Il test della Scott Genius 940 con ruote da 29″

Non possiamo che partire con la considerazione iniziale di Luca, che riassume magnificamente il pensiero di tutti noi: “La Scott è una bici “unica” nel suo genere, perché al di là delle caratteristiche che possono somigliarsi con le altre, il sistema TwinLoc permette una gestione ottimale delle sospensioni, senza staccare mai le mani dal manubrio e quindi con un vantaggio incredibile in termini di sicurezza, a patto che lo si sappia usare… visto che nell’uso trail frenetico composto da repentini sali/scendi è molto facile fare confusione tra i vari comandi al manubrio, se poi aggiungiamo anche un indispensabile telescopico dovremmo prestare ancora più attenzione a non complicarci la vita.”

Tutto verissimo, così come il rapporto qualità/prezzo ottimo, il peso contenuto, e l’estetica in ogni dettaglio.

Claudio e Cristiano le hanno trovato altre lacune: per il primo, oltre al telescopico le manca una doppia corona al posto della tripla di serie e un cambio con frizione, per il secondo invece la sospensione non è così sensibile a inizio corsa penalizzando purtroppo sia il comfort sia la lettura del terreno.

Cristiano è stato molto chiaro nel suo commento: “Avesse avuto un telescopico e una sospensione più fluida e morbida a inizio corsa, forse sarebbe stata la vincitrice per me… forse…”.

Per Luca è anche una questione di piacere nella guida: “Tra quelle usate è una delle meno maneggevoli e divertenti, ma una delle più stabili sul veloce (ha un carro da 455 mm).”

Tirate le somme, è una bici per rider con una discreta esperienza, che sanno cosa vogliono da lei e soprattutto sanno sfruttare le tempistiche di utilizzo del sistema TwinLoc.