Prezzo: 9.000€ circa

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La “stealth” delle 29 da crosscountry, un simbolo del made in Italy che fa ancora la differenza…

Siamo al TestDay di ExpoBici e passeggiando frettolosamente tra gli stand vediamo con la coda dell’occhio una bici che non ci lascia indifferenti, si tratta della novità assoluta del marchio italiano di Riolo Terme (RA). Approfittiamo della presenza di Cristian Trippa, amministratore delegato, per fargli qualche domanda su questa nuova full dal peso piuma.
Luca: Ciao Cristian, da dove nasce l’idea di questa 29″?
Cristian: ciao Luca, intanto vorrei fare la premessa che FRM è stata la prima azienda italiana a togliere tre anni fa da catalogo tutte le 26 in favore delle 29 pollici. La Anakin Full 29 nasce come sviluppo della Anakin front, che risulta ad oggi una delle più leggere xc al mondo. Con questo modello credo siamo riusciti a fare un prodotto artigianale completamente made in Italy da soli 8,72 kg con ruote in carbonio tubolari, con ruote clincher arriviamo a stare sui 9 kg e tieni conto che il telaio pesa 1.850 gr in taglia S/M con ammo Dt Swiss e perno ruota posteriore.

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Luca: dammi due info sulle caratteristiche del telaio
Cristian: si tratta di un monoscocca realizzato su licenza FRM che utilizza fibre di carbonio ad alto modulo unidirezionali ottimizzate, ha una corsa alla ruota posteriore di 100 mm e un rapporto di leva di 1:2,7, la forcella ha 100 mm di corsa.
Luca: molto elegante il logo in rilievo, mai visto…
Cristian: il logo in rilievo è un simbolo che ci differenzia da un prodotto taiwanese… su un telaio in carbonio da 80 $ credo sia impossibile una tale finitura e mi auguro che tutte le altre aziende, che producono in Italia, possano fare lo stesso per differenziarci.

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Luca: come mai un carro senza snodi?
Cristian: questo è il nostro punto di forza! Non avendo alcun infulcro lavora tramite due semi balestre che, comprimendosi, flettono eliminando ogni possibile gioco che potrebbe crearsi sulla ruota. L’UniFlex è il sistema migliore, secondo noi, per avvicinarci ad una front e con soli 438 mm di lunghezza abbiamo una 29″ davvero molto maneggevole.

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Luca: cos’ha di speciale la forcella?
Cristian: innanzi tutto usa un monolite in carbonio con steli da 32 mm e regolazioni di compressione, ritorno e stacco tramite valvola SSV. Si tratta di una forcella con escursione variabile a seconda dei gusti, da 90 a 110 mm, è sempre bloccata e al momento dell’impatto si apre (questa apertura la si comanda esternamente da una ghiera). La particolarità è che per essere un prodotto xc race ha gli steli completamente a bagno d’olio, quindi tipo una forcella da moto, ma con un peso di 1.300 gr circa. Funzionando con una molla usa pochissima pressione d’aria (4-5 Bar) e ha una scorrevolezza impareggiabile per un prodotto di tale categoria.

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Luca: vedo una bella lavorazione in alluminio in zona parapolvere…
Cristian: quelli che vedi sono interamente realizzati a Cnc e smontandoli accedi all’interno. Abbiamo calcolato che la forcella usa parti fatte a mano per il 98% e ci tengo a specificare, in Italia.

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Il passaggio cavi interno non poteva mancare su una bici di ultimissima generazione

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Anche gli attacchi della sospensione sono in carbonio trattandosi di un monoscocca

Luca: cosa mi dici delle ruote?
Cristian: sono in carbonio per tubolari o per tubeless da latticizzare. Sono state molto difficili da sviluppare, ma le abbiamo realizzate e provate con ottimi risultati anche sullo standard 27,5″, quindi con utilizzi nettamente più gravosi. Il peso delle 29″ Tubeless è attorno al chilo e 300 gr, mentre la versione tubolare è sul chilo e 150. Ci tengo a specificare che se le nostre bici non sono alla portata di tutti, queste ruote costano circa 1.000€ in meno rispetto la concorrenza (2k € circa la coppia).

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Sella in carbonio, ma reggisella in alluminio. Con i telai così slopati si rischia di fare cannotti in carbonio troppo lunghi che possono cedere e per irrobustirli alla fine si arriva a superare il peso dell’alluminio. Per questa ragione, quando vedete un componente in alluminio su una bici in carbonio FRM, è perché il “vecchio” materiale si presta ancora meglio.

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Guidacatena da soli 30 gr e corona Osymetric che nel punto di massima leva dà meno spinta, mentre nel punto morto ha la massima efficienza sulla corona. Il range va dal 28 al 42 in una corona sola e abbiamo calcolato un 25% di incremento delle prestazioni e recupero della fatica rispetto la corona tradizionale. Nella strada ha già vinto parecchie gare ai massimi livelli e, a detta di Cristian, diverse case le fanno il filo.

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Hanno scelto il Dt Swiss per ovvie ragioni di peso e il link, come dicevamo prima, è in alluminio Cnc che scorre su cuscinetti in acciaio Enduro, uno dei pochi componenti non made in Italy, ma leader nel settore.

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Luca: che tipo di trattamento date al telaio?
Cristian: nessuno! Mentre i telai taiwanesi quando escono dallo stampo presentano qualche lacuna dal punto di vista estetico e necessitano della verniciatura, il nostro ci impiega un giorno per essere realizzato, ma quando esce dallo stampo è così (bello) come lo vedi.
Luca: ha qualche limitazione di utilizzo una bici così leggera?
Cristian: la consigliamo a rider con un peso massimo di 95 kg.

A proposito dell'autore

Una figura chiave nel panorama della mountainbike italiana e internazionale. La sua presenza spazia dall'essere giornalista, tester, testimonial, protagonista di un canale Vimeo seguitissimo e co-fondatore della Gravity School.