Bluegrass // Golden Eyes HES | La nostra valutazione BiciLive Review9Infobluegrasseagle.comprezzo120 €9Il nostro votoIl giovane brand, pur orbitando nella galassia Met Helmets, ha già conquistato una forte identità nei mondi enduro e gravity, espandendo ora la sua linea con un caschetto aperto che possiamo riassumere in poche parole: bello, comodo, leggero, protettivo, e innovativo. Nato per l’enduroCostruzioneFunzioniAnnessi e connessiQuindi? Il Golden Eyes HES è stato presentato all’Eurobike 2013 e mi ha colpito immediatamente per la sua estetica originale, la costruzione curata in ogni dettaglio, insieme alla promessa di un comfort elevatissimo. È stato pensato per il mondo enduro, per quelle gare che ancora ammettono il caschetto aperto. In ogni caso è un degno compagno di giochi per quei biker che cercano maggiore sicurezza e protezione – soprattutto su nuca, tempie e fronte – rispetto a un modello tradizionale con design ereditato dal mondo xc. Il particolare design del Golden Eyes HES fa in modo che non passi inosservato per l’estetica aggressiva, ma non solo… infatti, presenta alcune feature esclusive, di cui un paio immediatamente riconoscibili: l’aletta posteriore per il blocco dell’elastico della mascherina, e il supporto opzionale per helmet cam. Forse la caratteristica più importante è quella che passa inosservata, trattandosi dell’esclusiva tecnologia costruttiva HES. La costruzione segue l’approccio proprietario HES, sigla che sta per Homotetic Embedded Skeleton. È una tecnologia, sviluppata da Met Helmets, che ho già approcciato con la prova del bel casco Parabellum HES, una sorta di fratello maggiore di questo Golden Eyes HES, più leggero e aerato oltre a essere un po’ meno enduristico. In sostanza si tratta di un processo tecnologico che associa due gusci distinti, incastrati l’uno nell’altro, per incrementare robustezza e resistenza, ridurre il peso finale, ma soprattutto dissipare sull’intera struttura del casco (la calotta nel dettaglio) l’energia assorbita durante gli urti. L’impressione è di avere un casco realmente solido e con un peso tutto sommato contenuto, considerate le dimensioni non proprio limitate. Il peso rilevato è di circa 400 g per la taglia media che ho provato. Anche l’aerazione è convincente, pur non raggiungendo i livelli del fratello maggiore Met Parabellum HES. Le grandi prese d’aria fanno il loro sporco lavoro, e bene, favorite anche dalla canalizzazione dell’aria a opera dell’imponente visiera. Quest’ultima, con le sua ampie feritoie, incanala con efficacia il flusso d’aria all’interno del guscio del casco, con un risultato non solo estetico ma anche funzionale. Non sarà il più ventilato sul mercato, ma credo sia veramente difficile soffrire il caldo con questo Golden Eyes HES! Entro ora nel dettaglio sulle altre due funzioni esclusive. La prima è il supporto opzionale per helmet cam, chiamato MOPOV. La sigla sta per My Own Point Of View, è un supporto che si incastra nella feritoia superiore appositamente sagomata, e si blocca con il guscio inferiore tramite una comoda vite, coperta da una provvidenziale imbottitura. Anche in questo caso, Bluegrass ha pensato sia alla funzionalità sia alla comodità, sia al minimo impatto estetico. Bastano pochi minuti per montare il supporto MOPOV, su cui si appoggia con facilità e precisione la nostra action cam, non più legata con i classici cinghietti ma vincolata in modo solido e sicuro all’adesivo per superfici piatte. Chi avesse più action cam, può acquistare un accessorio opzionale per alternarlo con quello fornito in dotazione, altrimenti può comunque contare su una base più stabile – grazie all’ampia superficie d’appoggio piatta – per il sistema con cinghietti. Già dai primi istanti non si sente traballare l’helmet cam sulla