275 è il numero stampato sulla nuova tabella portanumero del circuito 2014 Superenduro Experiece attaccata al manubrio della mia Rocky e quest’anno, come l’anno scorso, prenderò parte alla prima di Coggiola

Avendo trovato un buco nel fitto calendario degli eventi su strada, sono riuscito ad iscrivermi a questo evento che mi è rimasto molto a cuore nonostante sia solo la mia seconda partecipazione. Con me ho un paio di amici, Gaetano e Haron, tutti e due alla prima gara di enduro, convinti un po’ da me, un po’ dalla curiosità e dalla passione che li spinge per questo sport che praticano nei ritagli di tempo dei weekend. Siamo riusciti ad iscriverci solamente il martedì prima della gara e quindi ci troviamo nelle retrovie. Per alcuni è un problema mentre per altri è la normalità non potendo permettersi molte sedute di allenamento durante la settimana e quindi molte gare.

Per noi sarà una sfida, ma soprattutto puro e sano divertimento con una spruzzata di agonismo. A condire il tutto con un po’ più di pepe ci ha pensato il meteo. La pioggia è stata incessante per tutto il weekend, dando tregua solo un paio di ore prima della partenza e rendendo il percorso insidioso con alcuni tratti davvero scivolosi. Solo da metà gara in poi le ps si sono leggermente asciugate permettendo a molti di montare gomme intermedie e togliere quelle da fango. Per noi è stato un po’ un terno al lotto avendo a disposizione solo una gomma anteriore da fango che non avremmo cambiato durante la gara.

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La mattinata comincia bene, infatti con tutta la calma del mondo arriviamo alla verifica tessere alle 9 e 30. Avevamo dimenticato un piccolo dettaglio: le iscrizioni chiudevano un’ora prima e ovviamene i giudici come da prassi erano irremovibili e ci avrebbero mandato a casa volentieri. Per fortuna, o per grazia divina, troviamo chi di dovere e riceviamo il numero con punzoni e chip (novità di quest’anno!). Inizia quindi la snervante attesa prima della partenza, i big infatti partivano alle 10, noi alle 11 e 40 circa. Gli ultimi controlli tecnici sul mezzo hanno riempito l’attesa e come da orario prendiamo il via.

Race On

Le risalite sono state relativamente facili e avendo a disposizione 1 ora e 10 si arrivava in cima con margine a sufficienza per mangiare, riposarsi e riscaldarsi. Altra storia nelle ps, dove il passaggio di tutti gli altri concorrenti prima di noi ha scavato molto il terreno creando non pochi canali e zone in cui non si andava letteralmente avanti.

Ps1 è stata quella più impegnativa a livello fisico avendo un lungo tratto pedalato nella zona centrale, dove molti rider sono rimasti senza gambe sia sul piccolo strappo posto dopo la chiesetta che nel falsopiano nella sezione finale con i tornantini. Tutti molto corretti si sono spostati immediatamente sentendomi arrivare. Purtroppo abbiamo subito una perdita. Haron poco dopo la partenza ha tirato una bella mina ed è finito contro dei tronchi fuori dalla traccia prendendo una gran botta al braccio. Per la paura di una frattura ha abbandonato ed è rimasto solo Gaetano con me.


Foto credit: ©superenduromtb.com

La seconda delle ps ha dato tregua alle gambe e il fondo meno viscido dava più sicurezza anche nei tratti più scavati e tecnici. Il controllo orario ci ha dato un attimo per rifiatare, ma soprattutto per sapere che Haron era sano e salvo, solo una gran botta e niente rotture (tutta scena!).

Nell’ultima delle ps, la 3, dopo essere risaliti con un paio di pause causa mal di gambe (allenati Gae!), diamo il tutto per tutto. Anche qui ci sono numerose vittime sul ripido strappo posto poco dopo la partenza, modificata a causa dell’impraticabilità del tratto in contropendenza iniziale. Poco male, la traccia ampia permette di superarla agevolmente e con le ultime energie rimaste in corpo, si affronta il tratto finale tutto guidato.


Foto credit: ©superenduromtb.com

La cosa più bella è stato vedere i rider fermi sulla strada dopo il finish. Infangati, sfiniti, sudati e con il fiattone, ma tutti con il sorriso per aver concluso l’impresa. Anche Gae dopo la stretta di mano mi ha detto quanto era soddisfatto. Non restava altro che una cosa: birra e pane e salamina!

