EXT Storia LOK V3 è il nuovo ammortizzatore da enduro di Extreme Racing Shox. Si tratta di un prodotto per mtb che promette performance elevatissime, grazie all’introduzione del sistema HBC (Hydraulic Bottom-out Control, controllo del fine corsa) e un nuovo sistema idraulico.

In questa recensione verrà descritto nel dettaglio come è fatto e come va il nuovo ammortizzatore EXT Storia LOK V3, confrontandolo anche con il suo predecessore.

Partiamo prima con un po’ di storia su questo marchio italiano, per molti biker sconosciuto ma che è uno dei leader del settore sospensioni racing.

Extreme Racing Shox, sospensioni da oltre 55 anni

Il marchio EXT, abbreviativo di Extreme Racing Shox, nasce in Italia per volontà dell’ing. Franco Fratton che, dopo una lunga esperienza in FOX, decise di creare una propria linea di sospensioni.

EXT si è sempre contraddistinta per la sua tecnologia all’avanguardia e le sue soluzioni innovative. Sono tante le novità che EXT ha introdotto nel mondo delle sospensioni come ad esempio il sistema HBS (Hydraulic Bump Stop Control) nel 1994 e furono i primi ad introdurre la tecnologia Triple Tube su una macchina da corsa, nel 1996.

immagine storia di ext formula uno

EXT e le sospensioni per MTB

Dopo innumerevoli vittorie in varie discipline motoristiche tra cui rally, ATV e Formula 1, nel 2014 EXT ha deciso di entrare nel settore sospensioni mountain bike, mettendo a frutto un idea nata dalle menti dell’ing. Fratton e di Dave Garland, ex meccanico di Danny Hart e capo tecnico del Giant Factory Off Road Team.

Le attuali sospensioni mtb sono praticamente della stessa dimensione di una sospensione da F1 del passato e questo ha giovato a favore di EXT, grazie alla loro esperienza nel settore. Potendo sfruttare tutte le tecnologie di tale segmento, EXT ha creato nel 2014 il suo primo ammortizzatore a molla per mtb basato sul progetto di una sospensione di una LMP (Le Mans Prototype).

Già il primo ammortizzatore per mountain bike EXT era dotato di soluzioni innovative, come ad esempio l’uso di “finestre” al posto di lamelle e una particolare valvola chiamata “spool”.

I successi nel settore agonistico non si fecero attendere molto, nel 2016 Louise Pauline e Vittorio Gambirasio salirono sul podio della Superenduro e nel 2017 arrivò anche una vittoria nel campionato italiano DH, tutti usando una sospensione EXT.

primo ammortizzatore ext

Tecnologia da rally in un ammortizzatore mtb

Tra le tecnologie più innovative di EXT troviamo il sistema HBC, nato per il settore rally e portato per la prima volta nel mondo mtb con l’EXT Arma, l’ammortizzatore da DH. Tale tecnologia consiste in una camera aggiuntiva all’interno del cilindro principale che permette, negli ultimi millimetri di corsa, di fornire maggiore resistenza idraulica, controllando quindi il fine corsa.

Ma in pratica quali vantaggi fornisce il sistema HBC?

Uno dei punti di forza dei sistemi di sospensione a molla, oltre al funzionamento meno incline alle variazioni tipiche di un’unità ad aria date dal riscaldamento di olio e aria durante l’uso, è la linearità di risposta; tale comportamento può essere un arma a doppio taglio in alcune situazioni.

ext storia lok v3 sezione hbc

In ambito DH e uso agonistico la sospensione è soggetta molto spesso a forze di impatto notevoli, per esempio in atterraggio da salti o per urti violenti con le rocce, causando a volte fastidiosi fondocorsa.

Alcuni rider hanno espresso il desiderio di avere tutti i vantaggi di una sospensione lineare a molla ma con un maggior supporto nella parte finale della corsa, spesso per adattarsi anche al sistema di sospensione della propria bici.

