Tra una prova e l’altra sulle ps dell’Enduro World Series di La Thuile, 4Guimp, distributore italiano del marchio DeVinci, ci ha dato la possibilità di sbirciare e provare per un paio d’ore la nuova Spartan, bici che si candida ad essere l’arma enduro race del marchio canadese.

Spartan alla ribalta

La DeVinci da noi provata è la versione top, la Spartan RR. Troviamo un telaio in alluminio con i soli foderi alti in carbonio, schema di sospensione Split Pivot con 160 mm di escursione e ruote da 27.5′, ormai la dimensione standard per quasi tutte le bici della categoria. Questo telaio consente, grazie ad un occhiello sull’attacco dell’ammortizzatore di variare le geometrie, scegliendo tra 65.8° per l’angolo di sterzo e 337 mm di altezza da terra del movimento centrale in versione Low o 66.4° e 344 mm per la High.

All’anteriore andiamo sul sicuro, la super collaudata Rock Shox Pike RTC3, mentre per l’ammortizzatore troviamo un Monarch Plus RC3, versione che ci dicono passare alla Debon Air per il 2015. La trasmissione è affidata a Sram, con gruppo completo X01, mentre i freni sono gli X0 Trail con rotori da 180mm. Per le ruote andiamo in casa DT Swiss con le E1700 mentre le gomme sono Schwalbe Hans Dumpf in versione Trailstar Supergravity, ottime gomme per l’enduro. Per la zona seduta, il Rock Shox Reverb da 150 mm di escursione e comando idraulico a manubrio si sposa con la sella RDG Fly RL. Concludono il montaggio, l’attacco manubrio Chromag BZA da 35 mm ed il manubrio sempre Chromag BZA da 780 mm. Il peso di questo modello è di 13,6 Kg.

Let’s Go Riding

Settate pressioni e sag parto verso la ps2, andando ad affrontare una bella salita pedalata di circa 4 chilometri con punte del 10%. Questa DeVinci promette essere una enduro race, ma in salita non se la cava affatto male. Il Monarch, chiusa l’idraulica, evita che la bici “bobbi” eccessivamente e la frenatura aiuta parecchio anche in fuorisella. La Spartan si fa valere immediatamente, ed infatti arrivo con relativa facilità in vetta.

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Ma è quando si comincia a scendere che mi stupisco delle doti discesistiche di questo telaio. La sensazione è quella di guidare una mini Dh, una bici dal baricentro estremamente basso e dal comportamento molto reattivo. Dà subito molta confidenza e invita a mollare i freni anche nelle sezioni più ripide, tanto da accorgermi della differenza netta di percorrenza del trail rispetto alle prove con la mia bici personale. Le stesse sensazioni le ho anche in ps3, decisamente più spaccata e rocciosa, dove, anche qui, non posso far altro che ribadire le sensazioni e la confidenza regalatemi da questa piccola canadese.

Purtroppo il tempo a disposizione finisce in un batter d’occhio e devo rientrare alla base. Direi che l’erede da enduro race della mini dh costruita per Stevie Smith da Dave Weagle ha centrato appieno le aspettative.

Mi ha convinto subito, dandomi estrema confidenza sin dai primi metri senza nemmeno essere stata settata a puntino.

Questo non fa altro che ampliare lo spettro prestazionale di questo telaio e mi lascia immaginare quanto possa essere divertente e appagante gareggiare con la Spartan. Non vi nascondo che ho chiesto di poter correre tutta la gara in sella a questo cavallo da battaglia ma purtroppo la lista d’attesa per provarla non finiva più. Unico neo di primo impatto, a mio avviso, è forse il peso, di certo non tra le prime delle classe, ma viste le prestazioni forse trascurabile.

Restate sintonizzati per la prova completa e tutti gli approfondimenti di questa bestia da gara!

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A proposito dell'autore

Andrea Ziliani è un appassionato di ciclismo a tutto tondo. Corre su strada dalle categorie giovanili e da qualche anno anche in enduro. Appassionato di motori, fotografia ed ogni cosa che riguarda la meccanica e la velocità.