Il boom di vendite di biciclette ed ebike al quale abbiamo assistito in questi mesi farà sì che non appena usciremo dalla stagione fredda troveremo sui sentieri tantissimi nuovi mountain biker, anche se vi ricordiamo che, come diceva Sir Baden-Powell, “non esiste buono o cattivo tempo, ma solo buono o cattivo equipaggiamento”.

A tal proposito se volete prendere le distanze dalla schiera degli atleti arrendevoli alle intemperie abbiamo scritto qualche mese fa un’utile guida su alcune giacche per mountain bike che potrebbe fare al caso vostro.

Quindi vogliamo dare qualche suggerimento su come potete pianificare le vostre future uscite, facendo in modo che siano stimolanti e appaganti per il vostro futuro di mountain biker.

Un rider che pedala in un sentiero nel bosco in sella alla sua mtb

Dove girare in mountain bike? La stagionalità

Un primo discriminante per pianificare le uscite è la stagionalità.

Perché la stagione è importante? Perché in estate, al di là del fatto che le ore di luce sono tantissime, c’è la possibilità di andare in montagna anche ben oltre i 2.000 metri, potendo godere di un’esperienza impagabile in termini di benessere e godimento.

Avendo a disposizione una bella giornata e almeno 12 ore di luce va da sé che potrò programmare un’uscita memorabile in montagna, magari in ebike o, perché no, con l’aiuto degli impianti di risalita o completamente pedalata.

In inverno questo tipo di uscite sono di fatto impossibili da effettuare, riducendo la scelta delle escursioni a vette a un massimo di un migliaio di metri e spesso neppure questo (con l’importante eccezione delle uscite in fat bike – magari ad assistenza elettrica – sulla neve).

Quindi, complice anche la minore luce solare, le uscite invernali sono a raggio più ridotto, più corte e con minore scelta a disposizione.

Un rider in sella alla propria mountainbike

Dove girare in MTB? La pianificazione del percorso

Ad ogni modo, sia che ci troviamo in una stagione o nell’altra, in quanto neofiti la scelta del luogo dove andare a girare è dettata dalle esperienze di chi ci è già stato.

Se siete alle prime armi vi sconsigliamo di andare a esplorare nuovi luoghi senza aver preso prima delle affidabili informazioni sul tipo di terreno che incontrerete, sul genere di salite o discese, sulla presenza di luoghi abitati nelle vicinanze e, soprattutto, non andateci mai da soli.

L’eccezione è ovviamente è recarsi nei boschi vicino a casa, ma a condizione che siano sufficientemente battuti da persone – siano esse a piedi o in bici – e che abbiate con voi un telefono con una batteria carica e con Google maps e, inoltre, che ci sia campo in tutto il territorio nel quale vi recherete.

Fate molta, molta attenzione su questo punto perché ci vuole veramente poco per trasformare una piacevole uscita in un qualcosa che potrebbe diventare pericoloso.

Avere un minimo di conoscenze di riparazione della bici, inoltre, vi potrebbe trarre di impaccio nel malaugurato caso che possa succedere un guasto meccanico o una banale foratura.

Uno zaino, un casco e delle scarpe per mountainbike

Dove girare in mountain bike? Il confronto con gli altri biker

In che modo possiamo intercettare l’esperienza delle altre persone per pianificare un’uscita adatta a noi? Il primo consiglio che vi possiamo dare è di unirvi a uno dei gruppi o associazioni di mountain bike presenti nel vostro territorio, oppure rivolgervi al negozio della zona il quale molto spesso ha un club o un gruppo.

Sono centinaia i gruppi di persone che periodicamente si incontrano in maniera più o meno strutturata e che, davanti a una bella birra, parlano di mountain bike, di forcelle, di geometrie e ovviamente di posti nei quali si è stati e si desidera andare.

Queste persone sono una fonte inesauribile di informazioni per voi e certamente vi aiuteranno a pianificare le vostre prossime uscite, calibrandole a seconda delle vostre capacità. Anzi, spesso e volentieri vi inviteranno a uscire con loro, coinvolgendovi in prima persona.

