Foto Credit © Carlo MarchisioGravitalia, Campionato Italiano Downhill 2015 a Sestola Claudio Riotti 22 Luglio 2015 Gare Sulla pista di Sestola (MO) modificata dal mitico Pippo Marani si è svolto il Campionato Italiano downhill organizzato da Gravitalia. Vincono a sorpresa Francesco Colombo negli elite e Veronika Widmann nelle donne A Sestola si è svolto per la terza volta il Campionato Italiano downhill, evento che festeggia il 25° anno di età e mai come in questo periodo il modo della discesa italiano si mostra vivo e vegeto, con tanti giovani emergenti e i veterani che non hanno nessuna intenzione di mollare. Sole, caldo e tanta polvere sui tracciati hanno accolto i quasi 300 rider iscritti alla gara più importante dell’anno, rendendo le condizioni della pista particolarmente insidiose dopo i giorni di prove e qualifiche. Pippo Marani ha aggiunto qualche modifica alla sua pista, creando un percorso molto breve (il tempo di Francesco Colombo è stato 2’17.79) ma estremamente impegnativo in alcune sezioni ripide e ricche di contropendenze. Francesco Colombo (AB Devinci Italy) mette finalmente a segno la gara perfetta che gli vale la prima posizione dopo tre secondi posti a ciascuno dei tre round del Circuito Nazionale Gravitalia, e lo fa nell’evento clou della stagione. Il podio Under 23: Francesco Colombo con la maglia tricolore, secondo Gianluca Vernassa e terzo Mario Milani Il giovane ligure è il nuovo Campione Italiano Downhill 2015 e festeggia sul podio dell’assoluta insieme a due compagni di squadra. Gianluca Vernassa chiude in seconda posizione a soli 33 centesimi dalla prima posizione, mentre Loris Revelli, a soli 17 anni sale sul terzo gradino del podio. Il podio Open femminile, Veronika Widmann veste il tricolore, seconda Eleonora Farina e terza Julia Tanner Le tre protagoniste della categoria Elite Donne sono molto vicine nelle qualifiche di sabato, ma nella finale i pronostici si ribaltano a causa di una caduta sia di Alia Marcellini (GB Rifar Racing Team) che di Eleonora Farina (Mangusta Bike Team), la quale termina in seconda posizione. Veronika Widmann (ABC Egna Neumarkt) conquista così a 22 anni il suo primo titolo di Campionessa Italiana. Dalla Sardegna verso Gravitalia Un nutrito gruppo di rider sardi ha preso parte alla gara di Gravitalia, e avendo la fortuna di conoscerne uno ho voluto sentire il suo parere su questo 25° Campionato Italiano downhill. Francesco Boi è un forte rider del team Backflip di Sinnai, vicino a Cagliari, che ho avuto modo di conoscere durante un corso della Gravity School, la scuola di mtb in cui lavoro assieme a Luca Masserini. In Sardegna la mountain bike è molto sentita e si trovano parecchi gruppi di rider, team e associazioni che promuovono il territorio sardo in mezzo a mille difficoltà e ostacoli ma sempre con una grande passione, quella che accomuna tutti i rider del mondo: la voglia di girare e stare con gli amici. Francesco si aspettava un risultato migliore essendo molto forte sui terreni “nativi” e abituato a tracciati da due/tre minuti tipici della Sardegna sui quali si allena. Purtroppo non è andata così, e con un 28° posto nella Assoluta Amatori torna nella sua stupenda isola con la voglia di migliorare e riprovarci il prossimo anno. La “fame di tricolore” l’ho avuta anche io e ci sono sempre andato “quasi vicino” (4° posto a tre Campionati Italiani di fila), e anche se ora gli obbiettivi sono cambiati non è mai detta l’ultima parola… CR: Ciao Francesco, è la prima gara nel continente che fai? Il primo campionato italiano? FB: No non è la prima gara nel continente… ho corso in altri Campionati Italiani tra cui Collio, nel 2009, e l’Abetone, ma per sfortune varie, problemi tecnici e fisici, non sono mai riuscito a portare a termine le manche di gara. Francesco Boi in azione a Sestola. Credit © Omar Pistamiglio CR: Come vi siete organizzati per la trasferta, macchina e nave o altro? FB: Sono partito da Cagliari in treno con la mia bici arrivando al nord della Sardegna a Olbia, poi da lì son stato ospite del team Olbia Racing Team e sono salito con loro in furgone… ringrazio Mirko e tutto il team che mi ha ospitato nel loro appartamento a Sestola, il team Mistral DH e naturalmente il mio team Backflip Sinnai che mi ha supportato “a distanza”. CR: Quindi quanti eravate in totale e che idea vi eravate prefissati per quanto riguarda i risultati? FB: Siamo partiti in 12 e diciamo che io ero quello più ambizioso essendo nella categoria Amatori… mentre gli altri correndo nella categoria Agonisti volevano entrare almeno nella top 30. CR: Conoscevi già Suding? Parlaci brevemente delle prove con lui e del rapporto che si è creato con voi sardi. FB: Beh, Lorenzo è il mio idolo! Speravo vincesse lui ma la caduta sul ripidone lo ha rallentato parecchio… girava fortissimo e secondo tutti noi era più veloce di Colombo… però purtroppo vince chi non commette errori! Comunque, ci siamo beccati a Sestola dopo tanti anni; la prima volta che l’ho visto era a fare la gara di Monti a Olbia col team Playbiker. A Sestola ci siamo salutati dandoci un cinque, e per strano caso avevamo gli stessi guanti… poi da lì è partita una discesa assieme, in compagnia anche del campione Davide Palazzari (sempre sardo ma del team bergamasco Le Marmotte, 8° assoluto negli agonisti, N.d.r). È stato difficilissimo stargli dietro anche perché lui andava piano e io ero a tutta, però mi è servito per sbloccare il passo! Poi dopo le prove abbiamo chiaccherato e fatto una degustazione di prodotti tipici sardi, pane carasau, formaggi e salumi, che alcuni del team Zemabikes avevano portato… eh eh! Lorenzo è stato molto disponibile anche perché sua madre è nata in Sardegna e lui ha spesso passato le vacanze sull’isola. CR: Quindi cosa ti ha insegnato in definitiva questa esperienza? FB: Diciamo che dopo quest’esperienza abbiamo deciso di seguire il circuito Gravitalia assieme a tutti i piloti top sardi… vogliamo crescere per portare alla pari il livello downhill sardo, e per farlo serve fare tante gare su piste di varie tipologie e su terreni diversi, perché è stata proprio quella la parte più difficile: la polvere, il ripido e le sponde a cui non siamo molto abituati. Se l’handicap dei piloti forti italiani è “farsi le ossa” in Coppa del Mondo e nelle gare IXS europee per alzare il livello (come sta finalmente succedendo e con buoni risultati, N.d.r.), per noi lo è spostarci verso il continente e gareggiare su terreni diversi a quelli sardi dove la roccia è una costante. Consiglio a tutti, anche ai rider del sud Italia, di fare qualche sacrificio e spostarsi a volte anche di parecchi chilometri, ne vale la pena ed è impagabile dal punto di vista dell’esperienza. Il video della gara Il prossimo appuntamento con la downhill nazionale è a Bormio (SO) il 26/27 Settembre per il Round#4 del Circuito Nazionale Gravitalia.