Una delle questioni che possono creare più incertezze prima dei giri in mountain bike, soprattutto per chi è alle prime armi, è come vestirsi per uscire con la bicicletta.

Credo sia naturale ondeggiare sempre tra i due estremi dell’animo umano, ovvero la visione pessimistica di avere troppo freddo, così da vestirsi troppo e sudare al primo colpo di pedale, oppure preparare uno zaino enorme, pieno di capi che graveranno sulle proprie spalle in maniera eccessiva, e dall’altro lato avere un eccessivo ottimismo volto a suggerirci di non portare praticamente nulla con noi, con le conseguenti possibilità di avere freddo che diventeranno assai elevate.

In più se siete freddolosi come me dovrete fare un’adeguata tara, soppesando con attenzione le parole del vostro compagno di pedalata quando vi dirà come si vestirà lui, perché sono sicuro che glielo chiederete.

Claudio Riotti pedala su una mtb su un terreno roccioso

Foto: Nicola Damonte. Spot: Pietra Ligure (SV).

Con questo articolo vogliamo semplicemente razionalizzazione tutti i pensieri e le domande che bisogna farsi mentre si pianifica un’uscita in bicicletta. Poi, ovviamente, a fianco della parte razionale vi sarà sempre la vostra parte emotiva che vi farà portare con voi un capo in più o ve ne farà lasciare uno a casa. Tutto questo fa parte di noi, è la nostra sfera viscerale e guai se non ci fosse.

Vi riporto solo una frase che mi disse una volta una guida CAI durante una chiacchierata su questo specifico argomento: “in montagna non ho mai visto nessuno morire di caldo.”

Evidente che si riferisse a condizioni estreme, ma possiamo fare nostra questa affermazione dicendo che, nel dubbio, è certamente meglio avere con sé un capo di abbigliamento in più rispetto a uno in meno.

Detto questo, partiamo ad analizzare razionalmente e in maniera lucida quello che andremo ad affrontare nell’organizzazione dell’abbigliamento.

Quale disciplina pratico?

A seconda di quale disciplina si pratica sarà differente il modo di vestirsi. Risulta evidente che un giro Cross Country avrà uno sforzo fisico più o meno costante e distribuito durante tutta l’uscita.

Vi saranno certamente alcuni segmenti nei quali si spingerà di più sui pedali e altri nei quali lo sforzo sarà inferiore, ma mediamente l’impegno fisico sarà sempre piuttosto costante nel tempo.

Di conseguenza l’abbigliamento non dovrà essere troppo pesante. Alla partenza dovrete avere un po’ di freddo, sapendo che non appena avrete cominciato a pedalare, dopo qualche minuto avrete trovato la vostra zona di confort termico ideale all’interno della quale poter star bene.

Vista panoramica su un sentiero per mtb

Foto: Claudio Riotti. Spot: Livigno (SO), Valle delle Mine.

L’unica attenzione, ovviamente, sarà non fermarvi troppo a riposare perché rischierete di raffreddarvi molto velocemente, soprattutto se fa parecchio freddo. In questo caso avere con se una giacca leggera, come ad esempio un’antipioggia, sarà la scelta perfetta: un velo in più che vi consentirà di gestire al meglio le interruzioni dovute a stanchezza o, alla peggio, a un guasto meccanico.

Un semplice marsupio o le tasche della maglia saranno perfette per poter contenere l’antipioggia, mentre il kit di riparazione, un Multi-Tool e una camera d’aria potranno essere fissati al telaio o riposti in una borsetta sottosella o borraccia porta attrezzi.

Discorso completamente diverso se praticate discipline All Mountain o Gravity in generale.

In questo caso la salita è una parte importante del vostro giro, lo sforzo fisico necessario per salire di quota è decisamente rilevante e inoltre è protratto nel tempo. In più, al termine della salita vi deve essere per forza un periodo (anche lungo) di pausa, di riposo dalla fatica della salita in quanto non avreste la lucidità fisica e mentale necessaria per affrontare la discesa, anch’essa molto impegnativa se fatta in maniera attiva e un minimo aggressiva.