Non abbiate paura di non essere alla loro altezza, di non essere in grado di fare alcune discese o di essere di peso: se il gruppo che avete interpellato è serio vi aiuterà a superare i vostri limiti, consigliandovi come gestire i vostri timori, quale traiettoria scegliere in un particolare passaggio o cose del genere.

E ricordatevi che se trovate davanti a voi un tratto di discesa che reputate impegnativo, non dovete far altro che scendere dalla bici e accompagnarla fino a che il trail non vi ispirerà abbastanza confidenza.

Un gruppo di rider nel bosco in sella alle loro mtb

Dove girare in MTB? La ricerca su internet

Nello sfortunato caso in cui non possiate (o vogliate) mischiarvi a un gruppo di mountain biker, allora l’unica strada percorribile è utilizzare internet. Una semplice ricerca su Google, inserendo come chiave di ricerca il posto nel quale desiderate andare e la parola “mtb” vi darà accesso a un numero consistente di risultati mirati.

Starà a voi cominciare a cercare all’interno dei link per circoscrivere il campo e, infine, scegliere la vostra meta, soprattutto sulla base dei commenti di chi questi percorsi li ha già fatti.

Cercando in rete non è infrequente, inoltre, che vengano organizzati dei gruppetti nei forum dedicati alla mountain bike per programmare le uscite del prossimo fine settimana: unitevi a loro, ci sarà soltanto da guadagnarci per voi!

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Dove girare in MTB? L’uso delle App

Un’ulteriore fonte di suggerimenti è data dalle varie app (o dai relativi siti internet) che sono fatti apposta per il mondo MTB.

Trailforks, Komoot e Wikiloc sono solo alcune delle app che vi consentono di avere informazioni, anche approfondite, su una particolare zona nella quale desiderate recarvi e sapere se ci sono trail per MTB, quali sono quelli più battuti, le condizioni del terreno o eventuali problemi che dovessero esserci, come alberi caduti o chiusure per qualche motivo.

Potete scaricare da queste app le tracce che trovate (in termine tecnico sono file .gpx) e usarle sul vostro smartphone per seguire un percorso oppure potete unirle tra loro per generare un percorso nuovo.

Il file .gpx ottenuto poi verrà caricato su un computerino portatile o ancora sullo smartphone così che vi possa fare da navigatore e vi guidi passo passo sul trail che avete scelto di percorrere.

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La guida di mountain bike

Un altro consiglio che ci sentiamo di darvi, ultimo in ordine di esposizione ma non certo per importanza, è di affidarvi a una guida di mountain bike certificata.

Se contattate una guida state certi che vi accompagnerà in giro per i trail più adatti a voi, dandovi anche informazioni geografiche, consigli di guida pratici e, nel caso, saprà risolvere qualsiasi problema meccanico durante l’escursione, oltre a portarvi a mangiare in interessanti trattorie sconosciute ai più, cosa che non guasta mai.

Ovviamente se non siete da soli ma siete in gruppo c’è la possibilità di suddividere la spesa della guida tra più partecipanti, così che l’esperienza sia ancora più bella.

due rider percorrono un percorso montano in della alle loro mountainbike

Dove girare in MTB? Il bike park

Per terminare questa guida su dove poter andare a girare in mountain bike non possiamo non scrivere dei bike park, luoghi che negli ultimi anni hanno visto un sempre maggior successo, anche se non sempre tutti i luoghi che si fregiano di questo nome sono all’altezza delle aspettative e degli standard di sicurezza minimi.

Il bike park, se non lo conoscete o non ci siete mai stati, è un insieme di percorsi più o meno impegnativi dedicati esclusivamente alle mountain bike. Generalmente nel luogo sono presenti uno o più impianti di risalita, oltre a una serie di servizi accessori dedicati come noleggio bici, officine, scuola di MTB, punti di lavaggio e l’immancabile area ristoro per uno spuntino veloce o un pranzo più strutturato.

