Tutte le novità, o quasi, sulla mastodontica gamma di prodotti di uno dei marchi più all’avanguardia del panorama a due ruote

Sono svizzeri loro, molto precisi, determinati e testoni. Nessuno con la pancetta, nessuno che fuma, tutti (e sottolineo tutti) praticanti di vari sport. Li vedi quando scendono dalla loro flotta di furgoni sempre tirati a lustro che hanno la passione nel sangue e seguono una sorta di credo dall’aria filo militaresco che, a pensarci bene, non è poi così scontato da trovare in altre aziende di settore. Scott è una potenza difficile da immaginare, lo so che state leggendo queste righe per sapere come va quella bici o quanti grammi hanno limato da quel telaio, ma a mio avviso è bene capire prima chi sta dietro alle bici che bramiamo con la bava alla bocca, per comprendere a fondo il messaggio che vogliono dare: essere i migliori.

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Siamo a Davos. Posto spettacolare per l’enduro, quello vero, quello duro, quello per l’elite. Si cari biker, qui ci sono chilometri di singletrack stretti, ripidi e super esposti. Qui è bene lasciare le birre per il fine giornata e stare sempre molto concentrati…

Già, la fanno facile, trovatemi un azienda che non ha questo desiderio, ma un conto è arrivare ad una presentazione con decine di giornalisti mal gestiti che combattono per provare quella bici in quella taglia, o dover usare la mia auto per fare le risalite con le bici sul portapacchi (giuro che una volta è successo), un altro paio di maniche è seguire ora per ora un programma fittissimo che non prevede nemmeno dieci minuti di svacco.
Non immaginate la libidine nell’arrivare in un mega garage e vedere tutte le bici della gamma, in tutte le taglie, moltiplicate per il numero di giornalisti presenti. In quel garage, attrezzato con un’officina pronta a qualsiasi tipo di intervento, c’erano qualcosa come 200 biciclette, tutte perfette, tutte regolate, tutte pronte all’uso. Per la cronaca, il garage era a tre minuti a piedi dal nostro hotel. La soluzione per ottimizzare i tempi? C’era una e-bike a nostra disposizione per fare il tragitto. Questa è la loro mentalità, la loro organizzazione e dietro ogni prodotto che ho avuto il piacere di provare, ho percepito la loro filosofia di perfezionisti assoluti.
Piuttosto che avere la fretta nel parlarvi dei nuovi prodotti, ci tenevo molto a farvi capire chi c’è dietro alla bici o al capo di abbigliamento che ci incuriosisce. Perché non ci dobbiamo stupire se alcuni chiudono i battenti e altri galoppano come cavalli da corsa.

Abbiamo dedicato una mattinata per un workshop – solo – sulle tecniche di lavorazione del carbonio, campo in cui Scott si definisce leader. Attualmente Scott usa fibre High Modulus per i telai in carbonio e High Modulus Extreme con nano resina (ne va di meno perché penetra meglio, circa il 50% in più rispetto altre resine) per i top di gamma. Il risultato è maggior resistenza e un risparmio di circa un etto.

Preview Test

Le abbiamo testate e abbiamo realizzato un Preview Test che anticipano i veri e propri test che pubblicheremo molto presto

Siamo stati a Davos, Svizzera, per la presentazione mondiale di Scott e abbiamo avuto la fortuna di provare la Scott Genius LT Tuned e la Genius 900 Tuned.
Un giro epico di quasi 30 km che prevedeva rilanci spaventosi, salite interminabili (per me) e discese strette molto esposte.

Scott // Genius 900 Tuned

238260Guarda il Preview Test

Scott // Genius LT Tuned

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Scott Spark con cambio elettronico Shimano Di2

Quando ci hanno presentato questa bici con cambio Shimano Xtr Di2 totalmente elettronico e sospensioni gestite manualmente ma comandate elettronicamente – al prezzo di circa 10.000€ – mi son fatto una domanda: chi la comprerà? E così ho colto la palla al balzo per fare due chiacchiere con René Krattinger, Product Manager della divisione Scott Bikes