Mini Ask

Stefano Bertuccioli

Numeri di quest’anno a Coggiola?
Meno iscritti dell’anno scorso, soprattutto per il meteo che ha scoraggiato molti partecipanti e alcune gare quasi in concomitanza(Pogno ndr). Comunque il livello medio dei partecipanti è alto con la partecipazione di alcuni pro dall’estero e dei migliori rider italiani.

Differenze e novità per questo Circuito Superenduro 2014?
Con quest’anno abbiamo l’introduzione delle Experience. Formato praticamente identico alle classiche sprint, quindi un giorno di gara con chilometraggio e dislivello contenuti. Il formato è mirato a far conoscere il movimento a gente nuova ed espandere le gare su tutto il territorio italiano. Le pro quest’anno saranno solo 4 e le due tappe dell enduro world series saranno a sé stanti, con punteggio e classifiche che non andranno ad incidere sul circuito superenduro vero e proprio su specifica richiesta dei piloti.

Gaetano Soni

Le incertezze sul setting della bici visto il fondo “umido”?
Sono riuscito a recuperare una gomma da fango all’ultimo minuto prima di partire venerdì sera e ieri ho provato la forcella che mi è arrivata giovedì sera. Scelta un po’ azzardata, ma forzata, purtroppo non potevo fare altrimenti. Per il resto è stata un’esperienza tutta nuova sia per il fattore agonistico che per il terreno fangoso che si è presentato oggi.

Considerazioni, sensazioni e prospettive dopo la prima gara?
L’obbiettivo di oggi era riuscire a finirla e infatti sono davvero contento per il 150esimo posto all’esordio. Allenandomi 1-2 volte alla settimana è difficile avere una buona preparazione fisica, infatti ho sofferto sull’ultima risalita e sui tratti pedalati delle ps dove mi sono ritrovato senza gambe. Ma questo è stato superfluo oggi, ho partecipato per divertirmi e così è stato. Con l’arrivo della bella stagione conto di migliorare fisicamente e partecipare ad altre Experience.

Come hai percepito l’ambiente gara di questo circuito?
È stata davvero una sopresa trovare tutti i partecipanti così disponibili e sempre pronti a scambiare due chiacchiere, ti fa sentire parte di “qualcosa”, anche se ovviamente dopo la linea di partenza di ogni ps non resta altro che andare tutta!

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Foto credit: ©superenduromtb.com

Lupato Alex

Allora Alex…
Cosa posso dire!? Sono davvero contento! Avevo qualche timore perché tenere alta la bandiera in casa propria non è facile. Ci tenevo a fare subito bene, soprattutto nella prima prova speciale, quella più pedalata, dati i numerosi e agguerriti avversari di questo nuovo anno!

Cos’è cambiato quest’anno nella tua prepazione fisica e sulla tua bici?
Quest’anno la preparazione è stata modificata ed ho lavorato di più sul fondo e sulla resistenza in generale anche se non ho trascurato la tecnica. Quest’anno sono passato alla 27,5″ , abbiamo un nuovo ammortizzatore ed una nuova forcella Marzocchi e le nuove ruote Frm 27,5″ in carbonio e ovviamente coperture Maxxis.

Girano voci che dopo Sestri vai già in vacanza!
Eh già! Dopo la pro di Sestri Levante io e Manuel (Ducci ndr) partiremo per il Chile dove resterò una settimana in più a testare nuovo materiale e vari setting con Pedro di Marzocchi. Resterò lì per circa 20 giorni per preparare al meglio l’inizio dell Ews.

In definitiva??
È stato davvero un bel weekend. Tanto agonismo, tanto fango ma soprattutto tanto, tanto divertimento. Affrontare una gara nelle retrovie è di sicuro differente e forse, per chi cerca il risultato agonistico, non paga. Ma per chi vive queste gare come stile di vita o semplicemente come una fuga dalla realtà è pura goduria. La formula è azzeccata ed anche chi si affaccia per la prima volta alle competizioni può tornare a casa zozzo, ma con il sorriso stampato in faccia! Dopo circa 3 anni che partecipo a qualche garetta del circuito mi sono accorto di un forte cambiamento da parte di tutti. Il livello si è decisamente alzato, non solo tra i pro, ma anche tra gli amatori dove ormai i distacchi sono davvero contenuti. Buona la prima allora!

A proposito dell'autore

Andrea Ziliani è un appassionato di ciclismo a tutto tondo. Corre su strada dalle categorie giovanili e da qualche anno anche in enduro. Appassionato di motori, fotografia ed ogni cosa che riguarda la meccanica e la velocità.