La ricerca dell’epicità all’EWS di La Thuile Andrea Ziliani 18 Luglio 2014 Brainstorming E’ proprio ciò che mi sento di dire dopo due giorni di gara in questa Enduro World Series di La Thuile: epica! Oltre alla ricerca della prestazione sportiva, alla soddisfazione di partecipare ad una tappa di coppa del mondo, al bisogno di confrontarsi con i più forti atleti dell’enduro, oggi, quello che tutti volevano, era far parte di qualcosa di atipico, qualcosa che si spingesse ai limiti del comune e del “solito” weekend di gara. Il meteo inclemente ed i trail da urlo sono stati i fondamentali ingredienti per questo mix, ma nessuno si è tirato indietro. Arrivare sulla cima della montagna, sotto la pioggia incessante e con le dita delle mani ormai prive di sensibilità, raidare avvolti nella nebbia su pietre scivolose come saponette e lasciare polmoni e gambe lungo trail infiniti sfidando la natura grezza, è quello che tutti oggi ricorderanno. Sono proprio questi momenti, a volte davvero difficili e sconfortanti, a restare nella mente di tutti i rider. Ne parleranno con gli amici ed anche dopo anni non si ricorderanno della posizione guadagnata, ma della sfida tra sé stessi e la natura, diranno “io c’ero” e né la bufera né l’altimetria hanno fermato la mia voglia di sfida, la mia voglia di dire, è stato “fottutamente” epico! Molti purtroppo sono stati i ritirati, per guasti, problemi tecnici o solamente per la fatica ed il disagio che l’alta montagna ha portato con sé. Non tutti infatti erano pronti alle altitudini alpine e la parola d’ordine è stata: attenzione. Sia per l’abbigliamento sia nella guida, entrambi aspetti ragionati e scrupolosi, per non ritrovarsi freddi e bagnati nell’attesa della partenza e per arrivare a fondo valle con ancora la bici intatta. E stata dura per tutti, pro compresi. Alla fine dell’ultima prova nessuno si è tirato indietro abbassando la testa o sdraiandosi sul prato per rifiatare… poco dopo tutti avevano stampato sul viso un sorriso a 32 denti e si cominciava a scherzare e raccontare le proprie gesta atletiche o semplicemente una scivolata nel “nutella party” (il fango della parte finale del Super Kappa ndr). Dopo la gara l’agonismo finisce e c’è spazio solo per il divertimento, chi per una posizione meritata, chi per aver portato “la pellaccia” a casa, contenti e fieri di far parte del movimento più rivoluzionario della mtb dei nostri tempi. E’ anche questo il bello dell’enduro, ci sono gli sconfitti, ma sono solo nella classifica.