Voglio essere libero, libero come un uomo
Vorrei essere libero come un uomo
Come un uomo appena nato
Che ha di fronte solamente la natura
Che cammina dentro un bosco
Con la gioia di inseguire un’avventura

Questo cantava Giorgio Gaber nella sua famosa canzone: La libertà.
Dalle parole di Gaber possiamo introdurre un tema molto caro a noi biker che amiamo scorazzare nei boschi e salire in vetta alle montagne, pedalando sulle nostre amatissime MTB.

Se pensiamo alla libertà, proviamo a ricordare l’ultima volta che siamo saliti in cima a una montagna e da lì ci siamo fermati a guardare quello splendido panorama che si presentava ai nostri occhi. Non vi dava la sensazione di essere tutt’uno con quella meraviglia? Di essere senza confini, senza limiti, di essere parte di quel tutto e di poter essere in ogni angolo di quella spettacolare visione?

Un uomo contempla l'orizzonte di un panorama montano con la sua mountainbike

Libertà è una parola che pronunciamo molto spesso ma di cui talvolta non apprezziamo il valore sconfinato che possiede.

Essere liberi è uno dei doni più preziosi che esistano e noi, in linea di massima, lo siamo. In questo periodo di crisi sanitaria lo siamo un po’ meno, ma in genere lo siamo.

Dico lo siamo ma in realtà a volte non lo siamo così tanto.
Vediamo perché.

Una mtb Cannondale davanti ad uno strapiombo con vista montana

Le regole imprescindibili a cui dobbiamo attenerci nel quotidiano

Per farvi capire cosa voglio intendere vi porto alcuni esempi.

Se voglio andare da A a B in una grande città come Torino, come Milano o Roma, devo seguire le regole imposte dalla segnaletica e dalla viabilità. Non posso prendere via X e corso Y e arrivare in via Z tranquillo e per la strada a me più comoda. Ci saranno sensi unici, semafori, deviazioni, ingorghi stradali, lavori in corso.

Se lavoro in un ufficio dovrò necessariamente rispettare delle regole, peraltro legittime, di buona educazione e di gerarchia aziendale. Nonché rispettare gli orari di lavoro imposti per ragioni pratiche, assolutamente condivisibili.

Se vivo in famiglia dovrò rispettare le opinioni di mia moglie o della mia compagna per non precipitare in discussioni infinite, dovrò assumere un atteggiamento che educhi i miei figli a cosa è meglio per loro, rispettare anche degli orari che accontentino un po’ tutti, dall’orario dei pasti all’ora cui andare a dormire.

Un rider scende da uno sterrato con la sua mtb Scott

Insomma, la poetica della maschera di Pirandello sembra davvero dominare le nostre vite e non potrebbe essere altrimenti.

Dobbiamo seguire delle regole, perché attraverso di esse possiamo convivere civilmente e proficuamente con i nostri simili.

In mountain bike le regole da rispettare sono molte meno, fatte salve le norme di buon comportamento quando incontriamo altri ciclisti o camminatori sul nostro percorso e quelle relative alla sicurezza, come mettere sempre il casco. Ma questi aspetti fanno parte della buona educazione e non fanno vacillare la nostra libertà.

Il fascino dell’avventura

Quando saliamo sulla nostra MTB e decidiamo di avventurarci su per la montagna che abbiamo scelto o anche solo sulla collina sulla quale di solito andiamo a pedalare, siamo liberi. È questo uno degli aspetti che ci piacciono di più della mountain bike, sia essa tradizionale che elettrica.

Ci piace come è allestita, con quelle gomme belle robuste e artigliate che non hanno paura di nessun terreno. Ci piacciono le sospensioni che ci permettono di passare sopra a qualunque cosa e spiccare il volo su drop e salti naturali che troviamo sui sentieri.

Una mountainbike posizionata su una collina che guarda verso il panorama montano

Insomma, è uno strumento nato per renderci liberi di andare dove vogliamo, con i tempi che vogliamo, scegliendo gli itinerari che ci piacciono di più, in mezzo alla natura. Tutto ciò senza dover rendere conto a nessuno di cosa stiamo facendo con la mente che, finalmente libera da preoccupazioni e obblighi, può tranquillizzarsi e sintonizzarsi sulla meraviglia che c’è intorno a noi in una dimensione spazio-temporale tutta nostra con quel panino dentro allo zaino farcito di ciò che più ci piace, che non vediamo l’ora di sgranocchiare in santa pace su al bivacco dove ci stiamo dirigendo, nella tranquillità più assoluta.

Mentre saliamo possiamo esplorare un nuovo sentiero, vedere dove porta quel canalino che abbiamo visto un sacco di volte ma mai percorso. Non è forse quell’incertezza un prezioso carburante per il nostro innato senso dell’avventura?

E cosa dire del brivido che proviamo quando ci avventuriamo per un sentiero sconosciuto o quando tentiamo un salto che ci frulla in mente da tanto e che vorremmo chiudere… Lì c’è la nostra evoluzione.