testa, oltre a far sparire quasi completamente le vibrazioni… spettacolare! C’è un solo contro, chiudendo una feritoia l’aerazione ne viene penalizzata, soprattutto nelle giornate più calde la differenza tra aperto e chiuso è avvertibile. Il massimo sarebbe avere una serie di placche superiori già predisposte per i diversi agganci delle varie action cam… so che inciderebbe sui costi – più stampi, più accessori a catalogo e a magazzino, ecc – ma per tagliare la testa al toro si potrebbe farne uno piatto come quello già incluso e un altro con supporto a vite per treppiede. In ogni caso il plauso a Bluegrass è obbligatorio, veramente bravi! Altra caratteristica esclusiva è la clip posteriore per bloccare l’elastico della mascherina. Un sistema comodissimo che rende più facile la vita al biker che la usa in discesa, così da non cercare sempre la posizione migliore. La sistemazione è pressoché perfetta, ho solo un appunto da fare: l’elastico non aderisce completamente sui lati della calotta, con un risultato che non convince solo sul versante estetico. Solo sfilandolo dalla clip posteriore per portarlo più in alto sulla calotta, si risolve la situazione. Chi invece usa comuni occhiali sportivi per l’outdoor, può contare su una silhouette studiata a puntino, che non crea alcuna interferenza – né frontale né laterale – con la montatura e con le stanghette. Ho già scritto che il Golden Eyes HES è comodo, ma ora vi spiego nel dettaglio perché. Le imbottiture in Coolmax sono morbide e collocate dove servono, la frontale è sostituita da una fascia in Gel O2 come sul Met Parabellum HES. Risolve parecchi problemi: non si inzuppa, non trasmette la sgradevole sensazione di freddo quando si rindossa il casco dopo averlo tolto per un certo periodo di tempo – la classica sosta in rifugio per mangiare polenta e cinghiale – ma soprattutto devia con efficacia il sudore dalla fronte cosicché non scenda sgradevolmente sugli occhi. Inoltre bastano pochi minuti in testa perché il gel si scaldi e si ammorbidisca, migliorando ulteriormente il comfort complessivo della calzata. La calzata è ben studiata, ho scelto una M pur essendo a cavallo tra le due taglie del Golden Eyes HES. Ho preferito avere un casco che calza come un guanto, dovendo stringere solo di un paio di clic il sistema di ritenzione occipitale Gravity Occipital Lock 2, piuttosto che chiudere alla morte su una L notevolmente più grande. La personalizzazione del sistema è molto ampia, sia per la circonferenza sia verticalmente, per un comfort risultante che è realmente apprezzabile. I cinghietti sono tradizionali, realizzati in robusto Kevlar, tutti e quattro ancorati alla calotta, e con classico sistema di bloccaggio a clip chiamato Strong Fit. È anche possibile operare sull’inclinazione dell’ampia visiera frontale di tipo MX, agendo sulla delimitazione del campo visivo. Qui, come in altri aspetti – le grafiche a rilievo, la scelta delle combinazioni cromatiche, l’adesivo riflettente sul retro – si nota la cura nel design e nella costruzione: le tre viti di regolazione sono in alluminio anodizzato. Bluegrass ha fatto centro al primo tentativo. Questo Golden Eyes HES è decisamente riuscito sotto ogni punto di vista, sia estetico sia funzionale. Mi è piaciuto molto esteticamente, credo che la colorazione provata sia tra le più belle mai viste, i dettagli inoltre sono da primo della classe nonostante il prezzo relativamente contenuto. È molto comodo, trovando facilmente e velocemente la calzata ottimale agendo sul sistema di regolazione e ritenzione. Riassumendo, il Golden Eyes HES è un casco aperto per l’enduro dalla linea aggressiva e moderna, con una ventilazione sopra la media e con alcuni plus come il blocco dell’elastico della mascherina e il supporto amovibile per action cam.