Test zaino mtb USWE F4 Pro
Vestibilità8.5
Stabilità9
Scomparti7.9
Impermeabilità / Copertura5.5
Estetica7.5
Comfort7.5
prezzo
  • 125,00 €
7.7Il nostro voto
Voti lettori: (3 Voti)
7.6

Otto mesi di test intensivo per valutare l’efficacia di questo zaino mtb top di gamma USWE,  robusto e capiente. Ha convinto soprattutto per la stabilità offerta dall’esclusivo sistema “no dancing monkey”. Let’s check it out!

Siete pronti per cominciare una nuova stagione mtb a bomba? E allora pensate a dotarvi di un valido zaino idrico, diventato ormai un “mai più senza”, soprattutto per coloro che vogliono cimentarsi nelle competizioni enduro o più semplicemente in lunghi raid sugli spot del nostro stivale.

Tra gli zaini mtb presenti oggi sul panorama commerciale, gli zaini USWE, che vi abbiamo già presentato in anteprima, si distinguono particolarmente per una serie di soluzioni esclusive, sviluppate in collaborazione con atleti del calibro di Steve Peat, Greg Minnaar, Josh Bryceland e Anneke Beerten.

 

Com’è fatto

Lo zaino oggetto del test è l’F4 Pro, top di gamma USWE, che abbiamo avuto in prova completo di sistema Helmet Handsfree™. Come tutti gli zaini mtb di USWE è dotato di serie di una sacca idrica Hydrapak con sistema Shape-Shift™, una tasca impermeabile per telefono e lettori multimediali, la clip per il fissaggio del tubo idrico e del foro di uscita compatibile con il sistema Handsfree. In più, questo modello presenta una sacca idrica maggiorata da 3 litri e 9 litri di capacità dichiarata per lo stivaggio per attrezzi, cibo e telefono e un doppio portacasco.

 

Come va

Compatto, robusto e capiente

A prima vista sembra davvero minuscolo e mai avrei detto che la capienza di 9 litri dichiarati potesse essere reale. Invece, poi, una volta aperte le svariate zip, tasche, tasche a soffietto e dopo aver cominciato a stiparci dentro di tutto, scopro che la capienza c’è eccome. Certo, bisogna essere un pochino “militari”, inserendo razionalmente la propria attrezzatura in base alla forma, le dimensioni, ecc., ma alla fine sono arrivato a caricarlo di una tale quantità di roba da pensare che sarebbe esploso di lì a poco.

Comodissima la tasca a soffietto dotata di chiusura a doppia cinghia regolabile e agganci elastici, che permette di fissare comodamente ogni tipo di casco, dal semplice casco mtb all’integrale, passando per il modulare (intero o solo mentoniera). Ma non solo: nella stessa tasca potete comodamente stipare un lucchettone di sicurezza, la giacca antipioggia, due bottiglie di birra da 660 ml o due scatolette maxi per cani (eh sì, mi sono lanciato nelle sperimentazioni, ndr.).

La tasca porta cellulare, impermeabile, è sufficientemente dimensionata per stipare anche le chiavi di casa, la carta di credito, cuffie, portamonete e tutti quei piccoli oggetti che di volta in volta vorrete proteggere dalle intemperie.

Peccato che questa sia l’unica tasca veramente impermeabile di tutto lo zaino: con una copertura antipioggia in dotazione saremmo quasi arrivati al top del top.

Non solo è compatto e capiente, ma anche molto robusto: resistente il materiale con cui è realizzato, resistenti le cuciture (ad eccezione di quelle delle retine all’interno della tasca frontale, che hanno cominciato a cedere dopo poco tempo), le cerniere e gli spallacci. Neanche due o tre scivolate sui trail e una caduta piuttosto rovinosa su asfalto con la single speed sono riuscite a farlo cedere… sarà stata solo fortuna?