Il sistema HBC nasce proprio da queste esigenze, rendendo il fine corsa meno frequente e meno secco: l’ammortizzatore a molla con HBC è quindi più sostenuto nella parte finale della corsa.

salto di una mtb

Foto @ Carlo De Santis Photography

Il pistone, raggiunta la parte finale della corsa, entra in una seconda camera di volume inferiore fornendo maggiore resistenza e rendendo di conseguenza la risposta più progressiva.

La pressione all’interno di questa seconda camera è regolabile nell’EXT Arma con un apposito registro esterno, mentre nello Storia LOK V3 è fissa e regolata di fabbrica dai tecnici Extreme Racing Shox.

Ma il sistema HBC non è l’unica soluzione che permette il controllo e una customizzazione delle sospensioni di EXT: ogni ammortizzatore è infatti personalizzabile in ogni sua caratteristica.

EXT Storia LOK V3, non solo HBC

Dal primo modello del 2015 ad oggi sono molti i cambiamenti apportati alla sospensione EXT Storia, come per esempio l’introduzione della tecnologia LOK, il primo sistema di blocco su un ammortizzatore a molla.

Sullo Storia LOK V3 sono stati apportati ulteriori miglioramenti al già innovativo e performante Storia LOK V2, oltre l’adozione del sistema HBC sono cambiate le dimensioni generali, per aumentare la compatibilità delle nuove mountain bike dal design sempre più ricercato e particolare.

Cambia anche la dimensione del serbatoio esterno e del suo pistone, permettendo l’utilizzo di una pressione interna dell’aria ancora più bassa, a tutto vantaggio della sensibilità.

L’idraulica interna è stata rivista, in particolare quella del sistema di rebound e del sistema LOK. Entrambi i circuiti sono totalmente indipendenti e ora ancora più efficienti rispetto al passato.

Un altra novità che troviamo sul V3 è la possibilità di acquistarlo con attacco TRUNNION, standard ormai molto diffuso.

foto del serbatoio ext storia lok v3

Caratteristiche principali EXT Storia LOK V3

Facciamo un riepilogo delle caratteristiche di questo nuovo ammortizzatore EXT Storia LOK V3.

  • Disponibile sia in misure metriche che imperiali, con attacco standard o Trunnion
  • Pistone principale da 29 mm
  • Pistone valvola da 24 mm
  • Asta del pistone principale da 14 mm con trattamento  basso attrito
  • Nuovo sistema LOK
  • Sistema HBC con regolazione fissa
  • Serbatoio esterno a bassa pressione (55 PSI)
  • Sistema anti cavitazione
  • Tampone fine corsa di dimensioni ridotte
  • Nuovo pomello regolazione rebound, per sostituzione facilitata della molla
  • Nuovo circuito idraulico regolazione rebound separato
  • Sistema a bassa Hysteresis
  • Peso dichiarato 636 grammi (con molla da 375 lbs e misura 200 x 57 con attacco standard)

EXT Storia LOK V3: peso record… e il prezzo?

Nonostante tutte queste novità e il sistema HBC, l’EXT Storia LOK V3 rimane uno degli ammortizzatori a molla più leggeri sul mercato, con un peso dichiarato di 636 grammi con molla da 375 libre e in misura 200×57 mm.

Sulla bilancia il peso rilevato del solo corpo è risultato di 385 grammi, mentre la molla da 425 lb in nostro possesso al momento della prova della bilancia, ha fermato il valore a 319 grammi, un peso davvero interessante per un ammortizzatore di questo tipo e che non usa molle in titanio.

Totale peso ammortizzatore EXT Storia LOK V3 in test: 704 grammi.

Il prezzo di vendita al pubblico attuale di questo ammortizzatore è di 799 euro più IVA e comprende l’ammortizzatore, personalizzato in base alle proprie esigenze e alla propria bici, più due molle EXT.

Le molle fornite con l’ammortizzatore EXT Storia LOK V3 sono realizzate con una particolare lega che le rende molto leggere, 252 grammi in misura 105 e 375 libre. Le molle EXT coprono ogni esigenza, grazie a lunghezze diverse e durezze che variano di 25 libbre l’una dall’altra.

immagine peso ext storia lok v3

Personalizzazione infinita

Tra i punti di forza degli ammortizzatori Extreme Racing Shox c’è sicuramente la personalizzazione: ogni ammortizzatore viene fornito con un tuning unico, basato sulle specifiche del cliente e la tipologia di bici su cui andrà installato nonché la destinazione d’uso.