Un rider con al sua mountainbike Cannondale contempla il panorama montano

Non ce ne accorgiamo, ma ci stiamo allenando a uscire dalla zona di comfort, stiamo imparando a controllare la nostra paura, stiamo diventando pionieri e più padroni della nostra vita.

Proprio come gli uomini delle caverne, che per sopravvivere ed evolversi, dovevano uscire dal loro rifugio e affrontare i pericoli della natura per procacciarsi il cibo e capire in quale direzione evolutiva muoversi.
Ed è proprio al fuoco di nuove difficoltà che si forgia un cuore da guerriero.

L’euforia, il piacere e l’elettrizzante sensazione di energia

Insomma, per chi pensa che pedalare sia solo “far girare le gambe” si stanno aprendo nuovi orizzonti. L’avventura sulla nostra MTB è un’esperienza entusiasmante, diversa dal solito, che presenta dei rischi che dobbiamo affrontare e che ci stuzzica a fare esperienze stimolanti per la nostra realizzazione.

Come molti altri sport, anche estremi, la componente di rischio in qualche modo ci spaventa e affascina al tempo stesso, diventando un prezioso strumento di miglioramento di noi stessi.

Un rider impenna sulla propria mtb Scott

L’avventura può avere diverse declinazioni, può anche essere un’avventura imprenditoriale dove dobbiamo affrontare il noto rischio d’impresa, un’avventura sentimentale o, come nel nostro caso, un’avventura sportiva. L’uomo da sempre ricerca attività che prevedano una componente di rischio proprio perché questo rischio, seppur piccolo e calcolato, è quel brivido che ci spinge a migliorarci.

Se a tutto questo, se all’adrenalina dell’avventura aggiungiamo l’elettrizzante azione delle endorfine, della dopamina, ecco che il nostro corpo può provare un’euforia e una soddisfazione impareggiabile, aiutato dalle droghe naturali e benefiche rappresentate da questi preziosi neurotrasmettitori.

La libertà

Cercando una definizione di libertà troviamo: “la libertà è la condizione per cui un individuo può decidere di pensare, esprimersi ed agire senza costrizioni, ricorrendo alla volontà di ideare e mettere in atto un’azione mediante una libera scelta dei fini e degli strumenti che ritiene utili a realizzarla”.

Questa definizione calza a pennello.

Ossia: un individuo può decidere di agire senza costrizioni ricorrendo alla volontà di mettere in atto un’azione mediante la libera scelta degli strumenti che ritiene utili a realizzarla.

Ossia: una persona libera, un biker in questo caso, può scegliere dove andare, volendo pedalare liberamente nella natura con una MTB adatta ai percorsi in fuoristrada. Può scegliere il tipo di MTB che gli è più congeniale: hartdtail da XC, Full da XC, MTB da trail, MTB da all mountain, MTB da enduro, MTB da downhill, eMTB per non soffrire troppo la salita e per fare un giro più lungo. 

Ne abbiamo parlato nella riflessione “come diventare il biker che sei veramente“.

Un uomo in sella ad una mtb Cannondale percorre un tragitto montano verso l'orizzonte

Può scegliere come vestirsi in base ai propri gusti e alla propria comodità.
Può scegliere quando fermarsi e quando ripartire.
Può scegliere il percorso che aggrada di più: giro turistico, discesa scassata, discesa con flow, giri ad anello con saliscendi, tratti in asfalto, la bici lo segue ovunque.
Può scegliere se vuole fare una seduta dove cronometrarsi i tempi o se vuole fare un’escursione rilassata o un’uscita per perfezionare la tecnica.
Può scegliere se fermarsi a un rifugio, mangiare un pasto e tornare giù o portarsi qualche barretta e fermarsi per il tempo strettamente necessario a ricaricarsi di energia.

Insomma, quando esci in MTB sai di essere l’unico protagonista per quella manciata di ore che sogni dall’ultima uscita che hai fatto.

Sì, perché non hai fatto in tempo a lavarla e metterla a nanna in garage che già sei lì che pensi dove andrai la prossima volta che potrai uscire con lei.

Perché hai visto quel sentiero nuovo che non hai mai fatto o perché dalla cima di una montagna hai visto la cima di quella di fronte e di lì non sei mai salito. O ancora perché vuoi rifare a manetta quel sentiero che hai appena scoperto e ti ha fatto divertire tanto.

Ma puoi starne certo, ovunque tu decida di andare lei, la tua MTB, ti seguirà.

E se non è libertà questa…

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A proposito dell'autore

Appassionato da sempre di sport. Le bici e le arti marziali lo accompagnano sin da bambino. Ama qualsiasi disciplina che preveda l’uso di due ruote a pedali, anche se la vocazione per eccellenza è la Mountain Bike, specie quando punta verso la discesa. Il Taijiquan diventa mestiere e la bici si coniuga perfettamente con la passione per la scrittura grazie alla collaborazione con la redazione di BiciLive.it.