Le fat sono gli ATV delle biciclette, mezzi in grado di andare ovunque.
Riprogettate in una diversa ottica di utilizzo potrebbero diventare strumenti molto utili…

In Italia li chiamiamo “Quad” e li usiamo solo ed esclusivamente per puro divertimento, ma negli Stati Uniti vengono spesso utilizzati come mezzi di lavoro nelle fattorie, “cavalcati” da moderni cowboy, hanno sostituito i cavalli per radunare il bestiame e spostarsi nelle sconfinate praterie Nordamericane. Eccezionali per addentrarsi nei boschi a fare legna o cacciare animali, hanno il vantaggio di essere più piccoli e maneggevoli di un fuoristrada, ma pur sempre in grado di trasportare del carico ed essere più facili da usare rispetto ad una normale motocicletta.
La CB4 di Cogburn si sgancia radicalmente dal normale concetto di mountain bike, sia essa fat oppure no.
Usare una Cogburn non deve necessariamente essere divertente, si tratta infatti di un mezzo creato per i cacciatori, per permettere loro di spostarsi attraverso i boschi ed in grado di superare qualunque ostacolo trasportando tutto il necessario per la caccia.


bicilive.it

NOTA
Né BiciLive, né l’autore intendono con questo articolo promuovere o favorire in alcun modo la pratica della caccia, ma semplicemente mostrare un diverso e, almeno nel nostro paese, totalmente nuovo modo di concepire ed usare la bicicletta.

Che sia una bicicletta senza compromessi si capisce dal fatto che il telaio sia disponibile solo con colorazione camo opaco, RealTree Xtra o la nuova seria limitata con mimetizzazione invernale.

La Realtree è una mimetizzazione nata per i cacciatori, quindi non di derivazione militare, appositamente creata per i boschi americani e la caccia al whitetail deer che, specie se praticata con un arco da caccia, si effettua primariamente da un treestand, ovvero da una piattaforma speciale posta sopra di un albero.
Ovvio che raggiungere il treestand senza spaventare la fauna è fondamentale, specie se si caccia con un arco.

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Tutti i particolari di questa bici differiscono da quelli di una normale Fat, tanto per incominciare ha il cavalletto (orrore), una borsa da telaio dedicata, attacchi per ogni sorta di portapacchi e soprattutto uno specifico accessorio per trasportare un fucile o un arco compound.

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Persino il telaio in alluminio double butted A6N-6000AL made in USA (!) ha i foderi posteriori studiati appositamente per non creare interferenze quando si pedala con pesanti scarponi da caccia.
Montaggio senza fronzoli e sole 2 taglie indicano un target di clientela non tanto interessato alla bici come oggetto principale, ma piuttosto come un utile mezzo “per fare altro”.

Ma cosa mai se ne potrebbe fare un biker di una bici “da caccia”?

Ritengo che questa bici abbia grande potenzialità come “mezzo da lavoro”, una bicicletta in grado di spostarsi in mezzo ai boschi permettendo una grande capacità di carico potrebbe essere un valido attrezzo per il trailbuilding, utilizzando il versatile rack portarma per pala, rastrello e tutti gli utensili necessari.

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Una fat bike tutto terreno sarebbe un valido aiuto a tutti i professionisti che devono spostarsi nella natura, spesso in luoghi impervi, come guardiaparco, geologi, protezione civile.
Una bici è più leggera di un mezzo a motore e può eventualmente essere spinta o portata su terreni dove sarebbe pericoloso portare un mezzo più pesante (non è il caso dell’Italia, ma pensate alla superficie di un lago ghiacciato).

Le fat sono sicuramente il fenomeno del momento, forse non sono “la bicicletta definitiva” come un certo marketing vuole far intendere, ma sicuramente sono il mezzo ideale per muoversi nella natura incontaminata ed aprire nuove strade.

Per maggiori info: cogburnoutdoors.com

A proposito dell'autore

Aldo Reynaudo ama le cose semplici e le bici essenziali, la vità è già troppo complessa per complicarsela ulteriormente nel poco tempo libero a disposizione. La bicicletta specie nella sua incarnazione primordiale, a ruota fissa, è così: nulla che non sia strettamente necessario.