Test zaino MTB Camelbak Chase Adventure 8 Hydration Vest: tanto spazio in poco peso Matteo Cevenini 12 Dicembre 2024 Test Oggi sulle pagine di Bicilive.it vi presentiamo il test “in cottura” dello zaino Chase Adventure 8 di Camelbak. Si tratta di uno zaino-gilet molto interessante come prodotto, con sacca idrica integrata e disponibile al prezzo di 124,99 euro. Vediamo come si è comportato nel nostro test ma prima capiamo cosa sono questi zaini-gilet, chiamati anche “vest”. Curiosità: Il Chase Bike Vest è stato il primo zaino “vest” lanciato da CamelBak, un’innovazione presentata in occasione di Eurobike nel 2017. Questo modello è stato descritto dall’azienda come il primo “gilet” pensato per i ciclisti, progettato appositamente per attività off-road, tra cui il cross country e il gravel. Foto: www.camelbak.eu Cosa sono gli zaini-gilet definiti “vest” Negli ultimi anni le principali aziende produttrici di zaini per il ciclismo hanno inserito nei loro cataloghi modelli leggeri con una capienza da piccola a media e con il focus principale incentrato sulla vestibilità: nascono i così detti vest. Questi, oltre che il carico posteriore, sfruttano la parte anteriore degli spallacci che assumono un forma più ampia che ricorda appunto un gilet. Qui si ricavano svariate tasche che possono contenere oggetti di piccole dimensioni e pronti all’utilizzo come barrette, gel, multitool, smartphone, chiavi, denaro e carte, per citarne alcuni. Nella parte posteriore troviamo posto principalmente per la sacca idrica, indumenti leggeri ripiegati di scarso ingombro, piccoli attrezzi, una camera d’aria e via dicendo. Lo spazio totale a seconda del prodotto va dai 2-3 litri fino agli 8-10 litri. Questi vest hanno una chiara derivazione da quelli inizialmente utilizzati nel trail running dove i podisti hanno l’esigenza di reidratarsi durante la corsa ma anche di portare con sé piccoli oggetti e spesso anche le bacchette ripiegate. Questi prodotti puntano molto sulla leggerezza e devono offrire una vestibilità che non deve intralciare il runner durante il movimento. Si sono evoluti in dimensioni più generose anche in ambito escursionismo per arrivare naturalmente alla pratica nel ciclismo, in particolare modo alla mountain bike. Infatti, negli ultimi anni anche durante le gare di enduro in MTB diversi rider li utilizzano tra una prova speciale e l’altra dove, potendosi portare con sé una sacca idrica più capiente di una borraccia, possono recuperare i liquidi persi durante lo sforzo della gara. Il paraschiena del Chase Adventure 8 è venduto separatamente. Il test del Chase Adventure 8 Noi di Bicilive.it abbiamo avuto in questi anni la possibilità di testare diversi vest e oggi vi racconteremo la nostra impressione sul Chase Adventure 8 di Camelbak che stiamo utilizzando da giugno 2024. Non ci dilungheremo a raccontarvi della azienda Camelbak che si presenta da sola, avendo praticamente inventato l’idea di mettere una sacca idrica sulle spalle da ormai alcuni decenni. L’esperienza maturata negli anni ha permesso alla azienda statunitense di proporre prodotti sempre più leggeri e performanti: il Chase Adventure 8 non è da meno con al sua capacità media di 8 litri e una disposizione intelligente del carico. La sacca idrica Crux® da 2 litri è in dotazione con lo zaino. Zaino Chase Adventure 8: specifiche dimensioni: 41 x 25 x 11 cm materiale principale: Nylon peso: 400 grammi pannello posteriore: 3D Vent Mesh prezzo: 124,99 euro (compresa sacca idrica Crux® da 2 litri) Impact Protector – optional protezione: CE 1621-2 livello 2 resistente a impatti multipli dimensioni: 38 x 16.5 x 1.7 cm peso: 201 gr prezzo: 49,99 euro Lo schienale protettivo di livello 2 è optional ed è progettato per adattarsi alla schiena del rider. Dettagli Nella parte posteriore troviamo la capienza principale suddivisa in una tasca che accoglie la sacca idrica Crux® da 2 litri, uno scomparto dedicato alla protezione per la schiena denominata Impact Protector di livello 2 certificata CE composta da 5 strati e due materiali di differente densità (i due all’esterno sono uguali e differenti dai tre centrali sovrapposti). Appena sotto si accede tramite una cerniera alla seconda grande tasca, utile per contenere indumenti ripiegati e oggetti di medie o grandi dimensioni: in questa troviamo una fettuccia con gancio porta chiavi. Una tasca “open top” di grandi dimensioni risulta essere la terza della parte posteriore, rimanendo aperta può essere comoda per portare indumenti