La trasmissione monomarcia è il sistema più “puro” di andare in bicicletta, tutti l’abbiamo usata, almeno quando eravamo piccoli e molti anche da adulti continuano ad apprezzarla

Che la ruota sia fissa o libera poco importa, la mancanza di cambi coi i relativi cavi e comandi, riduce costi, peso e manutenzione.
La catena lavora sempre dritta, quindi la trasmissione è più efficace e si rovina meno.

Certo ogni tanto la possibilità di cambiare rapporto, in una salita troppo dura o in un tratto veloce dove ci si trova a frullare con la gambe, non ci starebbe male.
La soluzione più semplice ed anche la più antica è utilizzare un mozzo cosiddetto flip-flop, con un pignone diverso sui due lati del mozzo stesso, basta smontare e girare la ruota e il gioco è fatto… più o meno.

Già perché cambiare il numero di denti significa anche cambiare la lunghezza della catena, anche con i migliori e più lunghi sistemi di forcellini orizzontali più di 2 o 3 denti di differenza tra i due pignoni e non si riesce più a tensionare la catena.
Ci si può dotare di pezzi di catena da aggiungere o togliere alla bisogna, ma è un vero sbatto.
Oltretutto il mozzo flip flop richiede l’uso dei freni a pattino (o c’è il disco o c’è il pignone!) che anch’essi vanno regolati ad ogni spostamento sul piano orizzontale della ruota richiesto dalla differente tensione della catena.
Ulteriore difficoltà: invertendo la ruota si inverte anche il senso di rotazione della gomma e questo su alcuni modelli può essere un problema.

2015_Blackborow_1

C’è una soluzione che, sulla carta, è eccezionale, ma nessuna azienda ha mai avuto il coraggio di montare su un modello disponibile a catalogo: il dinglespeed: ovvero 2 corone e 2 pignoni montati sullo stesso lato e con lo stesso numero di denti per mantenere invariata la distanza tra movimento centrale e mozzo.

Fino ad ora si poteva fare “in casa” utilizzando una normale guarnitura con doppia corona e 2 pignoni, opportunamente spaziati, su un classico mozzo a cassetta, ma è sempre stata considerata una soluzione di nicchia per pochi folli.

Incredibilmente Salsa offre questa soluzione di serie sulla sua nuova Adventure-Fat bike con ruote da 5”: la Blackborow, i rapporti montati sono 26×22 interno e 30×18 esterno.

Soluzione decisamente alternativa, ma quali sono i vantaggi?
Gli stessi del singlespeed, ma letteralmente “con una marcia in più”!


Mantenendo la stessa catena e passo non è necessaria alcuna regolazione, si possono ovviamente usare i freni a disco e soprattutto, ed è il motivo per cui Salsa offre questa soluzione proprio e solo sulla sua fat dedicata all’adventure, non c’è il rischio di strappare il braccetto del cambio e trovarsi a piedi in mezzo al nulla.

Certamente il dinglespeed su una MTB da avventura, con le ruote più gigantesche disponibili in commercio, che può, a pieno carico, pesare anche 20Kg ed dover essere in grado di affrontare qualsiasi tipo di terreno in qualsiasi pendenza può sembrare un po’ eccessivo, ma con l’ondata di nuovi modelli fat per la prossima stagione una scelta estrema da parte di Salsa dovevamo prevederla.

Maggiori info: Salsa Cycles

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A proposito dell'autore

Aldo Reynaudo ama le cose semplici e le bici essenziali, la vità è già troppo complessa per complicarsela ulteriormente nel poco tempo libero a disposizione. La bicicletta specie nella sua incarnazione primordiale, a ruota fissa, è così: nulla che non sia strettamente necessario.