Siamo stati al test day di Specialized allestito a Gironico in provincia di Como, evento organizzato assieme al dealer Cicli Snoopy di Fino Mornasco (CO)

Nelle giornate Test the Best, Specialized mette a disposizione tutta la sua flotta di biciclette da strada e mountain bike di alta gamma, è quindi un’occasione molto interessante per provare la bike dei sogni o farsi un’idea per un eventuale futuro acquisto.

Appena arrivato a Gironico (purtroppo solo nel primo pomeriggio causa impegno lavorativo il mattino), trovo un ampio capannone, dove nulla è stato lasciato al caso: numerose bici da corsa e mtb da provare, stand portabici, aree attrezzate per settare le bike, musica e un grande tavolo con un sacco di cose buone da bere e mangiare, formaggio tipico e grigliata di carne! Al cibo ahimè devo rinunciare… ho appena pranzato con un’insalata in previsione dei vari giri in bike!


È bastato portare un documento d’identità, l’abbigliamento da bici, scarpe, pedali e casco, e le guide di Como Bike Experience mi hanno subito portato a fare un giro con un ospite d’eccezione, Andrea Sabbadin, uomo Specialized e gran pedalatore come tutti i dipendenti della “grande S”. La prima scelta per il test cade sulla regina delle full suspended, la  S-Works Enduro FSR Carbon 29, 155 mm di escursione posteriore, un gioiellino full carbon che volevo provare da parecchio tempo. Qui c’è il top di gamma con tutto il meglio che si desideri: Forcella Pike 29 RCT3 da 160mm, ammo Cane Creek Double Barrel Air, trasmissione Sram XX1, freni Avid X0 trail custom e molte altre chicche, il tutto alla considerevole cifra di 7.890 euro.

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Andrea mi setta personalmente questa prima bike, regoliamo appoggi, sag, pressione gomme e via, un breve tragitto “meccanizzati” e poi iniziamo a pedalare. C’è appena stato un acquazzone, il terreno però è ottimo. Saliamo su una carrareccia molto sconnessa per giungere all’inizio di un trail della zona che adoro: parte lento con delle curve ampie, poi veloce scassato e poco dopo molto scorrevole ma con tornantini stretti e sequenze di curve e avvallamenti, tutto da guidare. Questo sentiero lo conosco bene, l’ho già provato con la mia Enduro 26″, con una GT Sensor 27,5″ e con una Scott Genius 29″, quindi ho i diversi riferimenti coi quali comparare la bici. Non voglio farmi prendere troppo dall’entusiasmo come a volte capita con bike nuove al primo assaggio… ma vi assicuro, da subito trovo una confidenza incredibile col mezzo e in tempo zero apro il gas, mi diverto come se fosse la mia bici personale, ma con il turbo! Resto davvero senza parole e Andrea ed Alessandro Bernaschina, una delle guide CBE, sono divertiti da questo fatto, avendo già provato la stessa sensazione in sella “all’endurona”.

enduro-S-works-AMMO

In salita anche se il blocco dell’ammo non è totale  ha il tipico passo più veloce delle 29er, e specialmente il fondo è sconnesso scavalca tutto con facilità. Nei rilanci scatta come una gazzella grazie anche alle precise e fulminee ruote Roval in carbonio, ma è in discesa che eccelle, le sospensioni lavorano all’unisono con il telaio e ci si dimentica di tutto, si pensa solo a trarre il massimo divertimento dal trail di fronte a noi e a scegliere i punti dove staccare le ruote da terra. Nello stretto gira facilmente, i foderi bassi da 430 mm e l’angolo di sterzo relativamente più chiuso da 67,5° sono una scelta perfetta insieme all’interasse di 1,159 mm in taglia M che, pur essendo una 29er, è quasi identico ai 1.151 mm della mia Enduro 26″. Il test è stato breve ma intenso, vorrei solo poterla usare per un mesetto per scoprire le varie sfaccettature di questa fantastica bike e valutare se tutti i suoi raffinati e costosi componenti funzionino a dovere e siano affidabili, come si spera che sia su una fuoriclasse di questo prezzo.

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Secondo giro, una hardtail, ma che hardtail: Stumpjumper HT Expert Carbon 29, prezzo 4.290 euro. Forcella Rock Shox SID Brain da 90 mm, telaio, ruote, guarnitura, manubrio, tubo sella e pure cilindro dei freni Magura in carbonio! Anche qui c’è tutto il meglio, una piuma ma veloce e aggressiva, riprogettata quasi completamente per il 2014. Il giro stavolta è quello ufficiale del test bike, un anello breve ma molto completo, un mix di brevi salite e discese sia scorrevoli che ripide con tratti in falsopiano da rilanciare, qualche bella curva in appoggio, curve strette senza sponde e addirittura dei passaggi su strutture artificiali in legno. Complice il meteo (ha iniziato a piovigginare appena ripartiti) il fondo è umido ma tiene ancora, a parte i tratti in staccata ormai molto scavati dai numerosi passaggi della giornata. Ragazzi, ora ho capito come fanno i manici della Coppa del Mondo Cross Country a fare le pietraie che si sono viste il weekend scorso a Pietermaritzburg in Sudafrica: questa bici sembra una full! Pur non essendo amante della sella alta e dell’assetto molto avanzato e race di questo mezzo, resto sconcertato da come assorba le asperità e quanto permetta al rider di osare, per non parlare dei rilanci dove sembra di avere un motore elettrico. In salita invita a spingere sui pedali, peccato non riuscire a trasmettere tutta la potenza a causa di una gomma posteriore molto scorrevole ma non indicata per le condizioni odierne.