che per esempio abbiamo deciso di togliere e hanno necessità di asciugarsi. Infine è presente una quarta tasca a cui si accede tramite zip e bottone a pressione, con tasche interne a rete aperte nella parte superiore per organizzare il trasporto di oggetti di piccole dimensioni. Esternamente non manca un loop di fettuccia riflettente, utile per agganciare piccoli oggetti (es. luce di segnalazione). Nella parte frontale, gli spallacci sono provvisti di due grandi tasche, una con chiusura a cerniera e una in materiale elastico a soffietto dove poter mettere oggetti di medie-piccole dimensioni di pronto utilizzo come barrette, denaro e lo smartphone. Gli spallacci, come la parte interna che va a contatto con la schiena, sono realizzati in un tessuto a nido d’ape 3D Vent Mesh, molto comodo e soprattutto areato. Questo vest ha un sistema di chiusura frontale a doppia cinghia con fibbie in materiale plastico: la parte di destra presenta due ganci per tenere in posizione il tubo della sacca idrica, entrambi sono regolabili sia in altezza che larghezza e quello più basso dei due è costruito in materiale elastico per meglio adattarsi ai diversi fisici dei ciclisti. Lateralmente, nella zona delle costole, sono presenti due cinghie per lato, regolabili così che il vest sia il più aderente possibile. Infatti la vestibilità che lo rende simile ad una “giacca” necessita di essere più volte aggiustata durante l’uscita per compensare la diminuzione di volume della sacca idrica, mano mano che si beve l’acqua al suo interno: questo è un aspetto tipico che accomuna più che mai questa tipologia di zaini. Ogni fettuccia è provvista di un anello elastico utile a raccogliere la sua eccedenza. Impressioni di Matteo Cevenini Abbiamo ricevuto in redazione il Chase Adventure 8 di Camelbak di colore verde oliva (è disponibile a catalogo anche di colore nero) e come scrivevo sopra ho avuto il piacere di iniziare a testarlo a giugno. Reduce da un infortunio, le prime uscite le ho effettuate vicino a casa e quindi non avevo la necessità di portare molto con me. Inoltre non volevo avere troppo peso sulle spalle, considerato anche il caldo umido che ormai è tipico della “mia Brianza”. Uscita dopo uscita ho voluto però sfruttare sempre più ogni tasca, compresa quella dedicata al protettore per la schiena. Gradualmente sono riuscito a provarlo a fondo da una situazione per così dire minimalista ad una probabilmente un po’ estrema per questo tipo di prodotto. La tentazione di aggiungere sempre qualcosa in più ovviamente ha compromesso il confort che risulta massimo quando si portano pochi oggetti, buono quando si porta il “giusto”, mediocre se si esagera. In questo ultimo caso, a essere sacrificata è appunto la vestibilità perché viene a mancare la perfetta aderenza sulla schiena: lo zaino perde in stabilità assumendo una forma stretta e pronunciata, traballando sui terreni sconnessi. Questo problema non l’ho avvertito quando sono stato più oculato e parsimonioso nel carico degli oggetti realmente necessari, considerato la destinazione di utilizzo di questo prodotto. Foto: www.camelbak.eu Cosa mi ha convinto: la leggerezza (davvero impressionante), la disposizione delle tasche sopratutto quelle della parte posteriore, la scelta dei materiali, la cura nelle rifiniture, cerniere impeccabili silenziose e super scorrevoli. Cosa mi ha convinto meno: il sistema di chiusura in generale sia frontale che laterale. Questa soluzione purtroppo non è sempre precisa e necessità di “continui” aggiustamenti durante l’uscita. L’assenza di parti elastiche per la costruzione della zona inferiore degli spallacci purtroppo non consente una adesione perfetta. Infatti, le cinghie non si possono stringere molto, altrimenti si compromette la respirazione. Se queste fossero appunto elastiche si potrebbero “tirare” un po di più e durante la respirazione potrebbero cedere leggermente seguendo meglio la dilatazione della cassa toracica. Per ogni informazione sui prodotti Camelbak vi suggeriamo di consultare il sito ufficiale. Se usi le sacche idriche leggi il nostro tutorial sul confronto tra sacca idrica e borraccia e potresti scoprire delle cose che non sapevi. Se usi le borracce allora leggi il test della Camelbak Chute Mag Vacuum: la borraccia termica tutto fare. Inoltre abbiamo un tutorial su come conservare e pulire le sacche idriche da bici. Vi ricordiamo di seguirci, oltre che qui su Bicilive.it, anche sul nostro canale YouTube e sulla nostra pagina Instagram.