Il test degli inserti Tubolight, una protezione leggera del cerchio MTB Claudio Riotti 17 Febbraio 2020 Test Articolo sponsorizzato Grazie ad Alessandro Rubin della giovane azienda Tubolight abbiamo potuto mettere alla prova per diversi mesi l’inserto Tubolight in versione 29″. Si tratta di uno dei sistemi di protezione del cerchio della MTB che stanno andando per la maggiore, ovvero un inserto da usare all’interno dello pneumatico utilizzato con sistema tubeless che va a proteggere il cerchio dagli impatti, mantiene lo pneumatico in sede e diminuisce il rischio di stallonature e pizzicature. Non si tratta tuttavia di un sistema antiforatura in quanto montando un inserto o un salsicciotto è comunque possibile bucare o tagliare il copertone, anche se con meno probabilità. Per quanto riguarda i prezzi, la coppia con le valvole costa 69,90 euro. Tra pochi mesi verrà anche venduto singolo a 34,90 euro al pezzo. Ecco come si presenta Tubolight una volta estratto dalla confezione. Tubolight, un po’ di storia Tubolight è un prodotto sviluppato con l’aiuto del dipartimento di ingegneria dei materiali dell’Università di Padova e pensato inizialmente per l’uso XC. I punti fondamentali sono leggerezza, diminuzione delle forature e massime performance runflat (utilizzo anche con gomma sgonfia/tagliata). È nato a gennaio 2019 ed è stato commercializzato a maggio dello stesso anno. Amaury Pierron, campione di Coppa del mondo DH 2018, corre con gli inserti Tubolight. Photo Credits: Keno Derelyn. Il produttore assembla a mano i Tubolight a Padova. Nel corso del 2019 ha ricevuto diversi feedback da vari team XC e portando avanti i test è ora arrivato alla quarta generazione di Tubolight. Sempre nel 2019 è stato utilizzato con grande successo dal team Commencal DH in Coppa del mondo vincendo tre tappe con Amaury Pierron e quest’anno sarà presente sulle mountain bike di altri importanti nomi dell’XC mondiale, più sotto trovate un paragrafo apposito. Tubolight si adatta al canale del cerchio e offre più sostegno alla base e più assorbimento nella sommità. Protezione cerchio Tubolight: caratteristiche tecniche e prezzi 2020 Tubolight è un inserto in polietilene ad alta densità (HDPE) prodotto tramite estrusione con espansione fisica e poi stampato a bassa densità. È al 100% Made in Italy e si presenta con sezione cilindrica e una consistenza molto leggera. È disponibile in diverse versioni, con quello del test stampato a densità 16, mentre la nuova versione azzurra disponibile a breve sale a densità 20, con dimensione delle celle minore ma più robustezza. Le versioni sono: Road (700c): peso 10 grammi, per copertoni tubeless, evita le stallonature. Ciclocross (700c), larghezza 26 mm: 17 grammi, per copertoni tubeless Taglia S – Gravel, larghezza 32 mm: 23 grammi sul 29″, per copertoni tubeless da 38c a 45c Taglia M – larghezza 42 mm, 44 grammi sul 29″ Taglia M/L – larghezza 46 mm, 70 grammi sul 29″ – canale minimo 27 mm Tutte le taglie sono disponibili in qualsiasi diametro ruota a 34,90 euro cadauno. A differenza di molti altri prodotti, Tubolight ha dalla sua la leggerezza e quindi si può utilizzare con le coperture abituali. I vantaggi dell’uso si traducono in un aumento della sicurezza grazie alla protezione offerta al cerchio e un grip maggiore per via delle pressioni di esercizio inferiori, senza però la torsione dello pneumatico sotto sforzo. Al tatto è morbido ma resistente. Tubolight è impermeabile e non assorbe lattice. Durante il test su mountain bike non ho constatato nessun aumento di peso durante i mesi di utilizzo. Una volta montato non ha bisogno di assestamenti, la sua duttilità nel giro di poche ore lo fa adattare alla forma del canale del cerchio e qui c’è il lato interessante: la base si comprime e mantiene il tallone dello pneumatico in sede, mentre la parte superiore resta più morbida per attutire le vibrazioni e gli impatti sul terreno. Ho utilizzato anche i Vittoria Martello, poi sostituiti dagli Schwalbe Magic Mary perché utilizzati da più tempo e più “conosciuti”. Tubolight: il test sul campo su mountain bike Peso 75 kg in assetto bici con zaino e prediligo una guida aggressiva ma pulita. Nei test metto sempre alla prova i componenti tentando di portarli al limite ma tenendo presente anche il comportamento in un utilizzo “normale”. Ho montato gli inserti Tubolight sulla mia enduro 29″ con ruote dal canale interno da 30 mm e l’ho usata per svariati mesi su terreni e in condizioni estremamente diverse. Le valvole speciali Tubolight sono disponibili in tre colori. Installazione Tubolight Per l’installazione è necessario usare le valvole fornite nel kit con base piatta e foro trasversale, indispensabili per far passare l’aria e il liquido nella valvola (l’inserto andrebbe a tappare il foro di una valvola normale). Il montaggio e lo smontaggio sono relativamente semplici: il primo varia a seconda che lo pneumatico sia nuovo o già utilizzato. Con un po’ di manualità non ci sono particolari problemi, l’importante è fare attenzione se per tallonare la gomma si utilizzano i leva gomme perché si potrebbe bucare l’inserto. Stessa cosa vale per lo smontaggio, e qui bisogna fare molta attenzione. A riguardo, anche se danneggiato, Tubolight mantiene le sue prestazioni. Purtroppo ho danneggiato il Tubolight usando i leva gomme con poca cautela durante lo smontaggio. Fate attenzione! Con uno pneumatico nuovo è consigliabile far tallonare prima il