Autonomia idrica garantita

Ben concepito il vano riservato alla sacca idrica, dotato di una comoda cerniera che ne facilita l’inserimento e l’estrazione, tenendola contemporaneamente ben in posizione e mantenendo peraltro l’acqua sempre piuttosto fresca, anche sotto il sole cocente. Buona anche la sacca made in Hydrapack, resistente e dotata di un sistema di riempimento pratico e intuitivo, che ne facilita peraltro la pulizia (elemento importantissimo, che vi consiglio di non trascurare, previo svuotamento della sacca medesima, a meno di non volersi ritrovare le alghe all’interno la volta successiva, ndr.). I tre litri di capienza garantiscono un’ampia autonomia: oggettivamente non l’ho quasi mai dovuta caricare fino all’orlo, salvo che in occasione di raid con tappe piuttosto lunghe. Il tubo, ben dimensionato, è facilmente accessibile in movimento, grazie alla clip, ben studiata, posta sullo spallaccio sinistro; confortevole ed efficace la valvola. Se poi abbinate la sacca al kit Helmet Handsfree™ – che permette di avere la valvola per bere a portata di bocca, all’interno del casco integrale, facilmente installabile sia su casco integrale che sui più recenti modulari – avrete allora una valida soluzione soprattutto nelle gare enduro, dove, durante le lunghe e tecniche discese, si ha bisogno di una lunga autonomia e non si ha mai il tempo di liberare una mano per dissetarsi.

Letteralmente incollato alla schiena

Lode al sistema “no dancing monkey”! Il suo sistema di fissaggio e posizionamento – basato su un’imbracatura a 4 punti ammortizzata, un allacciamento attraverso una sola fibbia centrale, le cinghie inferiori impostabili su due taglie e un’ampia regolazione degli spallacci e delle cinghie inferiori – consente ad ogni rider di cucirsi lo zaino addosso, facilitando l’aggancio e lo sgancio, oltre che la respirazione, anche nei momenti più critici da pedalata al cardiopalma. Che vi troviate su un salto o in discesa su un trail ben impestato, lo zaino resta ben incollato alla schiena, senza ballare troppo in senso trasversale o longitudinale, a tutto beneficio dell’equilibrio e del piacere di guida. Unico neo, tutta questa aderenza si paga con molta sudorazione: il fondo dello zaino, infatti, confortevole perché morbido e ben imbottito, non riesce purtroppo ad evacuare facilmente tutto il sudore, nonostante la presenza di un canale centrale di ventilazione.

Per concludere

Le gare enduro e le lunghe discese sono nel suo DNA e, vista la sua compattezza, è perfetto anche per le vostre giornate al bike park, a patto di non caricarlo troppo. In questi frangenti potrete davvero apprezzare le qualità di questo zaino mtb, che vi garantisce un notevole comfort, una lunga autonomia in termini di rifornimento idrico e una stabilità a mio parere difficilmente arrivabile per altri concorrenti della stessa gamma. Non è tuttavia propriamente super leggero, soprattutto a pieno carico, e scarseggia un po’ in termini di aerazione. Grazie alla sua versatilità, però, scoprirete ben presto che anche nell’uso quotidiano, se vi spostate frequentemente in bici, l’F4 vi dimostrerà di essere un Pro in svariate situazioni… anche per la spesa mordi e fuggi, in caso di emergenza. Il prezzo è altino, ma se l’enduro e l’all mountain sono il vostro pane quotidiano, se non siete rider che sui trail “fanno ballare la scimmia” e state veramente cercando uno zaino top da sfruttare per lungo tempo, forse avete trovato ciò che fa per voi.

 

La chicca

Stabilità e modularità top, grande autonomia idrica

La pecca

Poca efficacia contro la sudorazione, non impermeabile

A proposito dell'autore

Metà Indiana Jones, metà biker: Egittologo e Archeologo, Matteo nutre parallelamente una morbosa passione per mezzi a due ruote, come Ducatista e incallito praticante della MTB a 360 gradi, dall’XC al Gravity.