Andrea Tiberi dell’FRM XC Racing Team racconta su mountainbike.bicilive.it le sue emozioni, i suoi momenti e le sue sensazioni vissute ai Giochi Europei di Baku 2015

Ha iniziato la stagione di mountain bike cross country ottenendo fin da subito ottimi successi, tra i quali un 7° posto alla Coppa del Mondo XCO di Nove Mesto e un podio agli Internazionali d’Italia di Montichiari. Ora è arrivato per lui il momento di riposarsi dopo un periodo così intenso per essere fresco alle prossime importanti competizioni. È appena rientrato da un’avventura del tutto nuova per lui, i Giochi Europei di Baku 2015, dove ha gareggiato assieme ai suo compagni della nazionale italiana Marco Aurelio Fontana e Gerhard Kerschbaumer alla prova di XC. Un evento che gli ha dato l’idea di cosa lo aspetterà alle Olimpiadi di Rio 2016.

L’esperienza di Andrea Tiberi

Non sapevamo bene cosa aspettarci da questi giochi. Era la prima edizione e poco era trapelato di ciò che realmente sarebbe stato dei Giochi Europei di Baku 2015. Arrivare qui è stata, per noi della nazionale italiana ma soprattutto per me, una grande sorpresa e una grande emozione. Sembrava un’olimpiade vera, certo in scala ridotta, ma è da riconoscere che qui a Baku hanno davvero fatto le cose in grande.
Non avevo mai vissuto un evento olimpico e sicuramente i primi momenti, le prime ore, i primi giorni nel villaggio sono un’emozione, una scoperta e una distrazione continua.

Quando è la prima volta ti sembra di tornare ragazzino, vivi tutto con occhi nuovi. Anche sul percorso mountain bike è stato fatto un buon lavoro. Forse una gara XC un po’ troppo veloce per le mie caratteristiche ma comunque all’altezza dell’evento. Caldo, molto caldo e con tanto vento. Purtroppo della gara c’è poco da dire. Ero convinto di aver mantenuto la buona condizione delle ultime gare di Coppa del Mondo XC, invece ahimè, ho capito presto che non era così. Era fondamentale stare nel primo gruppetto, perché lì si sarebbe decisa la gara fin da subito ma, a causa del forte vento, era molto difficile correre cercando di recuperare energia.

Una volta dietro si poteva sperare in un buon piazzamento rimontando, ma niente di più.

Tenere quel gruppo al primo giro mi era già costato troppa fatica, decisamente troppa. Ecco quindi crescere l’affanno, poi le gambe che si inchiodano, poi la schiena che si inchioda e pian piano il ritmo che cala sempre di più. Game over!
Dispiace, perché a un evento così si vorrebbe solo fare bene. Lo spirito, almeno, lo vorrebbe. C’è sempre da fare i conti con il fisico che ogni tanto ti bussa sulla spalla e ti dice: “ehi, amigo, take a rest!”.

Si, una pausa adesso ci sta, che da luglio in avanti sarà un gran menare.

Ogni trasferta ha sempre un lato sportivo e un lato umano. Se il lato sportivo questa volta è stato catastrofico, dal lato umano l’esperienza è stata bellissima. Da uomo-atleta non si può desiderare di più, nella propria carriera, di partecipare a un evento olimpico, perché qui vivi l’intero mondo sportivo. Esci un po’ dalla tua nicchia, hai l’opportunità di dialogare con altri sport. Un’ispirazione, un punto di arrivo e una ripartenza. Ora pausa, poi ripartiamo!

Grazie ai miei compagni della mtb e di viaggio.
Ciao Baku.

Andrea Tiberi – FRM Racing Team

 

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A proposito dell'autore

Chiamata dagli amici "acqua e paltan", proveniente da sport completamente differenti, ora dedica cuore e mente al mondo delle due ruote offroad. Poliedrica nel suo lavoro: un'ottima fotografa, sa mettersi a disposizione anche dall'altra parte dell'obiettivo! Attiva come "social specialist" non smette mai di pensare a dove la bici la porterà ad infangarsi la prossima volta!