Kenda // Nevegal X Pro 650B DTC SCT | La nostra valutazione
BiciLive Review7
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7Il nostro voto

Le Nevegal X Pro sono un aggiornamento della classica Nevegal, una gomma nata per fare un po’ di tutto, dai terreni cedevoli a quelli duri

Come sono fatte

Dopo tanti anni sul mercato era necessario un aggiornamento per restare al passo con i tempi, e Kenda ha lavorato soprattutto sul battistrada. La versione provata, con cerchietto pieghevole in Kevlar, è siglata DTC: troviamo una doppia mescola, più dura 60a per i tasselli centrali, che danno scorrevolezza, e più morbida per quelli laterali, a 50a per agguantare una grande trazione in curva. Il battistrada è stato rivisto nella fila di tasselli intermedi, di “transizione” tra la fila centrale e quella sulla spalla. Ora sono a sezione esagonale, sostituendo i precedenti quadrati e scanalati. A una vista più approfondita si nota un lavoro di affinamento anche sulla fila centrale, con profilo arrotondato e meno squadrato rispetto al passato. Ho provato la Nevegal X Pro in versione 650B, con una 2,35″ all’anteriore e una 2,1″ al posteriore, sempre con tecnologia Kenda SCT tubeless ready (utilizzo con liquido sigillante) dai rispettivi pesi rilevati di 830 e 785 grammi.

Come vanno

Ho montato le Kenda Nevegal X pro 650B DTC SCT su una trail bike da 130 mm, una bella Yeti SB-75 di cui leggerete a breve la prova approfondita. Le ho provate in varie situazioni per tipologia di itinerari e fondo incontrato: brevi anelli fast&furious su terreni compatti e/o ghiasiosi, giri Enduro con più salite e discese dai singletrack boschivi che spaziavano dalla terra compatta sino a pietre affioranti e sassi smossi, per finire una breve digressione in bike park su trail lavorati all’insegna del flow. E non mi sono fatto mancare nulla per condizioni climatiche: dal secco al limite del sabbioso, sino al fango colloso.
A fine prova, mi sono fatto idee distinte per l’utilizzo della nuova Nevegal X Pro come gomma anteriore e posteriore. Se lasciando correre la bici in velocità su fondi misti la direzionalità e la stabilità sono apprezzabili, quando si arriva in curva si avverte una sgradevole insicurezza nell’appoggio laterale, a causa di un profilo molto arrotondato della gomma. Montata con sezione ridotta di 2,1″al posteriore, la Nevegal X Pro ha convinto in pieno… a tal punto che la 2,35″ è stata spostata dietro, anche perché la sezione reale è leggermente inferiore a quella dichiarata e così non compromette più di tanto la scorrevolezza di una moderna trail bike. Cosa ho fatto davanti? Ho montato una gomma più affidabile come anteriore, soprattutto se si vuole essere sicuri sui terreni più ostici, senza limitare il piacere nella guida.
Kenda in pratica ha superato uno dei principali limiti delle precedenti Nevegal: un effetto ventosa pedalando su fondi compatti e veloci, dalle sterrate sino all’asfalto (in soldoni, non si andava avanti…). Anche dietro si avverte però quella insicurezza e imprevedibilità in percorrenza di curva, che non fa procedere come fossimo sui binari, una situazione che può piacere a chi ama la guida d’istinto, lasciando correre il retrotreno e sfruttando la leggera perdita d’aderenza per indirizzare la bici, sino alla spazzolata scenografica.

Un altro aspetto che mi ha colpito, in positivo, sono le performance superiori su fondi leggermente umidi e comunque morbidi rispetto a quelle riscontrabili su terreni secchi e tendenti al sabbioso. L’utilizzo in queste condizioni è convincente anche per la capacità del design aperto del battistrada di scaricare il fango e i detriti in modo efficace. Per finire, essendo una gomma a doppia mescola 60/50a per il trail biking, la vita utile della Nevegal X Pro è elevata, con la tassellatura che degrada in modo costante, senza rilevare tasselli strappati o comunque consumati in modo irregolare. In questo senso, l’essere anche una gomma tutt’altro che “ON/OFF” in frenata – in soldoni, non blocca improvvisamente ma si controlla facilmente – aiuta e non poco.

Conclusioni

Nel complesso, le nuove Kenda Nevegal X Pro, provate in versione 650B DTC SCT con sezioni di 2,35″ e 2,1″, mi hanno convinto più per un utilizzo al posteriore, su bici che vanno dalla full marathon alla trail bike, con corsa alla ruota da 110 a 140 millimetri. Chi guida aggressivo su full enduro da 150 mm (e oltre) potrebbe trovarle troppo poco prevedibili nella risposta, mancando quella fiducia che ti porta a osare soprattutto in curva. Se si passa al diametro ruota superiore, l’unica sezione disponibile è quella da 2,2″ facendo delle Nevegal X Pro una buona soluzione per chi ama soprattutto pedalare in sella alla propria 29er su fondi misti.

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A proposito dell'autore

Da oltre 15 anni nel mondo dell’editoria specializzata, come redattore di testate giornalistiche specializzate nel mondo mtb, dell’informatica e del multimedia, e come autore di manuali tecnici e guide d’itinerari dedicati alla mountain bike.