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Luca Ciao René, chi è il vostro target quando avete pensato ad una bici che fa “tutto” da sola e costa 10 mila euro?
René Dottori, dentisti, avvocati, notai… ci sono moltissime persone che quando acquistano il proprio “giochino” vogliono solo ed esclusivamente il meglio del meglio, anche se poi andranno ad usarla nelle strade bianche o nelle ciclabili metropolitane.
L Qual’è il limite dell’elettronica nell’industria della mountainbike?
R Non ci sono limitazioni, arriverà volenti o nolenti, e grazie all’elettronica avremo molte più possibilità che ora non abbiamo. Se pensi alle auto, 30 anni fa non c’era elettronica, persino le luci avevano cavi standard. Oggi il motore, gli airbag, l’ABS… qualsiasi cosa è gestita dall’elettronica, luci comprese. E’ chiaro che non arriverà in modo così invasivo, vista la semplicità della bici rispetto una macchina, ma ci sarà un grande sviluppo.
L Non pensi che in uno sport come la mtb, così a stretto contatto con la natura, l’elettronica porterà via una parte dell’avventura e divertimento?
R No, penso che sia l’opposto. L’elettronica ci farà divertire ancora di più. Pensa a quando arriveranno le sospensioni elettroniche, potremo girare ancora più veloci, con regolazioni che si adatteranno al nostro stile di guida, ai tracciati e alle velocità di percorrenza, il tutto con maggior sicurezza.
L Avendo questa bici davanti agli occhi, quale sarà il prossimo passo di Scott?
R Le sospensioni di sicuro.
L State già lavorando a qualcosa?
R No comment…

Scott 2015 // Gambler

Con gli stessi concetti della precedente versione, ma diversi accorgimenti, la nuova Scott Gambler si propone come una delle downhill più modificabili tra tutte le dh sul mercato

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Le ruote passano a 27,5” anche se il telaio è compatibile con le 26”, nel caso avessimo quelle di scorta già gommate da fango, ad esempio. L’escursione è pari a 210 mm che, servita da un ammo da ben 260 mm di interasse, tiene molto contenuto il rapporto di leva. Il punto chiave resta dunque la possibilità di modificarla a piacere in base a stile di guida e tracciati: l’angolo di sterzo spazia da 61° a 65° mediante delle “cups” di serie; il carro può essere impostato a 425 o 440 mm di lunghezza, così come può essere modificata l’altezza del movimento centrale di 1 cm, con un’altezza da terra di 343 o 353 mm. Il peso della 710 top di gamma è di 17,5 kg senza pedali, ottimo risultato per un telaio molto rigido e muscoloso come questo. Tre le versioni a catalogo: 710 (in foto), 720 e 730.

Scott 2015 // Voltage FR

Una novità molto gradita la Scott Voltage FR con ruote da 27,5” (compatibile 26”), completamente rivista per venire in contro alle esigenze di chi si avvicina al mondo gravity o per i tanti noleggi sparsi in tutto il mondo

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Un mezzo semplice ed efficace, polivalente grazie alla sua doppia escursione posteriore di 170 o 190 mm (va sostituita la molla visto il diverso rapporto di leva) che le permette un utilizzo che spazia dallo slopestyle/freeride, montata con forcella monopiastra da 160/180 mm o gravity, montata con una doppia piastra da 200 mm. Di certo più economica della Gambler, ma non per questo meno customizzabile: angolo di sterzo di 64° che può variare di +/- 2° mediante “cups” eccentriche Syncros; forcellini intercambiabili da 135 x 10 mm, oppure da 135 x 12 mm con due fori per la ruota che regolano la lunghezza del carro in 410 e 425 mm. Tre le versioni a catalogo: 710 (in foto), 720 e 730.

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Scott 2015 // Syncros

Tante novità anche per il brand acquisito da Scott tempo fa e in piena evoluzione

Un attacco manubrio dedicato per le 27,5” (non in foto) che consente di preservare la corretta postura; selle con con shape narrow e wide e nuova schiuma PU al posto della classica EVA (in base ai loro studi assorbe meglio); una stupenda pompa per sospensioni digitale con un pratico rubinetto di sicura (dovrebbe costare attorno agli 80€); manopole in silicone (con la chicca del doppio set di tappini per manubri carbon o alu); una mimi pompa d’emergenza che sta comodamente in tasca ed una ad alto volume con doppio innesto a vite e beccuccio estensibile (provata, funziona molto bene!).

Scott 2015 // Abbigliamento RC PRO

Si tratta di un tessuto Made in Swiss, chiamato ITD Tech, che viene impiegato per la realizzazione di abbigliamento specifico da strada


E’ stato sbalorditivo assistere alla prova effettuata davanti ai nostri occhi… Un palloncino avvolto da un tessuto in lycra e passato su una mola è scoppiato in pochi secondi, quello avvolto dal tessuto “miracoloso” non è mai scoppiato anche calcando la mano.
Immaginate che al posto del palloncino ci sia la vostra pelle… come vedete il tessuto di nuova concezione (sx) non ha subito il minimo danno, anche se passato su una mola a grana grossa. A destra si vedono i danni solo sfiorando leggermente la mola. Magari i biker non saranno interessati, ma chi si allena su strada son sicuro che ci farà un pensierino.

Per info www.scott-sports.com

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A proposito dell'autore

Una figura chiave nel panorama della mountainbike italiana e internazionale. La sua presenza spazia dall'essere giornalista, tester, testimonial, protagonista di un canale Vimeo seguitissimo e co-fondatore della Gravity School.