Uno scatto del bike park Dolomiti Paganella Bike

Non necessariamente sono dedicati a discipline strettamente discesistiche come enduro e downhill: spesso nei vari comprensori ci sono dei trail molto facili detti “flow” o dei percorsi guidati con pendenze dolci che sono perfetti per il mondo cross country, le famiglie e i principianti.

Sono molteplici gli aspetti positivi dei bike park: oltre a un innegabile fonte di divertimento, i percorsi sono molto curati sia dal punto di vista tecnico che della fruibilità e, inoltre, danno la possibilità di migliorare tangibilmente discesa dopo discesa.

Inoltre è dimostrato come continuare a scendere da uno stesso percorso dia sempre maggior confidenza al rider facendolo migliorare in aspetti quali possono essere gli appoggi in curva, le frenate, i salti o altri aspetti tecnici.

Poi è semplicissimo fare amicizia con le persone che incontrate in un qualsiasi bike park e uno scambio di vedute o una domanda su come superare una difficoltà vi daranno indiscutibilmente un immediato vantaggio nella guida e nella dimestichezza con la quale vi cimentate nei trail.

Uno scatto del trail presente al bike park Dolomiti Paganella Bike

Le uscite in notturna

Dulcis in fundo, vi vorremmo parlare delle uscite in notturna, uno delle situazioni più divertenti che potrete affrontare andando in mountain bike.

La totale assenza di luci, se non quella delle vostre torce, è un’esperienza decisamente emozionante e, tra l’altro, è una cosa che spesso e volentieri è quasi d’obbligo quando l’afa estiva non dà tregua e la voglia di uscire in bicicletta è irrefrenabile.

È indispensabile avere con sé una fonte di illuminazione adeguata ad affrontare una notturna da fissare al manubrio della bici (consigliamo anche una seconda luce da applicare al casco, così da avere maggiore agio in diverse situazioni come, per esempio, nelle curve, senza dimenticarsi della lucina rossa posteriore per essere visibili dalle macchine), con un’autonomia adeguata in base alla lunghezza dell’uscita che vorrete fare. Il minimo per la sicurezza sono 800/1000 lumen sul manubrio e altrettanti sul casco.

Un rider pedala in notturna in un percorso nel bosco

Altra cosa indispensabile è non uscire mai da soli ma sempre con almeno un’altra persona, meglio se con più di una, per evidenti motivi di sicurezza.

Il fascino della notturna è veramente indescrivibile, dovreste fare in prima persona questa esperienza almeno una volta nella vostra vita per capire cosa voglia dire affrontare un trail in condizioni di visibilità totalmente differenti dal giorno: le percezioni sono completamente diverse, i rumori del giorno sono inesistenti, la presenza delle stelle, l’aria diversa, vi sembrerà di stare in una condizione sospesa nel tempo e nello spazio.

Vi troverete ovviamente al di fuori della vostra zona di confort, ma in fin dei conti non è proprio in quest’area che accadono le esperienze più belle e affascinanti della vostra vita?

Dove girare in MTB? Conclusioni

Arrivati a questo punto non vi resta altro da fare che attivarvi per la pianificazione dei vostri prossimi percorsi, creando una lista delle località presso le quali desiderate girare insieme ai vostri compagni di avventure, siano essi quelli di sempre o i nuovi amici che la mountain bike è in grado di farvi incontrare.

Ma alla domanda “con chi girare in montain bike?” torneremo presto…

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A proposito dell'autore

Nato e cresciuto a Milano incontra l’amore durante un esame universitario e si sposta a Busto Arsizio, luogo nel quale viene folgorato dalla passione per la mountain bike. Interista a tempo perso, segue il basket, ma non l’NBA, ed è grande tifoso Olimpia Milano. Per la legge del contrappasso nessuno in famiglia è interessato allo sport, ovviamente. È il cantante dei Civico 5.