La seconda tappa del Grand valley Tour ci fa conoscere la Valsesia, un territorio che ci ha prima accompagnato dolcemente lungo le rive del fiume Sesia e poi ci ha fatto immergere nei paesaggi lunari del Passo dei Salati.

Dopo la tappa in Oasi Zegna siamo arrivati alla sera all’Alpe di Mera (1500 metri di quota), qui non ci siamo fatti scappare né un’ottima birra artigianale né un magnifico tramonto sul Massiccio del Monte Rosa circondato da nubi sfilacciate sfumate di colori intensi; abbiamo poi passato la notte a Piode, all’Albergo dei Pescatori, proprio sulle rive del fiume Sesia.

È lui, il Sesia, che domina la valle con il suo fragore incessante, un “boato” di sottofondo ipnotico che ci ha accompagnato nella notte e aiutato a svegliarci al mattino. La colazione all’Albergo dei Pescatori ci è stata preparata su una terrazza proprio sopra il fiume. Appena il sole ci invade capiamo che è ora di smetterla di coccolarci con marmellate e mini-muffin ed è arrivato il momento di pedalare.

Lungo la ciclabile della Valsesia

Obiettivo della giornata è arrivare al Passo dei Salati, a circa 3000 metri di quota, non ce li faremo tutti pedalando, ma gran parte li scaleremo con la telecabina dei Monterosa Ski.

Prima di addentrarci nei paesaggi rocciosi del Passo dei Salti, dobbiamo ancora percorrere la ciclabile che da Piode porta ad Alagna. La ciclabile parte da Scopa e attraversa tutta la valle, costeggiando in molti tratti il Sesia e salendo dolcemente fino ad Alagna. Questa ciclabile è molto comoda perché permette ai biker di attraversare tutta la valle senza dover pedalare sulla strada principale. Suggeriamo di percorrerla però con una bici adatta perché, anche se la chiamano “ciclabile” non va confusa con una classica ciclabile asfaltata, è quasi totalmente sterrata, accessibile tranquillamente con una mtb front.

La Valsesia

La Valsesia è la porta d’ingresso al Massiccio del Monte Rosa, è una verdeggiante valle alpina della provincia di Vercelli dove d’inverno, grazie anche alla sua posizione a quote abbastanza elevate, la neve ha un ruolo importante offrendo agli amanti delle attività invernali una location molto appetibile. È una valle rigogliosa e considerata la valle più verde d’Italia, le temperature in estate non sono mai eccessive, soprattutto nella parte alta della valle. Oltre alla piacevole ciclabile sono presenti diversi itinerari enduro e gravity e tour mtb, il consiglio che vi diamo è di rivolgervi alle guide locali o ai punti noleggio per farvi indicare i migliori itinerari.

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Un giro tra le case Walser

Il nostro tour mtb prosegue lungo la ciclabile e raggiungiamo infine Alagna, dove non possiamo fare a meno di farci un giro tra i vicoli che si snodano tra le caratteristiche case Walser, costruzioni tipiche di questa zona realizzate in pietra e legno.

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Il nostro “giretto” tra le case Walser di Alagna, davvero caratteristiche e con una storia che risale al XIII secolo.

Queste abitazioni trasmettono accoglienza già guardandole dall’esterno, chissà che calore riescono a dare nei freddi inverni, magari con un bel camino acceso. Sulle finestre, sui balconi e dove è possibile queste case hanno dei vasi di gerani colorati, spesso rossi, ma anche rosa e bianchi; appesi all’esterno asciugano i panni, che sembrano far parte dell’architettura della casa.

Ci vediamo a pranzo a Pianalunga

Riempiamo borracce e sacche idriche ad una fontana poi il nostro gruppo si divide: c’è chi decide di salire con l’impianto di risalita in ovovia del Monterosa Ski che da Alagna porta direttamente Pianalunga (2050 metri di quota), certamente più comodo della risalita in bici e soprattutto un modo per ammirare da un punto di vista “aereo” i paesaggi alpini che si trovano appena sopra le ultime case Walser di Alagna.

 

Pochi minuti di risalita per raggiungere Pianalunga e immergersi totalmente nell’ambiente alpino. Chi invece è salito pedalando ha percorso la sterrata che sale a Pianalunga in circa un’ora e mezza, è abbastanza impegnativa, ma almento ci ha fatto sentire meno in colpa quando, al ristorante La Baita, ci hanno presentato la polenta, i vassoi di salumi, i formaggi tipici e un paio di bicchieri di Gattinara.

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Ritorno sulla Terra

Ci dilunghiamo un po’ a pranzo, ma d’altronde quando si è in bici in un posto del genere non si può e non si deve avere fretta, e se proprio dobbiamo dirla tutta, Marco, la nostra guida, ci ha appena detto che non ci saranno salite dopo pranzo… e allora ci mangiamo pure lo strudel senza timore. Si sale in funivia fino al Passo dei Salti, a 3000 metri di quota. Lo strudel lo smaltieremo più tardi. 😉

Saliamo con la funivia di Monterosa Ski e lasciamo Pianalunga e i suoi verdi pascoli; da dentro la telecabina ci sentiamo come su un’astronave, soprattutto quando davanti a noi si presenta una parete di 150 metri di pura roccia e poi un paesaggio che non ha più nulla di ciò che abbiamo visto poco più sotto. I pascoli sono spariti, il Passo dei Salati si presenta come un altro pianeta, solo roccia e chiazze di neve, in lontananza si sentono e si vedono delle slavine e le nuvole basse rendono ancora più suggestiva l’atmosfera.

“Ritorniamo sulla Terra” quando i nostri occhi intercettano un gruppo di stambecchi che si riposa sulle rocce, sbucano anche dei raggi di sole e, scesi “dall’astronave”, ci sediamo per una buona mezzora ad ammirare il paesaggio e gli stambecchi, soprattutto i più piccoli che, con meno timore di quelli più adulti, si girano verso di noi incuriositi.

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La seconda tappa del nostro tuor mtb si conclude scendendo in valle lungo sentieri che attraversano pascoli e paesaggi di un verde intenso.

Dal Passo dei Salati è possibile proseguire il tour mtb verso la valle di Gressoney e continuare ancora verso la Val d’Ayas, ma per questa volta ci siamo fermati e siamo tornati a valle, scendendo prima lungo tracciati rocciosi e macchiati ancora di neve e poi attraversando i verdi pascoli che ci hanno ricondotto ad Alagna.

Per maggiori informazioni sul Grand Valley Tour potete accedere alla sezione bike del sito oasizegna.com. Per informazioni sulla Valsesia visitate il sito ufficiale: monterosavalsesia.com.

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A proposito dell'autore

Appassionato di mountainbike dalla nascita, scopre la fotografia molto giovane, dopo la laurea in architettura non abbandona il sogno di lavorare come fotografo e da quel momento inizia la sua vera carriera da professionista lavorando come fotografo specializzato nell'action photography e fornendo servizi ad aziende di ogni genere... Attualmente ha il ruolo di Direttore Responsabile di BiciLive.it