Quindi avremo inizialmente un importante sforzo di durata medio/lunga, una pausa variabile ma piuttosto ampia e una discesa con un discreto dispendio di energie, ma con una variabile in più, ovvero la velocità e il wind chill, quindi la percezione del freddo che aumenta con il vento.

Sergio Viganò scende da un sentiero nel bosco con una mountainbike

Foto: Claudio Riotti. Rider: Sergio Viganò. Spot: Caronno Corbellaro (VA).

Va da sé che i capi di abbigliamento dovranno adeguarsi a queste tre fasi distinte, ovvero un vestiario traspirante e piuttosto leggero per la salita così da non sudare eccessivamente, un capo veloce da indossare al termine dello sforzo fisico e un antivento per la discesa, capace da un lato di proteggere dal vento, di dare una buona protezione termica e, cosa non meno importante, da non impedire di indossare le protezioni MTB che useremo per la discesa, abbigliamento fondamentale per tutelare la nostra incolumità.

Per la fase due e tre potrebbe tranquillamente essere lo stesso capo che con un’adeguata ventilazione consentirà di essere sufficientemente versatile. Uno zaino adeguato servirà a contenere tutte queste cose con, eventualmente, una maglietta di ricambio per la discesa per sostituire quella immancabilmente sudata utilizzata per la salita.

Calcolate che i migliori zaini possono assolvere sia da contenitore, sia da alloggio per la sacca idrica (fondamentale una corretta idratazione nella mountain bike!) che da protezione per la schiena, avendo un inserto rigido (spesso certificato) che ringrazierete di avere in caso di caduta. La scelta è ampia e variegata per tutti i gusti e per tutte le tasche.

Che mountain bike utilizzo?

Mountain bike muscolare o MTB elettrica? Cominciamo col dire – come trattato in questo articolo – che l’ebike non è la bicicletta per chi non vuole fare nessuna fatica. O meglio, non fare nessuna fatica è un modo di usare l’ebike, ma non l’unico e certamente a nostro avviso quello meno indicato.

Come riportato nell’articolo, si può usare l’ebike fondamentalmente in due maniere: o per fare un po’ meno fatica rispetto a una mountain bike (ma la fatica sì fa lo stesso, credetemi), oppure per fare la stessa fatica fisica rispetto al mezzo senza motore elettrico ma percorrendo una distanza e un dislivello nettamente maggiori.

L’abbigliamento, di conseguenza, rifletterà il tipo di utilizzo che faremo del mezzo: poco o nulla cambierà se facciamo una singola salita e discesa, perché comunque si suderà; se invece opteremo per un giro lungo per tutta la giornata, allora certamente dovremo avere una maglietta di ricambio in più, così da non essere fradici di sudore, oltre probabilmente ad aggiungere uno o due capi di abbigliamento, come vedremo nel prossimo paragrafo.

A che ora ho pianificato il giro?

L’orario di inizio giro è una variabile fondamentale per scegliere l’abbigliamento che utilizzeremo.

Uscendo al mattino presto avremo temperature più fredde anche di 10/15 o a volte 20 gradi rispetto al primo pomeriggio, a seconda della stagione nella quale ci troveremo.

Pensate di partire con 10 gradi al mattino, le nuvole che coprono i primi raggi del sole, un po’ di umidità residua a peggiorare le cose e poi, verso le 11 del mattino niente nuvole, sole pieno e 22/24 gradi. Non è infrequente una mattinata di questo tipo nella mezza stagione. Un abbigliamento a strati è l’unico rimedio a questa situazione.