Tale personalizzazione comprende la modifica della risposta idraulica nelle varie fasi di lavoro, rebound e compressione. È possibile adattare la risposta degli ammortizzatori EXT in modo da lavorare in sinergia con la cinematica della sospensione della propria bici, compito affidato ai tecnici specializzati Extreme Racing Shox.

In un secondo momento è possibile non solo modificare i parametri dell’ammortizzatore, ma addirittura cambiare corsa e lunghezza per adattarlo a una nuova bici.

immagine sezione ext storia lok v3 idraulica

Analisi statica

Analizziamo ora da vicino questo ammortizzatore guardando la parte inferiore, dove troviamo la regolazione del rebound e dove è visibile il tampone di fine corsa di spessore molto ridotto sia rispetto agli altri ammortizzatori che rispetto al suo predecessore.

Il motivo di questo spessore così ridotto è che, grazie al sistema HBC, il fondo corsa arriva con meno violenza quindi non è più necessario avere un tampone voluminoso per rallentare la corsa, a tutto vantaggio della corsa utile e il piacere di guida.

Nel modello precedente, per smontare la molla, era necessario rimuovere il pomello del rebound, con il rischio di spanare la piccola vite che lo stringe o perderlo per un serraggio errato. Nel nuovo EXT Storia V3 è stato realizzato un pomello di dimensioni ridotte che rende possibile sostituire la molla senza richiederne la rimozione.

Nonostante questa soluzione è comunque necessario stringere tutta la regolazione del rebound per togliere la molla, quindi bisogna ricordarsi (e magari segnarsi su un foglio) la regolazione di rebound prima di procedere con l’operazione.

immagine finecorsa ext storia lok v3

Nella parte superiore dell’ammortizzatore balza subito all’occhio il nuovo serbatoio, più basso ma dal volume maggiore. Questo accorgimento ha permesso di ridurre ulteriormente la sua pressione interna fornendo diversi vantaggi, tra cui una maggiore sensibilità.

Anche la leva di azionamento del sistema LOK è stata spostata, ora più comoda da azionare quando si è in sella.

Il sistema LOK, per chi non lo conoscesse, è stato il primo sistema di blocco installato su un ammortizzatore a molla. Il suo funzionamento è davvero efficace e a differenza di altri sistemi, dove il blocco avviene chiudende il circuito della compressione alle basse velocità, il suo funzionamento è garantito da un circuito dedicato.

Tra la leva del sistema LOK e il serbatoio esterno troviamo la regolazione della compressione, regolabile sia per le alte che per le basse velocità. Nel modello V2 le basse velocità si regolavano tramite leva ma capitava a volte che venisse spostata per sbaglio, per esempio durante la semplice operazione di pulizia della bici o azionata per errore al posto di quella del LOK. Ora entrambe le regolazioni sono azionate tramite apposita chiave: a brugola da 4 mm per la compressione alle basse velocità e chiave inglese da 12 mm per la compressione alle alte velocità.

immagine regolazioni ext storia lok v3

Con questo accorgimento è impossibile spostare inavvertitamente la regolazione, ma richiede l’utilizzo di attrezzi esterni che dovranno essere portati con sé, almeno nelle prime uscite, e questa non è proprio una comodità, specialmente per la chiave da 12 mm.

Sedendosi sulla bici con il sistema LOK attivo si nota subito come, avvicinandosi al punto di SAG, l’idraulica aumenti notevolmente la resistenza all’affondamento evitando alla bici di sedersi troppo. Questo permette di usare la sospensione in modalità chiusa su salite tecniche, mantenendo un minimo di movimento per superare gli ostacoli e aumentare il comfort. È ovviamente presente una valvola di sicurezza che apre il circuito LOK nel caso in cui lo si dimentichi chiuso in discesa.

