciso e lasciare che il corpo venga invaso da una sorta di “energia verde”.

Tour mtb “slow ride”

Appena lasciamo Bielmonte alle spalle ci accoglie al mattino presto ancora lui: il Monte Rosa. Lo abbiamo ammirato la sera prima ma ci fermiamo nuovamente per scattare qualche foto da pubblicare sui social, per far invidia agli amici rimasti a casa. Abbiamo abbandonato la città ma c’è chi non può restare senza smart phone… effettivamente non si può tornare a casa senza delle foto ricordo di questi posti.

Il tour mtb non è impegnativo in questa prima fase, ci godiamo soprattutto il paesaggio e lasciamo che i nostri occhi si perdano in quelle verdi colline e chiediamo, curiosi, da dove passeremo, se in quella valletta o sotto quelle rocce lontane. L’ora della pausa arriva presto e all’Agriturismo Alpe Moncerchio ci ha accolti Giada con caraffe di birra fresca e taglieri di salumi e formaggi locali, da accompagnare con marmellate e miele, verdure grigliate e pane casereccio… non ce ne volevamo più andare!

Un’altra splendida struttura nell’Oasi Zegna è la Locanda di Bocchetto Sessera dove, purtroppo, non abbiamo né alloggiato né mangiato, ma abbiamo scambiato due parole con Teresa che gestisce la struttura, sorta su un antico edificio dell’Ottocento. E’ in mezzo alla natura dove il traffico non esiste, quei posti dove vorresti restare una settimana (e forse anche più!) a rilassare anima e corpo e dimenticare le “brutte abitudini”.

Alpe Artignaga: dove sono i folletti?

Tutta la sterrata che stiamo percorrendo è vietata alla circolazione delle auto e questo permette anche di pedalare con un po’ di spensieratezza, di scherzare tra noi e di non avere quell’ansia perenne di vederci spuntare uno scooter in piega dietro una curva o un’auto che ci strombazza per sorpassarci.

Arriviamo nel primo pomeriggio all’Alpe Artignaga, un gruppo di piccole baite in pietra e legno, un borgo abitato soprattutto nella stagione afosa per scappare dalla calura delle città, circondato da vette che superano i 2000 metri.

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Immerso in una conca naturale, nel silenzio rotto solo dal boato degli aerei che volano ad alta quota, troviamo il borgo di Artignaga.

L’atmosfera che avvolge questo incantevole borgo è quasi fiabesca e ci vuole poco per immaginare che il “villaggio” sia popolato da folletti, gnomi ed elfi magici! Anche se semi disabitato, il borgo è curatissimo e permette di sostare un po’ all’ombra e bere l’acqua fresca di sorgente.

Verso l’Alpe di Mera

Ripartiamo e il tour abbandona per un tratto la sterrata per diventare più selvaggio, con qualche pezzo a piedi immersi in una natura che diventa sempre più intensa e ci sentiamo completamente isolati e lontani dalle città: iniziamo a sentire il fragore di una cascata e dopo qualche curva ci troviamo di fronte una trentina di metri di “schiuma bianca”, un tuffo nel verde del torrente Sessera che attraverseremo un centinaio di metri più avanti grazie al ponte tibetano.

Il nostro percorso torna sulla sterrata, percorriamo fluidi tra boschi di faggio che si alternano a pinete, si sta facendo sera e i raggi del sole tagliano sempre più in diagonale le fronde degli alberi, illuminando come fari l’interno del bosco. Saliamo senza nessuna fretta verso l’Alpe di Mera godendoci il fresco del bosco e chiacchierando del più e del meno.

L’ora giusta

L’Alpe di Mera, a quota 1500 metri ci fa entrare in Valsesia, dove proseguirà il nostro tour. Arriviamo nel momento più magico della giornata, è “l’ora giusta”… Ci sediamo in un locale per berci una birra fresca e sgranocchiare qualcosa mentre davanti a noi sta iniziando lo spettacolo: è lì davanti a noi, il Monte Rosa stasera indossa un cappello di nubi sfilacciate e non possiamo fare a meno di rimanere incollati con gli occhi sbarrati ad osservare il movimento lento delle nuvole che accarezzano le sue vette. Lo lasciamo quando ormai è sera inoltrata, scendiamo verso valle per passare la notte a Piode, dove ci stanno già aspettando.

Non perdetevi la seconda tappa Grand Valley Tour in Valsesia.

 Per maggiori informazioni sul Grand Valley Tour potete accedere alla sezione bike del sito oasizegna.com

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A proposito dell'autore

Appassionato di mountainbike dalla nascita, scopre la fotografia molto giovane, dopo la laurea in architettura non abbandona il sogno di lavorare come fotografo e da quel momento inizia la sua vera carriera da professionista lavorando come fotografo specializzato nell'action photography e fornendo servizi ad aziende di ogni genere... Attualmente ha il ruolo di Direttore Responsabile di BiciLive.it