Lungi da me fare la suocera e uscire con la frase “te l’avevo detto io”, ma mai come in questo periodo ne sto vedendo di tutti i colori sul fronte sicurezza…

I jolly, se poco poco masticate il vocabolario del biker moderno, sono quei regali del destino che evitano un danno al mezzo, una semplice caduta o una tragedia. Sì sì toccate pure tutto quello che avete sotto mano, ma sul fatto che la mountainbike sia uno sport potenzialmente pericoloso non ci piove. Cosa fare allora nel periodo in cui gli irriducibili delle quattro stagioni ci danno dentro di brutto, o gli appassionati della domenica tirano giù dal gancio in garage la propria mtb impolverata e con le gomme a terra? Lavarla e gonfiarla non basta…

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C’è chi si è presentato con la bici “appena ritirata dal meccanico” con i raggi completamente allentati

Per prima cosa dobbiamo evitare nella maniera più assoluta di sprecare preziosi e sacri jolly a causa dell’incuria, della pigrizia o della superficialità.

E’ un dato di fatto che noi italiani ci premuriamo che i nostri bimbi siano sempre ben coperti e con il cappellino se c’è un soffio di vento, ma ci guardiamo bene dal far revisionare costantemente le bici che vengono maltrattate o passate di amico in amico…

Cadere per essere scivolati su una radice bagnata ci sta. Abbiamo provato a fare un passaggio mettendoci tutto il nostro impegno, qualcosa è andato storto e patatrac, ci troviamo con le chiappe infangate. Ma cadere e magari farsi male perché non abbiamo controllato l’attacco manubrio e, nel bel mezzo di una pietraia la bici va bellamente dove vuole lei, questo giammai. Per me sarebbe un errore imperdonabile e dopo 25 anni vissuti in mountainbike cerco di trasmettere il concetto della scrupolosità sopra ogni cosa.

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Cucù, hai controllato la bici prima di di andare a girare?

Un paio di settimane fa ero nella splendida Umbria a girare con un gruppo di 12 persone e, come di consueto, prima di andare sui trail, ho dato un’occhiata alle bici. Non fraintendetemi, non sono un missionario che ad ogni uscita tira i raggi a chi se n’è sempre fregato della manutenzione, ma ero pagato quindi facevo il mio lavoro. (Sì… certo… se mi beccate in giro potete scroccare qualche consiglio o farmi tastare le vostre sospensioni, come potrei negarlo 😉 Chiusa parentesi.

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Una foto come tante… no! L’amico sta atterrando scomposto da un lungo salto e guardate quanto si deformano le gomme. Sapete cosa vuol dire? Che lui se l’è cavata con una sgomma nelle mutande, ma due ruote con i raggi allentati probabilmente sarebbero collassate in una frazione di secondo con gravi conseguenze

Bene, su 12 bici analizzate, 11 erano impostate talmente male che stento a credere che trovassero divertente l’andare in bici… Forcelle completamente aperte nel ritorno, ammortizzatori che dopo una culata non tornavano più sù, manopole che giravano, carri che avevano un gioco laterale di diversi centimetri, serie sterzo non tirate, pinze freno allentate e un paio molto gravi, con l’attacco manubrio allentato e i raggi della ruota talmente molli che si poteva stringere i nippli a mano. Mica gente che ha rubato la prima bici giù alla stazione, gente come noi, che possiede bici carine, che ha sudato parecchio per montarsele così, ma che non conosce le conseguenze di, tiro a caso, girare con l’attacco manubrio non serrato bene.

Eppure in molti hanno giurato di averle portate dal meccanico e quindi le cose sono due:
1) è vero, ma poi avete girato tre mesi senza far nulla.
2) cambiate meccanico.

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La fila di biker che aspetta il verdetto sul fronte sicurezza: su 12, 11 bocciati!

Questo brainstorming alla fine dei conti non vuole essere un cazziatone contro di voi o il meccanico che si è scordato di stringervi la pinza del freno perché gli è entrato un cliente in quel momento. Diciamo che è andata bene fino ad ora, alcuni sanno quanti jolly sono volati, altri magari non se ne sono mai resi conto. Approfittiamo quindi di queste righe come un reminder per fare un bel check alla nostra bici, se siamo in grado, altrimenti portiamola da un meccanico magari più scomodo, ma davvero in gamba.

Buone raidate!

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A proposito dell'autore

Una figura chiave nel panorama della mountainbike italiana e internazionale. La sua presenza spazia dall'essere giornalista, tester, testimonial, protagonista di un canale Vimeo seguitissimo e co-fondatore della Gravity School.