Dobbiamo pensare innanzitutto a un intimo (il classico base layer in materiale tecnico) non troppo pesante, così che sia adatto per le ore più calde, e poi sovrapporre a questa una maglia in tessuto tecnico traspirante (a vostra scelta se a maniche corte o lunghe) e, sopra, una giacca tecnica che ai primi segnali di caldo potrò parzialmente aprire (qualsiasi giacca, anche quelle più economiche, hanno ampie cerniere per permettere un’adeguata ventilazione) e più tardi togliere per una pedalata più confortevole.

Un gruppo di rider mtb visti di spalle

Foto: Jeremy Reuiller – Moustache. Spot: Terras De Bouro, Portogallo.

Eventualmente questa stessa giacca potrebbe essere utile come protezione contro il vento per la discesa, ma solo se la temperatura non fosse eccessivamente alta, ovviamente.

Utilissimo in questi casi un gilet antivento che protegge la parte del tronco e lascia libere le braccia; alcuni hanno anche la parte traspirante sulla schiena.

Se invece partite in tarda mattinata, con uno sbalzo termico non troppo elevato, la giacca potrebbe diventare superflua e il gilet è sufficiente. Attenzione però alle previsioni meteo: una giacchetta impermeabile tascabile può sempre tornare molto utile, occupa poco spazio e può servire anche al classico compagno di uscita che si è vestito troppo poco.

Dove andrò a girare?

Capita spesso, soprattutto per le discipline gravity, di dover prendere la macchina e spostarsi anche di un paio d’ore per arrivare alla destinazione che sarà il punto di partenza del nostro giro. Da dove abito io in quel lasso di tempo posso arrivare sia Finale Ligure che a Cervinia, posti estremamente diversi in quanto a caratteristiche climatiche.

Prendere informazioni sull’altitudine di partenza, quella massima alla quale si arriverà (da Cervinia, che è già a 2.000 metri si può arrivare facilmente in cabinovia a quasi 3.000 metri per la partenza di diversi trail e in quota il meteo è parecchio differente rispetto al punto di partenza), su quale versante andremo a pedalare (quello nord è più freddo di quello sud), se sarà una giornata ventosa e così via: sono informazioni fondamentali per poter godere appieno della trasferta.

Non limitatevi a consultare una sola App del meteo ma guardatene almeno due, meglio se tre, non soffermandovi soltanto sulla temperatura prevista, ma dando un’occhiata anche a quanto vento dovrebbe esserci.

Claudio Riotti che scende da un percorso nel bosco con una mtb

Foto: Jeremy Reuiller – Moustache. Rider: Claudio Riotti. Spot: Terras De Bouro, Portogallo. Leggi il test della eMTB Moustache Trail 9.

Meglio ancora se consultate un meteo locale: il meteo della Provincia di Bolzano per l’Alto Adige, ad esempio, è molto più affidabile di molte app, così come la app MeteoSwiss è più attendibile di altre app un po’ più generaliste.

Un trucco che spesso uso è caricare in auto un po’ più di abbigliamento, una giacca o un paio di guanti in più, ad esempio, così che una volta giunto a destinazione possa scegliere la giacca o i guanti più adatti per il giro lasciando il resto nel bagagliaio.

Se andate in posti nuovi lo spassionato consiglio che vi possiamo dare è affidarvi a una guida certificata con la quale pianificare un tour adatto a voi. Chi meglio di una guida saprà programmare un itinerario esattamente tagliato su di voi, sulle vostre capacità di guida ed esigenze? E chi meglio di lui vi saprà dire quale abbigliamento portare e quale no, sulla base delle sue conoscenze dirette del territorio?

Credetemi, sono i soldi meglio spesi per un’esperienza in un posto che non conoscete per nulla e dovrete pensare soltanto a pedalare.

In che stagione siamo?

Sir Robert Baden-Powell, fondatore del movimento scoutistico, disse una cosa molto sensata: “Non esiste buono o cattivo tempo, ma solo buono o cattivo equipaggiamento” (ne abbiamo parlato in questo articolo a proposito della scelta di una giacca adatta per le MTB).

