Una mtb rigida con ruote da 36 pollici, con telaio e forcella completamente costruiti a mano: alla TrueBike basta una fotografia per presentarsi

“L’acciaio è acciaio, un materiale old school che non passerai mai di moda”. Questa è la frase di esordio dell’ingegnere e proprietario del marchio TrueBike, Robert Dilik. Le mtb da 36” in vendita sul suo portale sono interamente progettate e assemblate da egli stesso.

foto della Truebikes 36'' in comparativa con una bici mtb 26''

Le proporzioni della TrueBike 36” rendono realmente solo se confrontate con una mtb da 26”

Riporto la storia del marchio pubblicata sul sito truebikes.eu

Tutto è nato da una semplice idea. L’idea di costruire una bici unica con ruote da 36 pollici. Ho iniziato a valutare le possibilità e ho scoperto che diversi ragazzi avevano già costruito dei modelli da 36″; in quel momento la mia idea diventò un progetto concreto.

Era ovvio che questo tipo di bicicletta non solo doveva apparire pazzesca ma doveva offrire un’esperienza straordinaria durante il suo utilizzo. Così l’avventura ebbe inizio. Dopo qualche mese di intenso lavoro la bici nacque. Una enorme bici. La TrueBike.

Ora, dopo averla utilizzata a lungo devo ammettere che le mie aspettative sono state superate. È come guidare una limousine con un motore sportivo. Il comfort incontra l’eleganza, non importa che tu vinca, ma stai sicuro che chiunque ti noterà e questo è il motivo per il quale ho deciso di creare il sito.

Per dare anche a te la possibilità di possedere la tua creatura a grandi ruote.”

Caratteristiche tecniche della TrueBike 36″ 3×10 XT

Guardando le originali linee della TrueBike potete capire l’affermazione dell’ingegnere Dilik sull’acciaio. Un materiale semplice da modellare, ideale per le menti più creative.

La particolarità del design è data principalmente dalle ingombranti ruote da 36”, capaci di stravolgere la geometria del mezzo nel caso in cui non si fossero trovate soluzioni efficienti in fase di progettazione.

Al primo impatto si possono notare l’inclinazione del tubo sella, con un arretramento di quest’ultima di diversi centimetri rispetto al perno del movimento centrale, e l’angolo di sterzo decisamente chiuso in modo da compensare l’ampio raggio della ruota.

I forcellini orizzontali, il doppio top tube e la forcella artigianale in acciaio presentano tutti il disegno a due tubi paralleli e sono i punti interessanti di questa mtb, un leitmotiv che si rincorre ogni volta che si ammira il telaio, rimarcando l’originalità della TrueBike.

foto di profilo della Truebike 36''

Un design molto creativo e elegante contraddistingue la mtb dalle grandi ruote.

Il modello TrueBike 3×10 XT testato da Bicilive.it propone il gruppo completo Shimano Deore XT con una guarnitura tripla e un pacco pignoni a 10 velocità.

Gomme e cerchi Nimbus, uno tra i pochi marchi che producono ruote da 36”. Rallentare un paio di ruote del genere risulterebbe impegnativo con dei freni standard, per questo TrueBike ha scelto di montare i potenti Shimano XT con dischi da 203 mm anteriore e posteriore.

Il peso di 19,2 kg non fa di questa bici un fuscello ma il diametro delle ruote potrebbe compensare questo difetto, scopritelo leggendo l’articolo.

Montaggio della TrueBike in test

  • Telaio: Acciaio “custom”
  • Forcella: Acciaio “custom”
  • Cerchi: Nimbus Stealth 36”
  • Mozzo anteriore: Novatec D041SB-9
  • Mozzo posteriore: Novatec D362SB
  • Freni: Shimano BR-M675
  • Guarnitura: Shimano Deore Xt 175mm. Tripla.
  • Deragliatore posteriore: Shimano Deore Xt 10v
  • Attacco manubrio: Fsa 120mm
  • Manubrio: Force Flight
  • Pedali: Ns Bikes Aerial
  • Gomme: NIMBUS NIGHTRIDER 36″x 2.25″
  • Sella: Ergon SME3
  • Peso: 19,2kg

La prova

Se vi dicessi di aver preso immediatamente confidenza con il mezzo non appena salito in sella, vi mentirei. All’inizio la sensazione di muoversi su ruote così immense è davvero strana. L’approccio alle curve, la velocità, le frenate e i cambi di direzione, tutto completamente diverso dalla mtb “tradizionale” (se ancora esiste una mtb tradizionale).

Fortunatamente l’essere umano è progettato per adattarsi alle più improbabili situazioni e dopo qualche chilometro ho iniziato a capire come gestire questo “bicione”.

foto della truebike durante il test di discesa dalle scale

Nel sito la Truebike è indicata per trail biking leggero e commuting, niente downhill, scale o salti. Ci siamo presi la responsabilità e una gradinata in discesa abbiamo provato a farla…

In pianura

La confortevole posizione in sella lascia intendere una destinazione d’uso pensata nell’ambito del trekking leggero e del commuting, cioè andare in bici al lavoro.

