I set di ruote SRAM Roam 40 e 30 stupiscono per l’eccezionale bilanciamento tra peso, rigidità e robustezza, ma soprattutto per la bassa soglia d’accesso

Lo sviluppo delle ruote SRAM prosegue, con tre famiglie distinte dalle rispettive destinazioni d’uso: Rise per xc, Rail per all-mountain/enduro, e infine Roam, semplicemente per “mountain bike”. Infatti, per SRAM questa famiglia è dedicata a chi fa un uso ampio e variegato della propria mountainbike, a 360° per intenderci, senza limitazioni di sorta.
Come per le altre famiglie, la serie Roam è realizzata intorno a cinque attributi chiave: peso, inerzia, prontezza, rigidità e durata nel tempo.

Roam 40 & Roam 30

Due sono i nuovi set, Roam 40 e Roam 30, che si differenziano per il cerchio (saldato e compatibile UST Tubeless, giuntato e compatibile Tubeless Ready), per i raggi (sfinati 2-1,8-2 mm e a sezione costante di 2 mm), e per la ruota libera rispettivamente a quattro e due cricchetti con i punti d’ingaggio che passano da 52 a 26 (angoli di 6,9 e 13,8 gradi).
Le tecnologie alla base sono comuni: cerchio in alluminio 6061-T6 con profilo asimmetrico, sezione interna di 21 mm, e costruzione Taper Core™ a spessori differenziati (maggiore sui fianchi, minore al centro); una sola lunghezza dei raggi (24 per ruota) per il set intero secondo l’approccio Solo Spoke™; cuscinetti a sfera Speed Ball™ con precarico effettuato in fabbrica.
Sia Roam 40 sia Roam 30 sono disponibili per tutti e tre i diametri ruota – 26”, 650b e 29er – e compatibili con i vari standard per i mozzi, semplicemente cambiando i terminali (QR, 10×100, 15×100, 20×110 mm ant.; 10×135 mm, 12×135, 12×142 mm post.). Non poteva mancare la compatibilità con il corpo ruota libera XD per trasmissioni SRAM a 11 velocità.
I pesi dichiarati sono rispettivamente di 1.615  e 1.785 g per le Roam 30 e Roam 40 da 27,5”. Passando alle versioni per 29” i pesi passano a 1.695 e 1.870 grammi.
L’aspetto più interessante è però il prezzo: una coppia di Roam 40 (media gamma) costa 618 euro, mentre le Roam 30 (entry level) sono proposte a 418 euro di listino.

Test preview

Ho avuto l’occasione di provare le ruote Roam 30 al Bike Festival di Riva del Garda, montate sulla full all-mountain Trek Remedy 9, una delle bici scelte da SRAM per far assaggiare i suoi nuovi prodotti (tra cui la trasmissione SRAM X1 11v di cui avete già letto l’anteprima).
Equipaggiate con gomme Schwalbe Hans Dampf Evo TR 27,5×2,35” in tripla mescola intermedia TrailStar e montate tubeless con liquido sigillante, mi hanno sorpreso… in positivo.
Le condizioni di test erano particolarmente probanti, infatti, i sentieri del Garda Trentino non brillano certo per scorrevolezza, essendo costellati di placche e gradoni rocciosi, sassi smossi, ghiaia, e rari tratti di terra compatta. Le condizioni umide non hanno aiutato a mollare i freni, in ogni caso ho percepito una gradevolissima sensazione di rigidità e solidità dell’insieme, oltre a una bassa inerzia per un prodotto di questa classe. Se si deve rimproverare qualcosa alle Roam 30, è la scarsa reattività e prontezza nella risposta negli scatti e comunque quando si riprende a pedalare: i due cricchetti portano a un angolo d’ingaggio relativamente ampio, ben 13,8°, che purtroppo si notano su sentieri e sterrate.

Il giusto prezzo da pagare per un prodotto che merita di essere valutato come un aggiornamento della propria bici, dall’ottimo rapporto qualità prezzo, dalle performance consistenti e dalla grande solidità per essere “solo” un entry level.

A proposito dell'autore

Da oltre 15 anni nel mondo dell’editoria specializzata, come redattore di testate giornalistiche specializzate nel mondo mtb, dell’informatica e del multimedia, e come autore di manuali tecnici e guide d’itinerari dedicati alla mountain bike.