Met // Parabellum | La nostra valutazione
BiciLive Review8.5
prezzo
  • 160 €
8.5Il nostro voto

Senza reinventare il casco aperto, Met ne ha realizzato uno per all-mountain dal design originale e comodissimo da indossare

Il gruppo Met, al cui interno troviamo anche il brand Bluegrass focalizzato su enduro e gravity, è particolarmente attivo nel 2014.
Infatti, oltre alla nuovissima e veramente ampia linea di guanti, nel catalogo Bluegrass e disponibili dalla prossima primavera, troviamo una nuova serie di caschi che rispondono in particolare alle esigenze dell’all-mountain e dell’enduro. Le principali novità sono i due caschetti aperti, Parabellum e Goldeneyes, proposti rispettivamente nella gamma Met e Bluegrass. Cosa li contraddistinguono? La destinazione d’uso, in parole povere sono pensati per chi vuole un casco aperto comodo e con un livello di protezione supplementare sulla nuca.

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Il primo a essere disponibile è il Met Parabellum, che a inizio primavera 2014 sarà accompagnato dal fratello maggiore, l’integrale Parachute da enduro, un gradito ritorno nel mondo mountain bike dopo anni di assenza.
Se volete leggervi le specifiche tecniche recuperate la presentazione effettuata in occasione di Eurobike 2013 ora concentriamoci sul Met Parabellum.

La prova

L’ho testato a lungo, in varie condizioni meteorologiche, dalle calde giornate di fine estate al freddo quasi invernale dell’ultima settimana, scoprendo quanto è comodo. Quello che mi è piaciuto di più, insieme alla calzata pressoché perfetta della taglia M (sono al limite tra media e large, solitamente preferisco la prima per evitare di serrare troppo il dispositivo di ritenzione sulla nuca) è la ventilazione, ben sopra la media dei caschetti aperti da enduro. La canalizzazione interna è ben strutturata, si potrebbe fare ancora meglio (Specialized Vice al momento è irraggiungibile), in ogni caso mi sono sentito sempre con la testa fresca grazie alle 28 prese d’aria.
Il meglio si raggiunge con il sistema di regolazione posteriore Safe T-Smart, con la gabbia interna che avvolge la testa in modo efficace e la ghiera sulla nuca con micro regolazioni che permettono di raggiungere il risultato voluto.

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Un altro accorgimento che consente di conseguire un risultato esaltante in fatto di comfort è l’imbottitura interna in Coolmax (intercambiabile e lavabile) che, pur apparendo minimale, è realmente comoda, contando anche sull’inedito cuscinetto in gel O2 sulla fronte, riuscendo a tenere il sudore lontano dagli occhi e con un’importante funzione accessoria: contribuisce a mantenere il casco fermo soprattutto in caso di caduta limitando il rischio di rotazione in avanti. È uno dei rari casi in cui si realizza realmente quanto promesso su carta, brava Met!
Anche i laccetti Air Lite, pur essendo tradizionali, si sono rivelati comodi, con una giusta collocazione e spaziatura laterale, e una clip funzionale al mantenimento nel tempo della regolazione prescelta.

Stile e protezione

Passando all’esterno del Met Parabellum, lo stile è moderno e tecnologico, con le forme dai profili affilati, compresa l’importante visiera che favorisce la canalizzazione interna dell’aria e bloccata ai lati da due viti metalliche, apribili con una monetina per un minimo di regolazione verticale. Anche in questo caso il risultato è buono, ma Met avrebbe potuto fare di meglio, consentendo un range più ampio in entrambe le direzioni (alto e basso) per proteggere ancora meglio dal sole e dalle intemperie.

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In fatto di protezione offerta, siamo nella media di un casco aperto con analoga destinazione d’uso, per molti punti di vista lo storico Giro Xen è ancora il riferimento per la sicurezza offerta sulla nuca e sulla fronte, con la calotta esterna che scende senza inficiare la comodità e con il giusto spessore.
Il Parabellum soddisfa in particolare per quanto avvolge la nuca e per il profilo ampio che non disturba lateralmente. Quest’ultimo soddisfa anche quando si usa la mascherina, con uno shape frontale che non disturba il giusto collocamento sul viso e con l’elastico che rimane saldamente in sede anche se avrei preferito una clip posteriore per il blocco come previsto sul “fratello” Bluegrass Goldeneyes.

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Su entrambi invece abbiamo come accessorio la clip superiore Mopov, da bloccare in una feritoia d’aerazione, per il montaggio delle sempre più diffuse action cam, quasi un mai più senza per molti biker che vogliono immortalare le proprie imprese in sella.
Per finire, due sono le taglie – M (54-58 cm) e L (59-62 cm) – dai rispettivi pesi dichiarati di 235 e 250 g, anche se noi abbiamo rilevato 279 g per la misura media, un risultato molto buono per un casco aperto da all-mountain/enduro.

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Giudizio

Quello di Met è un gradito ritorno nel mondo dei caschetti aperti per all-mountain/enduro, infatti, le forme del Parbellum non sono solo aggressive e moderne, avendo risvolti funzionali in fatto di comodità della calzata, ventilazione efficace, e fondamentale protezione supplementare soprattutto sulla nuca. Anche il peso, pur discostandosi da quando dichiarato con intenti molto ambiziosi, è soddisfacente per portarlo comodamente e a lungo.
Dulcis in fundo, pur non prevedendo una clip per il blocco dell’elastico, la mascherina rimane ben salda e come accessorio opzionale abbiamo il supporto per action cam.
Cosa volere di più per un prezzo consigliato al pubblico di 160 euro?

A proposito dell'autore

Da oltre 15 anni nel mondo dell’editoria specializzata, come redattore di testate giornalistiche specializzate nel mondo mtb, dell’informatica e del multimedia, e come autore di manuali tecnici e guide d’itinerari dedicati alla mountain bike.