Enduro 3 Camini, appuntamento classico di inizio stagione per gli enduristi del Nordest.

Sabato 12 e domenica 13 aprile la Val Rosandra, splendida “fessura” carsica situata in provincia di Trieste a cavallo dell’ex confine Italia-Slovenia, ha fatto da anfiteatro alla terza edizione dell’Enduro 3 Camini.

Quest’anno inoltre è inserita nel calendario Enduro nazionale FCI, a testimoniare la qualità organizzativa dei ragazzi di 360 MTB che da subito hanno creduto nello sviluppo dell’Enduro e nella agevolazione alla partecipazione di un numero sempre maggiore di atleti stranieri che sono giunti da tutta Europa, con alcuni rappresentanti fin dall’Ungheria, dalla Romania e dalla Russia a dimostrazione dell’interesse per una disciplina in forte crescita a livello mondiale.


Foto Credit: © Jacopo Riccesi e Andrea Filipponi

La gara inoltre era tappa di apertura del circuito Triveneto Enduro Mtb e grazie alla collaborazione con gli amici sloveni, anche del circuito nazionale SloEnduro, questo a dimostrazione che una passione comune e l’entusiasmo delle persone coinvolte, hanno superato le barriere (anche organizzative) creando un evento che nei prossimi anni potrà essere di sicuro riferimento per il movimento internazionale.

Dopo il prologo del sabato, già si vedeva una netta supremazia degli atleti sloveni che andavano ad occupare tutte le prime posizioni della classifica. 1° posto per Kristian Medvescek (Crn Trn GT) reduce da un 10° assoluto a Sestri Levante, seguito dal campione nazionale sloveno enduro Nejc Rutar ( RajdTrek Uniortools).

Alla domenica i 213 atleti al via dovevano affrontare ben 5 prove speciali su una distanza di 45 km e 1500 mt di dislivello, che hanno messo tutti a dura prova. Il primo trasferimento portava da S.Dorligo della Valle (TS) a Beka (SLO) dove partiva la prova speciale “slovena” che scendeva lungo il Sentiero dell’Amicizia.


Foto Credit: © Jacopo Riccesi e Andrea Filipponi

Il Sentiero dell’Amicizia

Ha preso questo nome dall’idea di condivisione del territorio, dalle genti di queste terre di confine, che fino a qualche decennio fa seppur vicine, erano separate da una linea che fungeva da barriera tra ideologie politiche e culturali, uno spartiacque tra occidente ed oriente molto sentito in queste zone soprattutto dopo le vicende storiche del dopoguerra.

Proprio per superare queste distanze, venne istituita 30 anni fa la giornata del confine aperto, una sorta di accordo precursore di Scenghen, dove lungo questo tratto di sentiero avveniva per un solo giorno un incontro simbolico senza documenti o procedure di riconoscimento da parte dei miliziani, che viene celebrato ancora nonostante le situazioni geopolitiche siano notevolmente cambiate, ma che sta a dimostrare che i confini esistono solo nelle stanze dei bottoni e sulle cartine geografiche.

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Foto Credit: © Jacopo Riccesi

Per ritornare alla gara, al termine della prima prova balzava in testa lo Junior sloveno Vid Persak ( team Orbea Geax) posizione che avrebbe poi mantenuto per pochi secondi fino alla fine.

All’arrivo situato nel comune di S.Dorligo della Valle (TS) si presentavano solo 154 atleti a dimostrazione della selettività del percorso che alternava ripide salite per i trasferimenti a tecniche discese e trail preparati a puntino dagli organizzatori. Primo degli italiani al 10° posto Nicolò Ferrazzo (team Rudy Project) forte atleta xc nella categoria Elite, che in sella ad una front 29” riusciva a contenere il distacco. Tra le donne al primo posto si piazzava la campionessa slovena Ana Zupan, prima delle italiane l’altoatesina Prisca Castlunger.


Foto Credit: © Andrea Filipponi

Per concludere oltre ai complimenti agli organizzatori ricevuti in tante lingue, bisogna sottolineare come la collaborazione transfrontaliera tra autorità, soccorsi, volontari e partecipanti abbia permesso lo svolgimento di una manifestazione che per bellezza del percorso, caratteristiche tecniche e riferimento geografico, nei prossimi anni potrà divenire un appuntamento importante per l’enduro internazionale.

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