Provando a comprimere l’ammortizzatore per verificare le regolazioni si ha la sensazione che il rebound sia un po’ lento, anche aprendo tutta la regolazione. Confrontandoci con EXT ci hanno risposto che è normale e che una volta in movimento il rebound avrebbe lavorato correttamente.

Un consiglio che ci hanno dato per provare staticamente il rebound è di alzarsi in piedi, far affondare l’ammortizzatore con un colpo sopra i pedali, tenere le gambe rigide dopo la fase di compressione e accertarsi che la bici non scalci o non dondoli.

Ma la vera prova va fatta sul trail: ora mettiamoci in sella e vediamo come va questo EXT Storia LOK V3 partendo dal punto debole di molti ammortizzatori a molla, la salita.

immagine ext storia lok v3 su giant reign con panorama di montagne sullo sfondo

In salita addio bobbing con il sistema LOK

L’ammortizzatore EXT Storia LOK V3 è stato montato su una Giant Reign 1 2017, una bici da enduro con 160 mm di escursione anteriore e posteriore, angolo di sterzo da 65 gradi e angolo sella di 73 gradi. La Giant Reign è una bici abbastanza aggressiva nata per le competizioni e con una pedalabilità in linea con le altre bici di questo settore.

Prima di montare questo nuovo EXT Storia LOK V3, su questa bici è stato montato sia il suo ammortizzatore ad aria originale, un Rock Shox Monarch Debonair, sia un EXT Storia LOK V2.

Due sono le molle utilizzate durante i test durati ben quattro mesi, una 500 lb e una 550 lb, questo per testare l’ammortizzatore in diverse situazioni, cosa avvenuta durante le molteplici uscite all mountain dove ho percorso sia sentieri naturali che trail preparati destinati all’enduro.

L’ammortizzatore è stato appositamente regolato per il mio peso, stile di guida e tipo di bicicletta, cosa che avviene per ogni cliente al fine di fornire le massime prestazioni.

Anche il tipo di pedali utilizzati viene considerato nel tuning, questo perché con pedali flat è consigliato tenere l’ammortizzatore leggermente più morbido e con un ritorno più lento. A riguardo vi ricordiamo il nostro tutorial dedicato a come scegliere i pedali mtb (flat o a sgancio rapido?).

Per le prime uscite, le regolazioni della compressione alle basse e alte velocità e il rebound sono state tenute come consigliato da EXT, proprio per testare il lavoro di tuning svolto. Per le successive uscite sono intervenuto solo con pochi aggiustamenti, al fine di testare la risposta delle regolazioni, ma ho constatato che già la regolazione della casa era più che adeguata.

Salendo su asfalto, anche con sistema LOK disattivo, si ha un notevole sostegno, ma è attivando il LOK che avviene la magia. L’ammortizzatore si siede fino al punto di SAG e poi si irrigidisce al punto tale che in pedalata si hanno solo movimenti impercettibili.

Il blocco, a differenza del modello precedente, avviene in modo più progressivo, questo permette di sfruttare al meglio il sistema su salite sterrate e smosse, dove sembra di avere una sospensione di escursione ridotta e sostenuta mantenendo nella parte iniziale una ottima sensibilità.

immagine ext storia lok v3 su giant panorama

Foto @ Carlo De Santis Photography

Se la salita si fa molto tecnica non c’è problema, aprendo con un semplice gesto il sistema LOK, l’EXT Storia LOK V3 copia egregiamente gli ostacoli. Ovviamente in questo caso tenderà maggiormente a “sedersi”, soprattutto se ci si mette in piedi sui pedali, ma affrontare passaggi tecnici in salita con la sospensione aperta garantisce un ottimo grip.

Con il vecchio modello, essendo presente la regolazione della compressione alle basse velocità azionabile senza attrezzi, si poteva tenere il LOK disattivo e agire sulla compressione per modificare il comportamento dell’ammortizzatore in salita.

Con il nuovo modello tale regolazione avviene con apposita chiave e quindi non è possibile agire in tempo reale. Non abbiamo sentito la mancanza di questa possibilità di regolazione in movimento, grazie appunto al nuovo sistema idraulico LOK.

foto action di mtb con montato un ext storia lok v3

Foto @ Carlo De Santis Photography

In discesa si viaggia su un tappeto volante

Giunti in cima è il momento di sbloccare il sistema LOK definitivamente e provare questo EXT Storia LOK V3 nel suo habitat naturale, la discesa.

