Time // Atac MX8 | La nostra valutazione
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8Il nostro voto

Abbiamo sottoposto a un test di lunga durata i Time Atac MX8, pedali a sgancio rapido con ampia piattaforma d’appoggio in fibra di carbonio, pensati espressamente per l’Enduro

Da tempo ero incuriosito della serie di pedali a sgancio Time. Posso dire di avere iniziato a pedalare e appassionarmi seriamente al mountainbiking, inteso a 360°, proprio con un set di pedali Time. Parlo dei mitici Atac Z, che circa 10 anni fa hanno rappresentato una svolta nel mondo mountainbike. Infatti, univano l’ampia base d’appoggio di un modello Gravity – all’epoca non si chiamava ancora così, c’erano dh e freeride – a un intuitivo sistema per l’aggancio e lo sgancio delle tacchette montate sotto le scarpe. Non brillavano per leggerezza e raffinatezza della costruzione, ma svolgevano a dovere il loro compito, in ogni condizione e situazione, dall’asciutto al fangoso.
Poi venne l’era Crank Brothers, la design company californiana che impose un’impressionante accelerata nell’industria mtb, puntando proprio su design, estetica e una conseguente immagine fortissima.
Time però non è stata a guardare, e negli ultimi anni ha rinnovato pesantemente la propria offerta, puntando decisamente su cross country e al trail biking che sconfina nell’Enduro Race. Proprio la famiglia Atac MX risponde alle esigenze di chi ama la mountainbike a 360°, dall’interpretazione più ludica dell’all-mountain a quella più agonistica dell’Enduro.
Dalla semplice curiosità sono passato alla prova sul campo, riassaporando sensazioni mai sopite e apprezzando nuovamente il feeling della piattaforma Time per i pedali a sgancio.

L’importatore DSB mi ha fornito una coppia di Atac MX8, un modello d’alta gamma che si basa su un corpo in fibra di carbonio per contenere il peso senza compromettere robustezza e durata nel tempo… è veramente così? Scopritelo con noi!

Come sono fatti

I pedali Atac MX8 sono essenzialmente un modello Atac con una gabbia in materiale composito che aggiunge un’ampia piattaforma per l’appoggio e la stabilità del piede. Il perno da 12 mm è in acciaio cavo e per finire ruotano su cuscinetti sigillati.
Ma come funziona il sistema Time Bio Performance per l’aggancio e lo sgancio? Consente 5° di libertà angolare in entrambe le direzioni, un qualcosa di simile e già provato con la piattaforma Crank Brothers. Qui abbiamo in più un movimento laterale del piede, di circa 2,5 mm dal centro. Inoltre le tacchette Time sono asimmetriche, così secondo il montaggio posso assicurare 13° o 17° di ampiezza del movimento sino allo sgancio completo (anche in questo caso siamo di fronte a qualcosa di assimilabile con il sistema CrankBros).
Le ampie molle sui pedali rendono le operazioni di aggancio molto semplici e veloci, anche quando le tacchette e/o i pedali sono coperti di fango. I piedi sono ben vincolati con una gradevole sensazione, almeno per il sottoscritto, di libertà, apprezzabile soprattutto quando si pedala su sentieri sconnessi o anche in discesa (pensate alla postura in curva o alle micro variazioni della postura in salita). Se si arriva da un tradizionale sistema Shimano è necessario un minimo di tempo per abituarsi, soprattutto per il feeling differente sforzo richiesto nelle operazioni di aggancio/sgancio. Proprio per questo aspetto è meglio adottare un approccio conservativo, quindi con angolo di sgancio di 13 gradi.

La scelta delle scarpe

Abituato alla piattaforma Crank Brothers, e memore dell’esperienza precedente con gli Atac Z, è stato relativamente semplice riprendere familiarità con i nuovi pedali Time Atac MX8.
Ho notato come la scelta della scarpa, e in seguito del corretto montaggio della tacchetta, sia molto importante. È necessario avere una porzione libera intorno alla tacchetta, per favorire sia il naturale movimento – angolare di 5° e laterale di 2,5 mm – sia la rotazione – di 13 o 17° – per lo sgancio. Secondo la profondità del battistrada, può essere utile o meno montare uno spessore (non fornito in dotazione) sotto la tacchetta, sempre per i motivi precedenti.
Ho usato e sto usando gli Atac MX8 con scarpe Mavic, Alpine XL e Crossmax Enduro, ed entrambe hanno reso necessario il montaggio dello spessore. Ho effettuato anche una breve prova con scarpe di tipo “flat” ma adattate ai pedali clipless, come 5Ten Maltese Falcon, Giro Chamber e O’Neal Torque, con situazioni differenti: per le prime, il ritaglio della gomma intorno alla sede della tacchetta, già compiuta per i pedali Crank Brothers, si è rivelato sufficiente anche per i Time; per le altre due, l’ampia apertura di serie e il profilo ribassato della suola non hanno reso necessari accorgimenti supplementari.

