E finalmente siamo riusciti ad incastrare del tempo anche con Maxetto (Massimo Pica all’anagrafe, nda) dello Swup Bikepark. Vi lasciamo subito all’intervista con questo ragazzo romano trapiantato ormai in Abruzzo.

Nei prossimi giorni seguirà anche un Trail & Spot riguardo la nostra visita al bikepark, per “giudicare” i lavori fatti dai ragazzi del posto.

“Swup yard” chi c’è dietro le quinte?

Park managers e designers: Massimo Pica e Andrea Bertollini.
Trailbuilders: Gabriele De Angelis e Mattia Quercetti.

Swup Park, un park a 360° (inverno ed estate), com’è nato il progetto?

Swup è nato dalla passione per lo snowboard, e per gli snowparks, di un gruppo di amici di cui a quel tempo non facevo parte; io sono arrivato un anno dopo la realizzazione del primo snowpark e mi sono dato subito da fare senza pretendere niente, era già tanto per me poter girare in uno Snowpark manutentato giornalmente a quei tempi, e avrei dato l’impossibile per essere parte del progetto.
Dopo sei anni di collaborazione con la stazione sciistica Campo Felice per lo Snowpark abbiamo chiesto di creare un Bikepark; eravamo inesperti ed il primo tentativo è fallito prima ancora di iniziare. L’anno dopo siamo riusciti ad aprire, affidandoci, per la realizzazione dei percorsi, a chi diceva di saperne qualcosa, per poi scoprire che dicevano solo di essere esperti ma in realtà ne sapevano ben poco.
Con il passare degli anni e soprattutto diventando anche bikers oltre a snowboarders abbiamo costruito quello che oggi è lo Swup.

“Snow Shaping” in inverno e trail building in estate. Istinto naturale?

Credo che fossimo geneticamente segnati.

Come scegliete le linee ed i sentieri? Vi siete mai rivolti a dei professionisti del settore? Chi progetta, studia e realizza i vostri tracciati?

Non ci siamo mai rivolti a dei professionisti; abbiamo sempre preso esempio da quello che credevamo essere il top del momento in materia di bikepark. Non potendo girare tutto il mondo però, e non mi vergogno affatto a dirlo, abbiamo preso spunto dai video fatti dai professionisti del settore, cercando di riprodurre le loro strutture.
Per “disegnare” i nostri tracciati giriamo per i boschi o sui pendii innevati cercando di immaginare quello che ci piacerebbe trovare in quel punto, se fossimo clienti, e una volta messi tutti d’accordo, lo costruiamo.

Promuovete tour guidati in mountain bike o vi rivolgete principalmente ad un pubblico “gravity oriented”?

Per il momento, purtroppo, riusciamo a pensare solo al mondo gravity, proponendo anche molto spesso corsi di perfezionamento.
Per fortuna le potenzialità del nostro territorio ci portano a ben sperare per il futuro, anche se, quando si inizia a costruire e pulire sentieri ciclabili in un parco, si va incontro a problematiche territoriali molto grandi; ma siamo sicuri che, quando e se la richiesta aumenterà, saremo pronti, insieme alla proprietà degli impianti, a supportare qualsiasi crescita verso qualsiasi disciplina.
Non pecco di presunzione ma, forte dell’esperienza invernale vissuta qui a Campo Felice, in questi anni ho potuto constatare che i bikers che popolano le montagne del Centro Italia sono una piccolissima parte rispetto agli sciatori che invadono completamente le stazioni sciistiche; naturalmente, appena ci sarà permesso di allargare i nostri orizzonti, ci roganizzeremo e chiederemo di poter sviluppare i servizi rivolti agli amanti dell’enduro in mountainbike, del cross country e dell’escursionismo su due ruote, magari anche con tour guidati.
Ma per farlo, abbiamo bisogno che queste discipline diventino un esigenza vera, anche qui nel centro Italia.

