Intervista a Torquato “Toto” Testa al Fiat Nine Knights Pietro Baraggi 31 Ottobre 2013 Eventi News, Video e-magazine L’Italia quest’anno ha avuto l’onore di ospitare sul suo territorio il Fiat Nine Knights, evento dove i migliori rider di tutto il globo vengono invitati. La location è stata molto particolare: Livigno, ma “all’interno” di un castello che svetta tra le montagne. Il Nine Knights è un evento unico nel suo genere: nasce principalmente come evento mediatico, dove i migliori rider e fotografi si ritrovano per produrre materiale foto e video spettacolare, infatti non si vedono molte foto in giro dove i rider droppano direttamente da una torre di un castello o che trikkano tra enormi spade o da cannoni di legno. E’ un bene che quest’anno un evento di questo calibro sia approdato in Italia, è un bene per i bike park perché finalmente possono imparare come si costruiscono i salti (non me ne vogliano gli shapers italiani nda), è un bene perché la gente anche in Italia può avvicinarsi e capire questa branca della mtb così particolare come lo è il dirt jumping e lo slopestyle ed è un bene perché anche noi italiani quest’anno siamo riusciti a dire la nostra: nell’elenco degli invitati spiccavano infatti i nomi di Nick Pescetto e di Torquato Testa alias Toto. Ormai Nick qualcosa ha “combinato”, andandosene dall’Italia è riuscito a dire la sua affermandosi sulla scena mondiale, ma Toto? Toto è un ragazzo di 20 anni che vive a Monza, ed è un ragazzo semplicissimo che in sella alla sua bici si trasforma in una specie di “ghostrider”. Toto non ha iniziato da molto a praticare questo sport, solo nel 2011, grazie al suo amico Diego Caverzasi (altro dirter con le palle nda), Toto ha saltato per la prima volta su rampe da dirt a casa di Diego e pochi giorni dopo stava girando al contest di Nimis! Ma prima del 2011 Toto scoprì il mondo delle due ruote nel 2008, proprio a Livigno dove vide la gente raidare al Mottolino. Da quel momento e dopo le prime bici noleggiate Toto era indeciso se prendersi una vera bici da dh o un qualcosa di più versatile, e alla fine decise per la seconda, comprandosi una bici da dirt dove avrebbe potuto girare in street o in park. Giorno per giorno come tutti Toto si gasava sempre di più, imparando a chiudere i primi trick: no hand, no foot… fino ad arrivare negli anni qui, al Fiat Nine Knights! Negli anni Toto è emerso però grazie alla grande costanza, l’impegno e dedizione nonché al sacrificio: cadere e rialzarsi, cadere e rialzarsi! In questa intervista Toto ci parla di cosa è il dirt in Italia, quali sono i problemi di fondo per il quale questo sport non riesce ad emergere nel nostro paese e cosa bisognerebbe fare per renderlo accessibile a tutti! Io spero che in un futuro non molto lontano tutti i ragazzi che si dedicano a questo sport in Italia riescano ad emergere e a farsi conoscere, perchè vedo in tutti loro un grande impegno e sacrificio. Ma per adesso il dirt qui rimane uno sport per la sagra della polenta dove i salti son costruiti alla buona, e non è difficile capire perché quando si affacciano sulla scena internazionale spariscono dopo neanche le qualifiche; non possiamo competere con l’estero, non possiamo neanche paragonarci! Ed è proprio per questo che dobbiamo essere stra-contenti di ospitare un evento simile dove possiamo confrontarci e toccare con mano quanto sia alto il livello nel resto del mondo! Dajene Toto! Onora la nostra bandiera! Video, foto e testo di Pietro Baraggi