Aggancio e sgancio

Quello che rimane, purtroppo, è una certa imprevedibilità nell’angolo di rilascio, indipendentemente dalla scelta compiuta (13 o 17°). Ad esempio, nell’approccio conservativo (13°), a volte si è reso necessario forzare lo sgancio andando ben oltre l’angolazione promessa. Il motivo è semplice: è richiesta un’azione decisa e rapida per favorire lo sgancio. Da questo punto di vista, la piattaforma Crank Brothers è più prevedibile, con un’uniformità delle operazioni di sgancio che apprezzo in misura maggiore. Con i Time Atac MX8, serve una certa fase di apprendimento, più o meno lunga secondo l’attitudine del biker, per abituarsi a un gesto pressoché istantaneo, anche in situazioni scabrose come possono essere sentieri scassati e/o ripidi… Anche per questo motivo, prima ho consigliato di limitarsi a tale setup e non andare oltre, pena il rischio di rimanere agganciati e dover faticare anche in situazioni tranquille, come uno spiazzo erboso in piano.
Un fattore che può influenzare in modo negativo è probabilmente la larghezza delle scarpe, in particolare in punta, come possono essere quelle ereditate dal mondo dei flat. Il motivo? L’ampia piattaforma insieme a una corta porzione tra questa e l’innesto sulla pedivella, che porta a una sgradita interferenza tra la punta della scarpa e la pedivella, e così limitando l’effettivo angolo di sgancio. Il problema si accentua quando si utilizzano pedivelle in carbonio su cui sono montate le cosiddette “scarpette” protettive Race Face alle estremità, che rubano almeno 1 mm lateralmente.

Appoggio e pulizia

Riguardo al movimento laterale di 5 mm (2,5 mm per lato dall’asse centrale) devo essere sincero: non l’ho percepito, ma non è necessariamente un male, giovando già della gradita rotazione angolare di cinque gradi. Così come non sento come limitazione non disporre della regolazione della forza di sgancio, presente sui pedali Time dedicati al cross country.
Al di là delle caratteristiche intrinseche – movimento angolare e laterale, forza di rilascio – il sistema Time funziona molto bene in aggancio, sempre solido e sicuro, così come si percepisce solido e sicuro l’appoggio della scarpa sull’ampia gabbia in carbonio. Di questa ho anche apprezzato la grande resistenza agli impatti e sfregamenti sugli ostacoli affioranti dei sentieri e la sicurezza che infonde quando, per un motivo o per l’altro, si procede con un piede sganciato e appoggiato sul pedale, e per finire la facilità e rapidità con cui scarica fango e detriti, forse la migliore attualmente sul mercato.
Giusto per chiudere una considerazione sul peso: poco meno di quattro etti per la coppia (372 g per la precisione), un risultato eccellente per la tipologia del prodotto.

Conclusioni

Il ritorno alla piattaforma Time è stata piacevole. Il lavoro svolto negli anni ha dato i suoi frutti, ora la gamma è veramente ampia e competitiva, coprendo ogni fascia di prezzo, anche e soprattutto per la famiglia Atac MX dedicata al mondo del trail e dell’enduro. I pedali Time Atac MX8 si collocano nella fascia alta del mercato, con un lussurioso corpo in carbonio dall’ampia base in appoggio, apprezzabile per la sicurezza che trasmette e la resistenza a ogni abuso.
La gamma parte dai pedali MX2 (corpo in composito, perno in acciaio, 406 g) venduti a 49,90 euro, e arriva a MX12 Titan Carbon (corpo in carbonio, asse in titanio, 316 g) venduti a 280 euro, passando per MX4 (corpo in composito, asse in acciaio, 390 g) e MX6 (corpo in composito, asse in acciaio al cromo, molle con asse cavo, 380 g), dai rispettivi prezzi di 75 e 99,90 euro, oltre ai nostri MX8.
Il sistema di aggancio/sgancio funziona bene se abbiamo scelto la giusta accoppiata scarpe e pedali, con alcuni accorgimenti successivi relativi al montaggio delle tacchette. A parte questi problemi, risolvibili con un minimo di mestiere e pazienza, non posso che promuovere gli Atac MX8, con un pensierino finale: con un perno leggermente più lungo – ovviamente a discapito del fattore Q – e una regolazione del forza di ritenzione come i fratellini Atac XC, sarebbero perfetti…

A proposito dell'autore

Da oltre 15 anni nel mondo dell’editoria specializzata, come redattore di testate giornalistiche specializzate nel mondo mtb, dell’informatica e del multimedia, e come autore di manuali tecnici e guide d’itinerari dedicati alla mountain bike.