Torno al capannone usato come quartier generale dall’organizzazione e al suo interno si sono rifugiati all’asciutto i molti biker presenti. Piove leggero ma insistente, molti si cambiano, siamo rimasti in un gruppetto di incalliti che nonostante acqua e fango vanno avanti. Ultimo giro della giornata: l’Enduro FSR Expert Carbon 29, al prezzo di 5.350 euro, giusto per fare un paragone immediato con la sorella più costosa provata poco prima.

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Anche qui sensazioni immediate di confidenza e sicurezza, le ruote Roval Traverse sono in alluminio e la differenza si sente, sembra siano “più morbide”, ma è l’ammortizzatore diverso, un Fox Float CTD con autosag, che fa cambiare un po’ personalità alla bici. Per dire se in meglio o in peggio rispetto al Double Barrel, avrei bisogno di molto più tempo e di entrambe le bike, resta il fatto che il blocco in compressione del Fox è più marcato se posizionato su Climb ed in salita il carro ondeggia molto meno. In discesa preferisco il Cane Creek anche se più laborioso da settare. Le guarniture Sram a 11 velocità provate (XX1 sulla S-Works, S-2200 sulla Expert) con la singola davanti e 10-42 dietro sono davvero comode ed efficienti, la catena non è mai caduta, diciamo però che non sono proprio per tutti, ma anche qui si potrebbe aprire una lunga discussione. Questa Enduro aveva una corona da 30 denti anteriore (dentatura minima sulla guarnitura custom S-2200, anziché la 32 di serie) che permetteva qualcosa di più sulle salite ripide, e ben venga per chi non ha la gamba allenata e affronta percorsi con lunghe salite e dislivelli importanti. In uno scatto in stile “Mega Avalanche” coi ragazzi di Como su un discesa mi sono però trovato a pedalare in fuorigiri alla ricerca di un rapporto più duro, quindi va valutata la scelta della corona anche in base a quello che si deve fare (la coperta è sempre corta, in un senso o nell’altro).

Il tempo stringe e torno a restituire molto a malincuore anche questa bici, bagnato, infangato ma molto incuriosito e con un punto di domanda nella testa: 650b? Specialized si è appena messa in gioco con le ruote da 27,5” come già annunciato in un nostro articolo qui; nel frattempo Aaron Gwin ha vinto la prima tappa di Coppa del Mondo DH su un prototipo di Enduro EVO 650b. La Stumpjumper Evo 650b è già a catalogo, presto arriveranno sicuramente gli altri modelli compresa l’Enduro ed allora sì che ci sarà da comparare, analizzare e discutere per decretare quale sia il formato ruota migliore su bici di questo tipo.

E quindi?

E quindi molti potrebbero pensare che quest’articolo sia solo una bella pubblicità a Specialized! Assolutamente no, le mie parole sono frutto di sensazioni provate, anche se le bici fossero state di Pinco Pallino avrei scritto esattamente le stesse cose. Torno a dire che è stato solo un assaggio, il test per essere reale deve durare almeno sei o sette uscite su terreni diversi e condizioni diverse. Oltretutto la prova fondamentale di una bici, a mio avviso, è quella a lungo termine, dove solo con diversi mesi di utilizzo si mettono alla frusta i materiali e i componenti per trarne conclusioni esatte e precise; alcune test-bike da nuove andavano benissimo per poi mostrare giochi e problemi dopo un paio di mesi di utilizzo. Ampliando il discorso per includere il prezzo al pubblico, è molto facile che una bici di alta gamma vada bene, con l’allestimento da oreficeria che esalta l’anima del mezzo. Meno facile che la piattaforma sia perfettamente declinabile, come feeling e performance, anche su un allestimento intermedio o addirittura un entry level… per esempio, quando il telaio passa da carbonio ad alluminio, il “salto” è veramente ampio… ma questa è un’altra storia.

In diversi anni, molte delle bici che ho usato, visto e provato avevano piccoli o grandi difetti di progettazione, assemblaggio, verniciatura, componentistica malfunzionante, ecc, e Specialized era tra queste, così come tante altre aziende leader del settore e non. Nessuno è perfetto, di certo si spera che il biker che si può permettere di sborsare certe cifre abbia davvero in mano “il top dei top” senza sorprese.

Non mi resta che ringraziare Cicli Snoopy di Fino Mornasco (CO) e Specialized Italia per l’opportunità che hanno concesso a tutti i numerosi biker della giornata Test the Best: un’ottima occasione per schiarirsi le idee o semplicemente fare un giro su alcune delle bici più belle, performanti ma soprattutto rappresentative dell’attuale panorama a ruote artigliate.

Stay tuned su Bicilive.it per le prossime interessanti novità!

Maggiori info: specialized.com

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A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!