Si è tenuto a fine agosto il 1° meeting italiano di IMBA (International Mountain Bicycling Association) organizzato da Happy Trail MTB, l’associazione sportiva che, proprio al 2014, rappresenta IMBA sul territorio nazionale italiano

All’interno della sala conferenze dell’Hotel Santoli ci hanno accolto i locali Marco e Milena Bettochi (quest’ultima Presidente di Happy Trail MTB) ed i torinesi Edoardo Melchiorri (Singletrack Torino) e Giuseppe Salerno, anche loro di Happy Trail MTB, ma con sede a Torino.

Happy Trail MTB è un’associazione sportiva che nasce qui a Porretta Terme nel 2010 e che da subito è rimasta sensibile alla Mission IMBA.

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Lo scopo di questa associazione sportiva è quello di “inculcare” nei biker un approccio più sostenibile al mountain biking, lo stesso che sensibilizza molto anche la nostra redazione, iniziando magari da quelli più piccoli.
Ambedue le sedi attive, Porretta Terme e Moncalieri, sono attrezzate con scuola di mountain bike federale e organizzano corsi per 12 mesi l’anno.
Le due sedi hanno comunque due approcci diversi al mountain biking: uno più cittadino ed uno più “montano”; molto importante, per ambedue le sedi, è comunque la collaborazione con altre realtà “paritetiche” presenti sul stesso territorio.

Oltre a noi di BiciLive.it, erano presenti al meeting anche i rappresentanti di alcune realtà italiane interessate alla Mission IMBA e a tutto ciò che ruota intorno al mondo del trail building, del trail maintenance, della tutela ambientale e dello sviluppo dei sentieri per la pratica del ciclismo fuoristrada (ovvero la mountain bike, nda)

Chi c’era:

Renato Zaninetti, addetto ai lavori nel settore ciclo con un negozio a Romagnano Sesia, è appassionato di tutto quello che ruota intorno ad IMBA e membro gia da un bel decennio

Dopo una breve presentazione da parte dei presenti, per conoscersi, e dopo che Beppe Salerno ci ha illustrato la presentazione ricevuta dal Presidente di IMBA Europa (Mark Torsius, nda), abbiamo assistito alla proiezione di qualche video relativo al trail building Made in IMBA, negli Stati Uniti.

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Naturalmente, la realtà dei nostri “cugini” di oltre oceano è molto diversa dalla nostra, non tanto sotto l’aspetto giuridico-istituzionale-burocratico nel momento in cui si palesa qualche progetto, ma soprattutto sotto l’aspetto dell’approccio mentale delle persone, specie quando si tratta di no-profit: negli states, in questi casi, tutta la comunità si rimbocca le maniche e si da da fare per creare e sviluppare spazi sportivi, anche se sa di non essere retribuita e anche se non pratica quello sport in particolare.

Il meeting è entrato subito nel vivo e i vari interlocutori hanno snocciolato i principali problemi che in Italia, secondo i presenti, “tarpano le ali” allo sviluppo del mountain biking:

  • Le persone che non vedono introiti nel promuovere la mountain bike
  • Le istituzioni “muro” che fanno finta di non capire le potenzialità del turismo ciclabile, anche se fuoristrada
  • I molti “nemici” della mountain bike, come per esempio la SAT in Trentino o alcune sezione del CAI italiane
  • Le federazioni e gli enti di promozione sportive che non aiutano la crescita dello sport partendo dalla base
  • L’ estrema frammentazione nelle “linee guida” generali all’interno delle stesse federazioni ed enti di promozione sportiva
  • La frammentazione normativa e legislativa italiana (che sarebbe da portare all’attenzione delle istituzioni nazionali)

Questi sono stati solo alcuni dei punti che sono usciti allo scoperto, e sui quali lo Staff di Happy Trail MTB, e quindi di IMBA Italia, lavorerà nel prossimo futuro per:

  • Sensibilizzare l’ educazione ed il senso civico dei praticanti della mountain bike in Italia
  • Sensibilizzare l’ educazione ed il senso civico dell’ italiano medio e non solo dei fruitori dei sentieri e dei boschi
  • Allacciare rapporti con quegli enti che fanno già della montagna la loro mission
  • Dare supporto, anche legale, a quelle associazioni sportive che si stanno impegnando, o si vorranno impegnare, nella realizzazione di sentieri ad hoc, ovvero alla promozione del mountain biking
  • “Indagare” in merito alla legislazione sull’assegnazione, la manutenzione e la gestione dei sentieri, come succede anche negli Stati Uniti o in altri stati nel mondo ed in Europa

Tra i progetti, invece, della sede europea di IMBA, c’è proprio quello di fare luce sulla legiferazione diretta dell’ Unione Europea riguardo al mountain biking e a tutto ciò che ruota intorno alla progettazione, creazione, sviluppo e tutela di sentieri ad hoc. Unione Europea che inoltre dovrà dare delle direttive sul mountain biking e sul suo sviluppo nel nostro continente, in modo che ci si possa attenere ovunque alle stesse linee guida; linee guida che, se dovessero già esistere, in Italia sono pressoché ignote alla buona totalità di tutti noi.

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Dopo un pranzetto a base di prodotti locali a km0, il meeting nel pomeriggio si è spostato sulla Mission della “nostra” sede italiana di questa grande no profit americana, e successivamente su come verra strutturata IMBA in Italia.
Tra consigli, idee, sogni nel cassetto e progetti per il futuro, il meeting si è chiuso intorno alle 16.00 e tutti i partecipanti si sono lasciati con un bel sorriso stampato sulla faccia, segno che tutti sono rimasti soddisfatti di quanto discusso, illustrato e sognato durante la giornata.

Naturalmente adesso siamo tutti in attesa di ricevere le prime indicazioni dal “direttivo” di IMBA Italia riguardo alle affiliazioni e ai “tesseramenti” e, naturalmente, di essere messi a conoscenza degli sviluppi del progetto stesso di IMBA Italia e della sua espansione.

Purtroppo fiere ed appuntamenti ciclistici di rilevanza anche internazionale, hanno tenuto lontano dal meeting molti partecipanti di spicco che avrebbero potuto dire la loro (come per esempio Pippo Marani, lo Staff di Atipico Srl, Ezio Cattani del Bike park Paganella), condividendo le proprie esperienze, dando consigli e magari qualche dritta a questa giovane associazione sportiva che si è presa carico di un grande fardello sulle spalle.

A noi di Bicllive.it non rimane che augurare a questi ragazzi e ragazze un grande in bocca al lupo, rinnovandogli la nostra massima disponibilità nel supportare questo progetto no-profit a conduzione italiana

A proposito dell'autore

Stellette per vocazione ASD Emissioni Zero per passione. La montagna ce l'ha nel sangue, la passione per la mountain bike lo accompagna fin dalla prima adolescenza.