Il freddo non deve essere un ostacolo tra noi e la nostra mountain bike: esiste abbigliamento per tutte le tasche e per tutti i gusti per poter essere adeguatamente protetti durante la stagione meno propizia.

Per la scelta dell’abbigliamento maggiormente adatto a voi il consiglio più spassionato che vi si possa dare è di affidarvi al classico “local shop”, all’interno del quale poter fisicamente toccare con mano e provare tutti i capi che vi servono, confrontarli e scegliere quello più appropriato per voi. Il servizio che il negozio fisico fa di farvi toccare e provare l’abbigliamento vale certamente quei pochi euro di costo in più rispetto ai negozi online (e non è detto, poi, che il costo sia superiore, visto che sovente può capitare che vi siano rimanenze di magazzino validissime dal punto di vista tecnico a un prezzo assolutamente vantaggioso).

Claudio Riotti che pedala su un percorso mtb nell'erba alta

Foto: Christoph Bayer. Rider: Claudio Riotti. Spot: Finale Ligure (SV).

Quindi si tratta soltanto di trovare l’attrezzatura idonea per affrontare il freddo, anche quello più intenso. Mi è capitato più volte di uscire con temperature intorno o sotto gli zero gradi e, a parte il disagio dei primi minuti, non avere il ben che minimo problema di sorta.

È solo questione di avere un equipaggiamento idoneo e il consiglio qui è quello di dare molta importanza alle estremità, quindi mani e piedi che sono quelli che spesso soffrono di più, e la testa, che è la parte del corpo da cui disperdiamo la maggior quantità di calore dato che ha una superficie molto estesa e spesso è coperta solo dal caschetto.

Come ci vestiamo se piove?

In ultimo, l’eterno dilemma: se piove si esce?
La risposta l’ha fornita anni fa Bill Bowerman, co-fondatore di Nike: “There’s no such thing as bad weather, just soft people”, tradotto da Aldo Rock di Radio Deejay con un “Non esistono condizioni meteo sfavorevoli, solo atleti arrendevoli”.

Esiste la tecnologia, applicata all’abbigliamento specifico da mountain bike: dalle semplici giacche per la pioggia lieve sino alle tute intere completamente idrorepellenti per quella pesante. Non è quasi mai il meteo la variabile, siamo noi.

In questo caso dobbiamo però ribadire il fatto che molti sentieri naturali di terra con la pioggia si deteriorano e passarci con la bici non fa altro che peggiorare la situazione.

Quindi preferite i trail rocciosi oppure dal fondo sabbioso che sicuramente saranno migliori anche come grip rispetto al classico sottobosco di terra e radici.

Come mi vesto per la MTB? Conclusioni

Risulta evidente come l’offerta di abbigliamento per la mountain bike sia vastissima e ampiamente variegata, anche dal punto di vista estetico per chi è attento anche alla parte “fashion”.

Un’attenta analisi di cosa, dove, quando e come andrò a fare il giro in bicicletta sarà la chiave per portare con sé l’abbigliamento necessario al fine di godere appieno di una bella pedalata all’aria aperta, in mezzo ai boschi, per qualche ora.

Adesso non resta altro da fare che pianificare il prossimo giro (trovate sul nostro magazine una guida su dove andare a girare in mountain bike che vi può essere utile in tal senso) e attrezzarsi a tal scopo.

Buone pedalate e buon divertimento!

A proposito dell'autore

Nato e cresciuto a Milano incontra l’amore durante un esame universitario e si sposta a Busto Arsizio, luogo nel quale viene folgorato dalla passione per la mountain bike. Interista a tempo perso, segue il basket, ma non l’NBA, ed è grande tifoso Olimpia Milano. Per la legge del contrappasso nessuno in famiglia è interessato allo sport, ovviamente. È il cantante dei Civico 5.