Il primo sentiero che ho affrontato con il nuovo EXT Storia LOK V3 e che ho ripercorso più volte durante il test, è un trail naturale famoso nelle mie zone da chi pratica mountain bike per la presenza di un rock garden molto lungo e impegnativo preceduto da una sezione flow con fondo compatto e radici, l’ideale per testare le sospensioni.

Nella parte iniziale flow si nota subito che la sospensione non affonda né ondeggia, mantenendo un’incredibile sensibilità alle piccole sollecitazioni. Le radici e i sassi incontrati in questa sezione vengono copiati con estrema facilità, come anche la sezione di rock garden dove l’EXT Storia LOK V3 segue alla perfezione il profilo delle rocce senza reagire in modo nervoso e imprevisto.

La lentezza del ritorno rilevata in fase di test statico non si avverte con la bici in movimento, a conferma di ciò che ci era stato detto da EXT.

La capacità di assorbire le asperità è tale che mi ha fatto venire il dubbio che il setup fosse troppo “morbido”: serviva una prova su un trail con salti e curve veloci.

La prova su sentieri veloci si è svolta su trail enduro del centro Italia, con curve veloci con e senza sponde, ma anche in questa situazione l’EXT Storia LOK V3 mantiene le aspettative. Nelle prime curve con sponda affrontate abbiamo notato una leggera tendenza e comprimersi un po’, ma agendo sulla regolazione delle basse velocità il problema si è risolto rapidamente senza penalizzare la sensibilità.

foto action di una mtb con ext storia lok v3

Foto @ Carlo De Santis Photography

A proposito delle regolazioni, sia per la compressione che per il rebound, ad ogni click si ha sempre un riscontro sulla risposta idraulica, non troppo evidente ma neanche assente come tanti altri sistemi. Questo permette una regolazione veramente di fino della sospensione.

Il sistema HBC è stato messo alla prova sia su salti che in sezioni di trail con fondo molto irregolare: la risposta meno brusca e più progressiva nella parte finale si sente in maniera abbastanza evidente, rispetto anche al suo predecessore.

Quando l’ammortizzatore arriva a fondo corsa non si avverte un colpo duro, anzi, l’impatto è più morbido e quasi impercettibile. Ma il sistema HBC non serve solo a rendere meno duro e improvviso il fondo corsa, negli ultimi millimetri la sospensione risulterà progressiva, quindi il rider potrà scegliere un setup dell’idraulica più morbido senza avere poi dei fondocorsa troppo frequenti.

foto action con biker in una pista  con ext storia lok v3

Foto @ Carlo De Santis Photography

Ammortizzatore EXT Storia LOK V3: verdetto

L’ammortizzatore EXT Storia LOK V3 risulta un valido alleato sia per chi cerchi un ammortizzatore per le competizioni enduro e sia per chi voglia una sospensione a molla con pochi compromessi.

Leggero, personalizzabile in ogni sua parte e con il sistema HBC che da un valore aggiunto non indifferente, senza contare il nuovo LOK che non vi farà rimpiangere in salita il vostro ammortizzatore ad aria.

Sono sempre stato affascinato dalle sospensioni di Extreme Racing Shox, motivo per cui acquistai lo Storia LOK V2 scorso anno, ammortizzatore che mi entusiasmò dal primo giorno. Dopo aver provato l’EXT Storia LOK V3 mi sono innamorato di nuovo e non ho potuto fare a meno di acquistarlo.

Per maggiori informazioni consultate il sito ufficiale Extreme Racing Shox.

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A proposito dell'autore

Esperto di informatica e tecnologia, con una grande passione per la mountain bike e tutto il mondo che la circonda, ha iniziato la sua esperienza editoriale con BiciNatura come autore e fotografo. Molto attivo sui social e sempre alla ricerca di novità e nuovi prodotti, entra a far parte anche della redazione di BiciLive per collaborare nel settore a lui più caro, la Mountain Bike!