La prima uscita è stata effettuata su circa 30 km di strada asfaltata pianeggiante con le gomme a 2.2 bar di pressione.

In pianura, nonostante le gomme da 2,25” di larghezza e la posizione di guida poco aggressiva, a cui si aggiunge un’ampia superficie frontale e quindi una maggiore resistenza aerodinamica, si riescono ad avere prestazioni notevoli con velocità medie vicine a una bici da corsa. Il peso in questo frangente non è un problema.

Certo, l’accelerazione non è la carta vincente della TrueBike ma una volta raggiunta la “velocità di crociera” la si mantiene facilmente.

L’angolo di attacco delle ruote sugli ostacoli e la capacità dell’acciaio di assorbire le vibrazioni trasformano la TrueBike in una macchina in grado di superare qualsiasi ostacolo possiate trovare in strada.

Buche più o meno profonde, tombini, dossi, marciapiedi, la TrueBike macina tutto senza problemi, se abbinata ad una buona tecnica di guida. Nell’uso in città non ha nessun problema a passare sui temuti binari del tram, inoltre sul pavè le vibrazioni non raggiungono mai un livello fastidioso pur essendo la bici sprovvista di sospensioni.

A causa delle dimensioni di telaio e delle ruote, le torsioni si fanno molto percepibili a livello del movimento centrale, mentre in frenata il comportamento è buono.

In salita

foto della truebike durante un test sulle scale in salita

Avete mai pensato di poter salire intere gradinate senza scendere dalla bici? Con la TrueBike 36” ci siamo riusciti, tuttavia siamo d’accordo con il produttore nello sconsigliarlo.

Nonostante il peso importante, in salita si comporta meglio di quanto mi aspettassi, soprattutto nei tratti poco pendenti dove è possibile mantenere un ritmo sostenuto, favorito dalle ruote da 36 pollici.

Nei punti dove la pendenza aumenta si può sfruttare la corona da 22 denti che, abbinata a un pignone da 30-32 denti, permette di affrontare qualsiasi salita.

Il superamento degli ostacoli è, ovviamente, il suo punto forte. L’angolo di attacco ad un ostacolo è esagerato e permette di superare ostacoli impensabili con bici di diametri minori mentre l’unico vero limite sui percorsi è dato dalla tecnica del biker.

TrueBike premette che i suoi prodotti sono “sperimentali” e pensati per il commuting in città e un uso fuoristradistico leggero, quindi evitando il downhill, i salti e le gradinate. Tuttavia, mi sono preso la responsabilità di tester e ho voluto “osare qualcosa di più”, sconsigliando ovviamente l’utente finale verso usi diversi da quelli indicati.

Detto ciò, ho provato a scendere da alcune gradinate ma soprattutto a salire e nemmeno queste fermano la TrueBike 36”. Alcuni tipi di scalinate sono affrontabili anche con mtb normali ma questa bici “annulla” ogni gradino che passa sotto le ruote, da quelli bassi e distanti tra loro fino a quelli più ripidi e impegnativi.

La posizione di guida e il baricentro elevato del mezzo richiedono una particolare attenzione alla postura del corpo nei tratti ripidi in salita e in discesa; la tendenza nel mondo delle mtb è quella di abbassare sempre di più le masse sospese e l’assetto di guida, con questa bicicletta la situazione è diversa e nelle primi uscite potreste trovarvi spiazzati.

Comunque, con una buona tecnica e compensando con i movimenti del corpo, anche le pendenze più ripide non saranno un problema.

Come si comporta la TrueBike sui sentieri?

Pur essendo una bici non progettata per un uso sportivo ho deciso di testarla anche nei sentieri più impegnativi per andare a esaltare eventuali pregi e difetti.

I sentieri percorsi nel test con la Trubike hanno spaziato dalle strade bianche a quelli più impegnativi in stile enduristico.

truebikes test curva

Le strade bianche sono il suo mondo, nonostante sia una mtb senza sospensioni il comfort è molto buono e stare in sella più ore rimane sempre un piacere grazie anche alla posizione di guida accomodante.

La velocità media in pianura e sulle pendenze ridotte si aggira, generalizzando, su quella di una discreta mtb crosscountry da 29”, con il valore aggiunto di non accusare minimamente le piccole buche e “spianare” in modo impressionante anche le più profonde.

Nelle salite sterrate la posizione di guida permette di caricare il posteriore e assicurarne una buona resa in trazione. Allo stesso tempo nei tratti ripidi con ostacoli è necessario compensare nel migliore dei modi con il corpo, come già accennato.

In discesa e nei tratti guidati la TrueBike 36”, essendo una bici estrema, non conosce vie di mezzo: scorrevolezza e stabilità oltre ogni aspettativa sui sentieri con curve dall’ampio raggio. Si riescono a toccare velocità inimmaginabili in discesa e le traiettorie si possono impostare con precisione. Nelle staccate si evidenziano le torsioni dell’acciaio a livello della forcella e del mozzo posteriore.

