Siamo a Davos, Svizzera, per la presentazione mondiale di Scott

La prima giornata mi sono concentrato sulla Scott Genius LT, facendo un intero pomeriggio scorrazzato dagli impianti di risalita senza tralasciare l’aspetto più duro della salita, visto che per raggiungere “quel” trail bisognava sputare sangue. La seconda giornata è stata dedicata invece al test della sorella con minor escursione e ruote da 29”, la Genius 900. Un giro epico di quasi 30 km che prevedeva rilanci spaventosi, salite interminabili (per me) e discese strette molto esposte. Il terzo giorno mi sono dato alle e-bike… cercando di entrare nel guinnes dei primati con una missione oserei dire “impossible”, ma per il momento è top secret.

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Genius LT Tuned

Presentata l’anno scorso come tuttofare leggerissima da ben 170 mm di escursione o “the ultimate enduro machine”, la LT quest’anno vanta finalmente una forcella degna dei suoi muscoli, un tuning sospensioni più accurato fatto sempre a braccetto con Fox e una serie sterzo Syncros con la quale è possibile modificare ulteriormente la geometria aprendo o chiudendo l’angolo di sterzo di quasi un grado. Inoltre piccole chicche molto utili come un piccolo guidacatena Made in Scott per l’1×11.

Test in pillole Genius LT Tuned

Come per la sorella con le ruote da 29”, anche qui posizione di guida e geometria sembrano davvero ben concepite

Lo ha dimostrato il fatto che a Davos siamo partiti a cannone inseguendo Ben Walker (R&D Scott Gambler e Voltage) e altri giornalisti che menano assai, su un tracciato definito “dh” (più enduro spinto visti i rilanci spezza fiato) senza avere avuto quel tempo necessario per capire e abituarci al nuovo mezzo.

170 mm + 12,1 kg = una miscela esplosiva che permette di guidare in un modo diverso dal solito: si vola!

In salita le prestazioni sono ottime, aiutate appunto dal peso piuma e dal Twinloc, ma non dalla taratura delle sospensioni che mi pare troppo poco marcata e quasi impercettibile passando dalla modalità Trail a quella Climb (nella Genius 29” lo si avverte molto di più). Ma come in tutte le cose, se siamo penalizzati su un fronte, sull’altro possiamo beneficiare di una sensibilità che la 29” si sogna. In discesa, con tutta questa escursione a disposizione, basta guardare avanti e mollare i freni.
Plauso alle gomme. Le Schwalbe Hans Dampf Super Gravity Trail Star 3 (di sicuro hanno altre diciture che sto dimenticando…) sono spettacolari, con uno shape molto tondeggiante che invita bene all’inserimento in curva. Grazie a loro si gode al 100% una bici che solo fino a qualche anno fa era pura utopia. Se poi ci mettiamo che una discesa l’ho fatta per capire il mezzo, la seconda per sistemarlo al meglio e la terza con stesse identiche coperture, ma con tecnologia Schwalbe Procore… beh, mi pareva di aver scoperto l’America, ma quella è tutta un’altra storia che cambierà radicalmente usi e costumi vecchi ed obsoleti.


La chicca

Una vera macchina da guerra. Una enduro race ultraleggera facile e intuitiva da guidare


La pecca

Si sentono poco gli step del CTD

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A proposito dell'autore

Una figura chiave nel panorama della mountainbike italiana e internazionale. La sua presenza spazia dall'essere giornalista, tester, testimonial, protagonista di un canale Vimeo seguitissimo e co-fondatore della Gravity School.