Le due facce dello Swup Bikepark: race & fun

La prima è una faccia nuova per noi. Non abbiamo mai amato i cronometri e tutto quello che danno a questo sport; non ci piace la tensione che si crea tra paddock rivali quando le gare sono di basso livello, ma quest’anno per la prima volta dei ragazzi hanno gareggiato per noi sotto il nome “Swup DH Team” e oltre a distinguersi per i risultati ottenuti, lo hanno fatto evitando di creare proprio quella tensione che non ci piace, andando anche ad aiutare gli atleti di altri team all’occorrenza, facendo gruppo con tutti e creando un punto di riferimento nei camping gare.
Siamo fieri di loro perchè portano avanti la nostra mentalità con il sorriso sulla bocca e l’umiltà stampata in fronte.
La “fun” è la nostra unica e vera faccia; mostriamo sempre questa a chi viene a trovarci.
Ci piace farvi divertire ed allo stesso tempo far crescere il vostro livello di riding, ed è per questo che abbiamo costruito strutture degne del nome che portiamo (bikepark): perchè vogliamo che quando vi troverete in altri bikeparks, magari all’estero a fare i turisti, non vi sentiate da meno di chi ha queste strutture da molto più tempo di voi.

Quanti sono i bikepark in Abruzzo? C’è mai stata l’intenzione di unirli tutti sotto uno stesso tetto “gestionale” per creare un resort? O magari anche solo cooperare insieme?

Quest’anno sono molti, credo cinque; spuntano come le lumache dopo la pioggia e siamo molto contenti di questo; vuol dire che il mondo dei bikepark sta prendendo forma anche qui da noi. Noi abbiamo intrapreso questa strada sette anni fa e adesso che c’è concorrenza saremo ancora più stimolati!
Creare un resort e fare dell’Abruzzo una “bike destination” sotto una sola bandiera più potente e competitiva? Si, lo abbiamo proposto quando in Abruzzo eravamo in tre, agli altri due gestori; l’idea era piaciuta e si era fatta anche qualche riunione cercando di pianificare i primi dettagli. Ma poi purtroppo si è messa in mezzo alle nostre trattative gente che non ha obbiettivi al di fuori del loro portafogli: “i negozianti”. Purtroppo, il loro unico scopo è vendere e vendere e vendere, e non si accorgono spesso e volentieri che il loro compito sarebbe aiutare chi già fà questo duro lavoro e non prendere il loro posto (chi ha occhi per leggere, legga bene il messaggio, ndr).

Quanto è coinvolta la società impianti nello Swup?

La società impianti è fondamentale in tutto questo progetto: noi siamo la macchina e loro la benzina.

E le Amministrazioni Locali?

Ci manca tantissimo il supporto da parte loro; si potrebbe fare molto di più se si collaborasse tutti insieme verso un unico obbiettivo, che porterebbe benefici futuri a tutti. Ma, la mentalità oggi è “meglio un uovo oggi che una gallina domani”. Noi la pensiamo diversamente e siamo pronti a sacrificare l’oggi per costruire domani. I fatti stiamo già cercando di coinvolgere le amministrazioni locali per organizzare, l’anno prossimo, una down town a Rocca di Cambio e una pista servita da risalite furgonate nei pressi di Lucoli, per girare anche quando qui c’è la neve.
Staremo a vedere.

Un pensiero senza filtro

Un’altro??!! Il nostro motto: dateje er gas, sempre soprattutto qui da noi!!! Veniteci a provare.

Social network e comunicazione web, quali sono i vostri canali? Chi si occupa della loro gestione? Vi rivolgete a dei professionisti?

Il canale web ufficiale è il sito web www.swup.it, all’interno del quale sono presenti sia le attività estive che invernali proposte dallo Swup. Il sito è curato dal nostro web master.
“Agganciati” al sito ufficiale, abbiamo anche i vari social network e siti di comunicazione come Facebook, Twitter, Instagram, Google, Flickr e Youtube, che vengono aggiornati costantemente dallo swup staff presente sul posto.

Un grande saluto a tutti i lettori e agli amici di Bicilive.it, siete grandi!!!

Foto credits: Alberto Martinelli // RITM Rock In The Middle

A proposito dell'autore

Stellette per vocazione ASD Emissioni Zero per passione. La montagna ce l'ha nel sangue, la passione per la mountain bike lo accompagna fin dalla prima adolescenza.