Solo quest’anno ho avuto modo di entrare in una realtà parallela del ciclismo

Grazie a un gruppo di amici che da anni portano avanti il loro stile di vivere la bici, mi si è aperto un mondo nuovo, una possibilità che avevo sottovalutato credendo che non facesse parte del mio modo “classico” di pedalare. Andare in singlespeed ha tutto un altro sapore, ti porta a conoscere profondamente la potenza che sprigionano le tue gambe, le braccia, il busto. Non è più legato al “cambiare marcia” ma alla forza che s’imprime sui pedali. Un controllo totale della bici. Mi ha stupito quanto reattiva possa essere una bici senza cambio che spesso e volentieri ha pure la forcella rigida. L’importante è scegliere la corona giusta da montare in base al percorso da percorrere, ma poi niente più pensieri, niente troppi comandi sul manubrio e via di forza propria.

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Mi piace molto la frase: “My legs are my gear”, rende bene l’idea no?

In singlespeed si puó andare ovunque: da chi attraversa la Toscana a chi corre la 24h di Finale vincendo un Europeo o da chi gira a consegnare pacchi nel traffico in città a chi si ritrova con un gruppo di amici che arrivano da lontano per infangarsi nella fredda Pianura Padana in inverno. In tanti ci stiamo avvicinando a questo nuovo stile di pedalare che ci cambia un po’ il modo di vedere le cose e ci fa incontrare persone che hanno storie vere da raccontare, piene di emozioni, gente creativa che veste buffe tutine colorate. Amano personalizzare la propria bici, perché una singlespeed “non è commerciale”. Non c’è bicicletta monomarcia uguale a un’altra, prendono forma e personalità differenti. Spesso diventano protagoniste di scatti fotografici. Meglio se vintage e costruite con i materiali di un tempo come l’acciaio.

I singlespeeders hanno davvero una marcia in più, senza cardio e senza troppi allenamenti sanno che nulla li puó fermare.

Durante l’anno ci sono diversi eventi nazionali e internazionali che vedono protagonisti questi fantasiosi riders. Lo SCIS (Singlespeed Ciclocross Italian Series) è uno di questi e si svolge regolarmente in inverno tra nebbia padana, fango e cascine diroccate; Rockville è l’evento clou della stagione. Le gare endurance come la 6h di Cremona o la 24h di Finale Ligure oppure il SSIT incoroneranno il miglior singlespeeder italiano!

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A proposito dell'autore

Chiamata dagli amici "acqua e paltan", proveniente da sport completamente differenti, ora dedica cuore e mente al mondo delle due ruote offroad. Poliedrica nel suo lavoro: un'ottima fotografa, sa mettersi a disposizione anche dall'altra parte dell'obiettivo! Attiva come "social specialist" non smette mai di pensare a dove la bici la porterà ad infangarsi la prossima volta!