Il test della Cannondale Trigger 29″ 4 bicilive.it 3 Febbraio 2014 Test Qualcuno deve arrivare ultimo, purtroppo in questa occasione sono state Cannondale e Canyon a doversi sacrificare. Solo Cristiano ha provato a fondo la Trigger 29 4, infatti, sia per la taglia L abbondante sia per l’appoggio anteriore “fuori misura” anche per un biker alto, Claudio e Luca hanno rinunciato. Non siamo riusciti ad adattare la bici a biker di media statura, avendo un tappo della serie sterzo esageratamente alto e un manubrio rise che su una 29er come questa non c’entra nulla. Potevamo solo contare su un attacco manubrio installabile in posizione invertita, ma che avrebbe solo mitigato la situazione… In ogni caso, la piattaforma Trigger 29 funziona, la sospensione posteriore è efficace e facilmente gestibile con il comando remoto al manubrio, l’allestimento è riuscito pur non potendo contare sulla geometria ottimizzata della forcella come sui modelli di classe superiore equipaggiati con la Lefty Max. Telaio alluminio idroformato, sospensione a 4 punti di infulcro, sterzo da 1,5″ Escursione Anteriore 130mm con RockShox Revelation RL 29, escursione posteriore 130/80mm Fox DYAD RT2 dual shock con comando remoto. Trasmissione Shimano SLX Freni Shimano SLX Componenti Cannondale Ruote Wtb/mozzi Formula Coperture WTB Wolverine TCS, 29×2.2″, tubeless ready Peso 14,34 kg Prezzo 2.799 euro Il test della Cannondale Trigger 29" 4Criteri: telaio, geometria, sospensioni e componentistica sono, infatti, studiati per costituire un insieme. Nel giudizio conterà quindi la totalità del mezzo e non solo la dimensione delle ruote o la corsa alla ruota. Costruzione Allestimento Appoggi Salita Discesa Scatto/rilancio3.3Il nostro voto