Mini Test: Intense // Tracer 275C
Costruzione
Allestimento
Appoggi
Salita
Discesa
Scatto / Rilancio
4.7Il nostro voto
Voti lettori: (6 Voti)
Prezzo6.699 euro

Telaio

La Tracer 275, così denominata per la misura della ruota, è considerata come una delle migliori bici da gara del circuito mondiale di enduro; con la sua escursione di 160 mm si conferma infatti come la punta di diamante della casa americana.
Molto simile alla sorella maggiore, la Carbine, anche la Tracer ha la possibilità di accorciare l’escursione a 140mm e il sistema di ammortizzazione è il classico VPP (virtual pivot point).
Il passaggio dei cavi di reggisella e freno posteriore possono essere interni o esterni, e i perni del link inferiore possono venire ingrassati velocemente attraverso due attacchi evitando di smontare così ogni volta il pezzo.
La parte bassa del downtube è protetta da una protezione in carbonio.
A causa dell’attacco per il deragliatore anteriore, la parte destra del carro non è munita di un collegamento tra fodero superiore e inferiore ma questo non sembra andare a indebolire la struttura.
Con un angolo di sterzo da 66.5° e dei foderi posteriori da 432mm la Tracer riesce a mantenere un’ottima stabilità sul veloce senza andare a compromettere la reattività. È impressionante la facilità con cui si riesca ad alzare l’anteriore per saltare o salire su di un ostacolo.

Tracer275C_Lupidi_BiciLive7

Foto di Lara Spennacchi

Per il 2015 il telaio in alluminio e in carbonio hanno le stesse identiche geometrie.

L’uso dei tubi idroformati, per la versione in alluminio, imita quello del carbonio riuscendo così ad abbassare il peso di un chilogrammo rispetto la versione dell’anno passato.
La Tracer è disponibile in tre montaggi differenti, Factory, Pro e Espert.

Montaggio

Il reparto sospensioni all’anteriore è affidato alla Rockshox Pike RCT3 senza Dual Position e nel posteriore è collocato il nuovo nato della Cane Creek, il DB Inline con la sua infinità di regolazioni.
I freni sono Shimano XT, manubrio Renthal Fatbar Lite da 740mm e attacco della stessa marca.
Gruppo trasmissione tutto di casa Sram con il suo X01 da 11 velocità con corona da 32T.
Sella WTB Volt Race, reggisella telescopico RockShox Reverb Stealth (125mm) e cerchi No Tubes ZTR Flow EX Team 275 con raggi DT Competition.
Le coperture sono Maxxis High Roller II 27.5×2.3 EXO TR.

Salita / Discesa

La Tracer, molto leggera, si arrampica molto bene.
Il DB Inline, con il settaggio indicato dalla casa e chiudendo le basse velocità, ha un’ottima trazione in tutti i tipi di salite.
Come per la sorella maggiore, spostando il peso in maniera adeguata, l’anteriore non si alleggerisce più di tanto e l’affondamento della sospensione rimane minimo, sicuramente nelle salite molto ripide una forcella che si abbassa sarebbe stata migliore, ma a quel punto saremmo “al limite del pedalabile”.

L’X01,con una corona da 32T, ci permette di affrontare la maggior parte dei trasferimenti in modo agevole.

Se si è alla ricerca della massima reattività in pedalata non ci si può aspettare moltissimo da questa Enduro con 160mm di escursione, ma ricordiamo che spostando la vite inferiore dell’ammortizzatore si può ridurre a 140mm senza cambiare le geometrie. Una variazione per chi preferisce bici molto pedalabili, ma a questo punto si andrebbe a sacrificare il potenziale di questa Intense in discesa.

La discesa è il luogo in cui questo mezzo mostra tutte le sue potenzialità.

Fin da subito infonde sicurezza, grazie alle sue escursioni generose e ad una bella stabilità sul veloce, garantita anche da un angolo sterzo aperto di 66.5° e un carro lungo 432mm.
Nello stretto la Tracer ci sorprende per la maneggevolezza, nei pezzi più sconnessi è facilissimo cambiare traiettoria, basta pensarlo.
Divertentissima da guidare, se si spinge sui pedali in uscita di curva la bici la bici schizza via regalando grosse emozioni, ottimo il feeling “in aria”, affrontando drop e salti.
Il carro lavora con una curva di progressione che indurisce la sospensione verso la fine della sua corsa e consente anche dopo grandi impatti di non arrivare al “bottom out”.
Punto di forza sono i rilanci, che grazie al sistema VPP anche con ammortizzatore aperto la bici non affonda e trasmette tutta la potenza alla ruota.
Molto resistenti i cerchi, che nonostante le sollecitazioni non hanno mostrato nessun cedimento, e la trasmissione con la corona da 32 all’anteriore e 10 al posteriore permette di pedalare anche in discesa, per chi vuole andare alla ricerca della prestazione in gara.
Ottimo il lavoro svolto dal DB Inline durante la giornata pedalata ma se ci fossero state discese più lunghe e tecniche avrei preferito di gran lunga il Cane Creek Air CS (grazie al piggyback non varia il suo lavoro da inizio a fine discesa).

Unico neo di quest’opera d’arte è il passaggio ruota inferiore del carro, troppo stretto per le giornate fangose.

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Foto di Luigi Carbonaro

Conclusioni

Una bici su cui Intense punta molto e si vede, attraverso la cura maniacale dei dettagli. La consiglio ad un pubblico esperto che si vuol divertire e lasciare dietro di sè “terra bruciata”. La reattività è il punto forte di questa Tracer 275C.