Truebikes 36'' mtb test salita su sentiero

La TrueBike si trova a suo agio sui sentieri larghi e scorrevoli

Anche gli ostacoli più impegnativi non devono essere temuti: è possibile superare pietre e drop di piccole dimensioni anche a bassissime velocità senza paura.

Ho provato a staccare le ruote da terra su qualche semplice salto e ho constatato che l’effetto giroscopico delle ruote influenza in modo decisivo la fase aerea; in più le ruote da 36” si mangiano letteralmente i kicker, cioè le rampe dei salti, per le mtb normali tendendo quindi a scalciare sulle rampe con un raggio di curva chiuso.

Non ci sono grossi problemi sulle passerelle e drop con un buon atterraggio, l’acciaio flette e assorbe bene gli impatti e le vibrazioni; rimane comunque una bici senza sospensioni.

Nei sentieri tecnici e stretti, com’era prevedibile, le difficoltà non sono poche. Sia per l’interasse sia per la dimensione delle ruote, è davvero un’impresa girare nei tornanti tortuosi delle colline torinesi.

Ma anche in questo caso le ruote enormi permettono di inventarsi traiettorie alternative e “portarla a casa” sullo stretto. Non è il suo ambiente naturale e sapevo a cosa andassi incontro, ma ho voluto provare ugualmente per curiosità: anche in questo caso la TrueBike mi ha sorpreso.

I copertoni Nimbus Stealth 36″ si comportano egregiamente anche sui fondi più instabili come pietre e fogliame, grazie all’enorme impronta a terra che garantiscono e da qui il grip in versione XXXL.

Se anche voi vi chiedete quali marchi producano ruote e gomme da 36 pollici, il marchio dalle ruote giganti si appoggia a Nimbus, Vee Rubber e Coker.

Conclusioni

Non è semplice descrivere la TrueBike 36” in poche parole. È un mondo talmente nuovo che avrebbe bisogno di pagine e pagine per analizzare ogni singolo dettaglio e caratteristica. Tirando le somme, è una bici che non conosce vie di mezzo.

Perfetta per il trekking, gli spostamenti su strada in città e, date le sue caratteristiche, potrebbe rivelarsi un’ottima bici da viaggio e bikepacking: anche se sul modello in test non sono previsti sul telaio i fori per i portapacchi è possibile ordinare e customizzare ogni TrueBike parlando direttamente col costruttore, cosa non da poco.

Stabilità e mantenimento della velocità sono impressionanti anche se il telaio in acciaio, come tutti i telai di questo materiale, tende a generare torsioni anche importanti nei momenti di massima espressione di potenza, eventi comunque rari se ci si attiene all’utilizzo per cui è stata progettata.

L’ingegnere Dilik ha in cantiere una serie di progetti con telai in alluminio e carbonio, ma, a detta sua, prima la gente dovrà iniziare ad apprezzare le ruote grandi.

La sensazione che deriva dall’angolo di attacco delle ruote sulle asperità è al di fuori di ogni previsione, nemmeno gli ostacoli più impegnativi possono fermarla, scale comprese. Sulle strade asfaltate e bianche le piccole buche sono minimamente percettibili e quelle più grandi vengono superate agevolmente.

Un altro punto di forza della TrueBike è il suo utilizzo in città. Rotaie del tram, pavè e marciapiedi non saranno più un problema. Inoltre, dettaglio che può sembra stupido ma da non sottovalutare, una bici così grande è anche più visibile in mezzo al pericoloso traffico cittadino.

Nonostante il peso importante, la tripla corona anteriore consente anche ai meno allenati di percorrere salite ripide.

Essendo una bici dalle dimensioni notevoli i movimenti del corpo durante la guida devono essere proporzionati al mezzo.

Ciò crea qualche difficoltà nell’affrontare i sentieri stretti ma in compenso potrete permettervi di inventare traiettorie alternative senza pensare troppo a “come passare” ma solo a “dove”.

Il prezzo è correlato al prodotto: un telaio interamente fatto a mano e volendo anche con specifiche personalizzate, 3390 euro sono proporzionati alla qualità, alle finiture, al montaggio e all’esclusività della TrueBike.

Infine, dal punto di vista estetico la 36″ vince a mani basse: con una bici del genere sicuramente non passerete inosservati.

foto della Truebikes 36'' in test durante un'impennata

Sì, siamo riusciti anche a impennarla… ma “don’t try this at home!”.

 

La chicca

Costruzione artigianale, superamento ostacoli, mantenimento velocità, comfort

La pecca

Peso, poca agilità, torsioni negli scatti

 

TrueBike: la mountain bike con ruote da 36 pollici
Costruzione9
Allestimento8
Appoggi7.5
salita8
discesa9.5
scatto/rilancio6
prezzo
  • 3390 euro
8Il nostro voto
Voti lettori: (17 Voti)
5.9

A proposito dell'autore

Osteopata D.O., chinesiologo e tecnico FCI. Appassionato di sport individuali e gareggia in mtb dal 2006, ottenendo buoni risultati nel downhill ma partecipando a gare di ogni specialità. Socio fondatore di Promosport Racing e Boschi Sport club, due associazioni volte a seguire quelle che sono le sue idee di sport: aggregazione, divertimento e competizione.