copertone sul cerchio gonfiandolo con il compressore o la pompa a terra; dopodiché sgonfiare, aprire un tallone ed inserire il Tubolight con la scanalatura posizionata in corrispondenza della valvola. Di nuovo gonfiare, far tallonare e poi inserire dalla valvola il liquido sigillante. Le dosi del liquido variano a seconda della dimensione delle ruote della mtb, su 29″ metto circa 100 ml. Fate girare la ruota e poi mantenete una pressione maggiore del solito per tutta la notte: Tubolight si assesterà e il giorno seguente sarà pronto, potrete quindi rimettere le vostre pressioni abituali e iniziare a diminuire poco alla volta per trovare il setting più corretto. La scanalatura della valvola va posizionata in maniera perpendicolare alla valvola stessa. Sul campo Parlando di pressioni, per dare un esempio ho fatto una prova con le stesse coperture con e senza Tubolight (Schwalbe Magic Mary 2.3 Evo Snake Skin mescola Addix Soft) utilizzate a 1.4/1.5 bar anteriore e 1.8 bar posteriore senza inserti. Partendo da quei valori, dopo qualche uscita con Tubolight sono sceso a 1.2 bar anteriore e 1.4/1.5 bar posteriore e non ho avuto nessun problema di forature, stallonature o pizzicature sul cerchio per diversi mesi. La guida diventa più sicura perché la pressione minore dona più grip, mentre si gira più tranquilli perché si sa di avere una protezione contro le rocce e gli urti pesanti, specialmente nei rock garden e nei sentieri ricchi di rocce e radici. A riguardo, qualche botta sul cerchio sui rocciosi sentieri liguri c’è stata ma senza riportare troppe conseguenze, di certo il danno è stato minore di quello che sarebbe stato senza inserto Tubolight e non ho comunque tagliato il copertone sul cerchio né perso liquido, quindi lo scopo protettivo è stato ottenuto. Una volta smontato e analizzato per valutare i danni, nel primo test Tubolight ha presentato solo qualche taglio superficiale. Queste le condizioni dopo due mesi di test e ripulito dal lattice: praticamente integro. La prova in runflat in mountain bike In seguito ho effettuato delle prove di runflat a gomma sgonfia (prima anteriore e poi posteriore) per dei brevi tratti (circa 100 metri su asfalto e 100 metri su trail roccioso/misto) per simulare una situazione di perdita di pressione: per quanto riguarda la ruota anteriore la guida diventa abbastanza difficile sui trail soprattutto nelle curve con un effetto deriva che è al limite. Su asfalto si riesce a pedalare abbastanza bene. Sulla ruota posteriore (quella dove più facilmente si taglia o si stallona) il runflat è possibile con poca deriva e comunque una buona protezione del cerchio anche sulle rocce. Data la breve prova, una volta smontato ho trovato solo dei segni superficiali che non pregiudicano il riutilizzo. Con un runflat di distanza maggiore su fondo roccioso è ipotizzabile un danno maggiore all’inserto. La fantastica vittoria di Amaury Pierron all’UCI Dh World Cup a Fort William del 2019 è stata possibile grazie anche agli inserti Tubolight. Foto: Keno Derelyn. Tubolight: novità e squadre sponsorizzate A breve verrà presentato il nuovo modello azzurro da 46 mm adatto sia all’XC per chi usa cerchi da canale minimo 27, sia per ciò che riguarda il gravity e anche il formato semiplus da 2.6″. Questo sostituisce la precedente misura L. Rispetto alla L è leggermente più piccolo, ma la densità è maggiore per avere più sostegno e robustezza, pesa infatti 70 grammi. Anche il colore cambia, è azzurro come il logo Tubolight. È già stato testato con successo dai ragazzi del Team Commencal-Vallnord e anche dagli atleti XC che usano il cerchio da 30 mm. A questo proposito, in Coppa del mondo Tubolight è l’inserto più usato e più vincente: numeri alla mano, è l’unico inserto ad aver vinto sia in XC che in DH. Nel 2020 oltre ai team attuali ci saranno anche il team Trek-Pirelli (Samuele Porro e Vlad Dascalu), il team Giant-Polimedical (Leo Paez) e Lukas Fluckiger. Grazie al distributore in Norvegia, ci sarà anche Brage Vestavik (pro di MTB freeride) che userà Tubolight. Dopo diversi mesi di test ecco come si presenta Tubolight. Solo il nastro risente del contatto del lattice, mentre l’inserto è come nuovo a parte qualche piccolo taglio superficiale. Conclusioni Se per le vostre mountain bike cercate un inserto “race” dal peso leggero, resistente e performante, con Tubolight potreste aver trovato ciò che fa per voi. Non assorbe lattice, non aumenta di peso e non si allunga durante l’utilizzo. Anche se danneggiato superficialmente offre una buona protezione al cerchio e la performance in runflat è valida, specialmente per la ruota posteriore. Il rapporto qualità prezzo è buono se lo si paragona agli altri prodotti sul mercato e le versioni sono parecchie, adatte ad accontentare diversi tipi di biker. Riassumendo le caratteristiche che ho apprezzato di Tubolight: pressioni minori – più grip in salita e discesa non ballano nei cerchi e non aumentano di diametro la bici sembra più morbida sulle piccole asperità danno un feeling diverso nell’appoggio laterale in curva, più sostenuto anche se si entra “cattivi” grazie all’inserto interno si ha più sostegno e quindi più scorrevolezza a pressioni minori non assorbono lattice anche se danneggiati E quelle che mi sono piaciute meno: mi è capitato di urtare il cerchio su rocce/radici (ma senza danneggiarlo) sono delicati nello smontaggio Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale Tubolight.bike