H. Nakagawa | T. Bounds | P. van Marion Specialized, storia del mito USA della bicicletta Riccardo Tempo 4 Marzo 2016 News Specialized è uno tra i marchi produttori di biciclette più famosi al mondo sia nel settore mountain bike sia nel settore strada ed è situato a Morgan Hill, in California (USA). Andiamo alla scoperta della storia di questo brand, partendo dagli albori fino ai tempi odierni. Specialized Bicycle Components, la storia La storia di Specialized Bicycle Components è imperniata sulle vicende di un uomo divenuto mito all’interno della comunità ciclistica internazionale, cioè Mike Sinyard. Appassionatosi alle due ruote durante gli anni passati alla San José State University, ha saputo portare la propria azienda al top partendo da zero e nel 1988 è entrato a far parte della Mountain Bike Hall of Fame. La nascita di Specialized nel 1974 Specialized è nata nel 1974: durante quel periodo, Sinyard vendette il proprio furgoncino Volkswagen per 1.500 dollari, con cui poté permettersi un viaggio in Europa alla ricerca di componenti per bici. Quasi per caso riuscì ad avere un colloquio con i dirigenti di Campagnolo e Cinelli e, con i 1.200 dollari rimasti a sua disposizione, comprò manubri e attacchi della Cinelli, cominciando così a importare pezzi dall’Italia e a rivenderli in California. Specialized Touring Tire, 1976 Divenuto famoso sulla costa Ovest americana, Sinyard decise di cominciare a produrre in proprio e partì dagli pneumatici. Nel 1976 vide infatti la luce il leggendario modello Specialized Touring Tire. Sequoia, Allez e Stumpjumper, “Specy” famosa in tutto il mondo Il 1981 fu l’anno decisivo per le sorti dell’azienda californiana e… tutto andò per il meglio grazie alla realizzazione di tre modelli quali Sequoia, Allez e Stumpjumper. Sequoia fu concepita per il cicloturismo, Allez per il settore strada e Stumpjumper divenne invece la prima mountain bike diffusa su scala mondiale nella storia. Il fondatore di Specialized Mike Sinyard tra le sue creature (foto credit Hugo Cardoso) e a destra il mitico Edmund Ned Overend che nel 1990 vinse il campionato mondiale di mountain bike in sella a una Stumpjumper in fibra di carbonio (foto credit Tim Bounds) La prima Stumpjumper venne prodotta in Giappone, pesava 14 kg e costava 750 dollari (395 il solo telaio). Presentava tubi saldati in acciaio perché i tubi con congiunzioni e brasature che il designer Tim Neenan voleva non erano disponibili in quel momento. La “Stumpy” originale montava inoltre un attacco manubrio da BMX modificato e una piega ispirata ai manubri Magura da moto. La trasmissione era Suntour ARX GT, concepita originariamente per bici da strada, e i freni erano dei cantilever Mafac, derivati dalle bike touring così come la trasmissione TA Cyclotourist. La bici non presentava sospensioni. Oggi si trova allo Smithsonian Institute a Washington. Nel 1990, Edmund “Ned” Overend conquistò il campionato mondiale di mountain bike a Durango in sella a una Stumpjumper in fibra di carbonio. Epic, un nuovo modello di fama globale Dopo Stumpjumper, la nuova serie di mtb divenuta celebre a livello globale fu la Epic, che uscì dalle fabbriche nel 1989. Costruita in fibra di carbonio, riuscì a farsi strada in breve tempo all’interno del mondo degli appassionati dei sentieri. Anni ’90, Globe e Full Force La linea Globe fu creata nei primi anni ’90 per il settore urban, mentre nel 1995 venne lanciato il marchio Full Force (mtb), ritirato dal mercato dopo