La fat bike secondo Elray Claudio Riotti 14 Maggio 2015 Fatbike Abbiamo fatto alcune domande a Patrick Ray Pugliese, fondatore del marchio Elray, dopo aver assaggiato una delle sue creazioni per quanto riguarda le fat bike, la Candy Shop. Patrick è un personaggio eclettico, molti lo riconoscono per la partecipazione in tv al Grande Fratello anni fa o nei servizi delle Iene e di Striscia la Notizia, ma se ancora non lo avete fatto guardate la nostra intervista e saprete che ha un passato da corridore e una passione smisurata per “l’oggetto mountain bike”. Fondatore del marchio Elray nel 1995, marchio specializzato in telai da xc in acciaio, dopo una pausa è tornato alla grande con due telai, uno in carbonio chiamato Elray R.U.O, uno in titanio, Elray R.U.O Titanium, e due proposte per quanto riguarda le fat bike, una in titanio di alta gamma e un esperimento in acciaio, la Candy Shop, quella che abbiamo “assaggiato” in una breve uscita a inizio primavera. Volete saperne di più? Patrick è venuto a trovarci personalmente in redazione, parlare con lui è sempre un viaggio nel mondo della mtb del passato dove ogni volta si scoprono cose nuove [BiciLive.it]: Ciao Patrick, benvenuto nuovamente su BiciLive.it! Allora, cosa ne pensi delle fat? Ciao a tutti i lettori e grazie dell’invito. La fat bike è stata una novità interessante dello scorso anno e della stagione invernale appena conclusa in Italia. Penso possa avere grande seguito ma in qualche modo si sta identificando con le nevi più che prendere forma come fenomeno di “moda pop”, nel senso di popolare. Non è detto che non possa accadere ma per il momento, dopo diversi mese di analisi e grazie anche ai miei viaggi all’estero dove posso avere più confronti con le mode che vanno e vengono, vedo che da noi sembra un prodotto per lo più sviluppato per l’alta montagna e le piste innevate, siano esse sentieri o piste apposite. [BiciLive.it]: Dopo questa fat, la Candy Shop, e il riscontro che avete avuto, cosa vorreste proporre per il prossimo anno? Ci siamo avvicinati al mondo fat con un primo prodotto di altissima gamma ma retrò, una fat in titanio saldata da Siegrist, proposta in fiera a Padova a settembre 2014, con forcella German, freni BF1 e componentistica White Industries di altissimo livello. Un gioiello da passeggio insomma, con lo spirito retrò che può far intravedere all’occhio esperto il cuore della mountain bike nelle moderne e voluminose fat. Successivamente abbiamo voluto sperimentare ad un prezzo diverso una fat abbordabile; per certi versi è stato il “giocattolo” di casa Elray: dove tutto e’ curato nei minimi dettagli e fatto a mano in Italia abbiamo deciso di proporre invece una fat economica, retrò per la scelta dell’acciaio, realizzata a Taiwan, che tra le altre cose ci ha dato il 4° posto con Marco Tempo alla nota competizione di FRM Fat 4 Fast tenutasi nei mesi scorsi a Folgaria. Si tratta di una piccola fat e proprio per tastare il mercato siamo rimasti su un prodotto semplice, e dato che non ne avevamo ancora capito la destinazione per l’appunto l’abbiamo chiamata Candy Shop, presentandola all’Hollywood di Milano in dicembre, una bici destinata ad essere uno sfizio in più, la terza bici insomma. Il colore stesso e le grafiche ispirate ai rapper americani, molto “bling bling”, non volevano darle un tono corsaiolo ma piuttosto farla essere “l’oggetto novità” da ostentare. Ora che si è conclusa la stagione invernale stiamo progettando una vera fat Elray polivalente, e possiamo svelare in anticipo che avrà le seguenti caratteristiche: telaio in alluminio con geometrie più divertenti e adatte alla discesa, forcella ammortizzata Rock Shox, ruote molto più leggere di FRM, cambio SRAM x1 con undici velocità, canotto sella telescopico e coperture da 4 pollici più tassellate, le Surly Nate. Come componentistica staremo sempre su PMP e FRM. Il colore adottato sarà il classico azzurro/blu Elray. [BiciLive.it]: Visto che viaggi molto, puoi darci i tuoi feedback sul quello che vedi e senti all’estero riguardo alle fat e/o altre novità o tendenze? Le fat sono un fenomeno che va avanti da qualche anno, ma solo nel 2014 è diventato, per così dire, pubblico. Ricordando il 1989, momento nel quale la mtb esplose in Italia e tutti volevano averne una, non vedo accadere la stessa cosa con la fat. I grandi appassionati di bici, gli innovatori, l’hanno comprata, la provano e si vedono in giro nei boschi a fare percorsi sicuramente più adatti a una mtb normale, anche solo per l’attrito delle gomme. La grande massa di persone non ha tutta questa voglia di comprarsi una fat, tanto che negli Stati Uniti è solo la east coast a sdoganarle un po’ e soprattutto Canada e stati limitrofi del nord. In California praticamente oggi non se ne vedono in giro, addirittura le fat sono ridicolizzate e considerate a detta proprio dei californiani, “le bici dei montanari” al confine con il Canada. Quindi tutta questa foga nel mercato delle fat è spinta più dai produttori e dai negozianti che non dalla reale necessità dei ciclisti. Fattore molto diverso invece quello per le bici elettriche, ma è tutto un’altro discorso. [BiciLive.it]: Su cosa si stanno concentrando Elray e Patrick Pugliese al momento? Stiamo andando avanti con il nostro progetto di telai da cross country in carbonio e titanio, con buoni riscontri da parte dei clienti che sono soddisfatti del prodotto, robusto e leggero il carbonio, lussuoso e indistruttibile il titanio. Poi l’agonismo ci sta vedendo impegnati in diverse gare, con risultati eccellenti per le nostre aspettative, siamo sesti nelle donne con Alessia Verrando che corre con una RUO in carbonio. La stagione e’ ancora lunga, vedremo nelle prossime gare. Il progetto nuovo di Elray? Ci stiamo lavorando già da un po’, la bici da strada. [BiciLive.it]: Grazie Patrick, alla prossima!