una sola stagione a causa della perdita di numerosi rivenditori, passati ad altre marche poiché Specialized ne aveva garantito la vendita in esclusiva a Costco, enorme catena di ipermercati all’ingrosso. Dal 2000 al 2016, Merida, S-Works e sponsorizzazioni tra i pro Merida Industry Co., azienda taiwanese nel mondo del ciclismo dal 1972, comprò il 49% di Specialized nel 2001, lasciando dunque la maggioranza a Mike Sinyard. Negli anni seguenti, è nato il progetto S-Works per rendere più veloci possibili le bici dei ciclisti professionisti ma, con il passare del tempo, gli ingegneri americani hanno compreso anche l’importanza del comfort e della durata, rendendo i propri mezzi appetibili pure per il grande pubblico. Nel mondo del professionismo, il team ufficiale della casa di Morgan Hill nella mtb è lo Specialized Racing, presente sia tra gli uomini sia tra le donne. Vincenzo Nibali in azione durante una tappa del Giro d’Italia 2013 (foto credit Filip Bossuyt) e a destra la campionessa olandese Ellen van Dijk (foto credit Sander.v.Ginkel) Invece nel 2009, “Specy” divenne fornitore ufficiale di biciclette della formazione di ciclismo su strada Team Saxo Bank (oggi Tinkoff-Saxo, squadra di Peter Sagan e Alberto Contador), nel 2010 del Team Astana (oggi Astana Pro Team, formazione in cui militano Fabio Aru e Vincenzo Nibali) e nel 2012 nuovamente dell’Omega Pharma-Quick Step Cycling Team (oggi Etixx-Quick Step) dopo il triennio 2007-2009, mentre nel 2012 entrò anche nel professionismo su strada femminile con le ragazze Team Specialized-Lululemon (oggi Velocio-SRAM) e nel 2014 del Boels-Dolmans Cycling Team. Successi dei corridori su bici Specialized Nel settore mtb, oltre al già citato Ned Overend, Specialized ha potuto gioire anche grazie allo svizzero Christoph Sauser (bronzo olimpico a Sydney 2000, campione iridato nel 2008 e vincitore della Coppa del mondo nel 2004 e 2005 nel cross country), al ceco Jaroslav Kuhlavý (oro olimpico a Londra 2012 nel cross country) e all’americano Aaron Gwin (vincitore della Coppa del mondo di downhill nel 2015). Da sinistra: Aaron Gwin (vincitore della Coppa del mondo di downhill nel 2015, foto credit Hiroyuki Nakagawa), Jaroslav Kulhavý (oro olimpico a Londra 2012 nel cross country, foto credit Ben Freeman) e Christoph Sauser (bronzo a Sydney 2000, campione iridato 2008 e vincitore di due Coppe del mondo nel cross country, foto credit Thomas.fanghaenel) Su strada, le vittorie di maggior prestigio sono giunte al Tour de France con Andy Schleck nel 2010 e Nibali nel 2014, al Giro d’Italia con lo stesso Nibali nel 2013 e Contador nel 2015, alla Vuelta a España con Contador nel 2012 e 2014 e Aru nel 2015 e ai campionati mondiali per merito di Fabian Cancellara (2009 e 2010) e Tony Martin (2012 e 2013) a cronometro e Paolo Bettini (2007), Michał Kwiatkowski (2014) e Peter Sagan (2015) in linea, senza scordare numerose classiche (Liegi, Roubaix, Fiandre e Giro di Lombardia) e i Giochi olimpici. Inoltre, tra le donne, si sono distinte Ellen van Dijk (iridata a crono nel 2013), Lisa Brennauer (oro a crono nel 2014), Elizabeth “Lizzie” Armitstead (iridata in linea a Richmond 2015) e Megan Guarnier (terza al Giro d’Italia 2015). Infine, anche numerosi esponenti del triathlon di alto livello, su tutti il canadese Simon Whitfield (oro a Sydney 2000) e lo spagnolo Javier Gómez (argento a Londra 2012), hanno scelto una bici della gamma Specialized. Per maggiori info, visita il sito Specialized.