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La sempicità è alla base di tutto

Anka Martin è una ragazza normale che ha fatto della sua passione per la mountainbike uno stile di vita. Rider per Juliana Bicycles, nel tempo libero in Nuova Zelanda organizza camp per le donne che vogliono avvicinarsi a questo pazzo mondo della bicicletta. Le piace insegnare e trasmettere la sua passione.

Quando e come hai iniziato ad andare in bicicletta?

Ho iniziato 18 anni fa, wow il tempo vola quando ci si diverte! Ho cominciato sulla passeggiata che porta alla spiaggia scoprendo poi i sentieri; incuriosita da dove mi potessero portare sono stata conquistata dal desiderio di continuare a pedalare per vedere cosa potevo trovare dietro l’angolo. Me ne sono innamorata e non ho più guardato indietro. Ha dato una forma alla mia vita.

Anka Martin

Anka Martin // Photo credit Sven Martin // Juliana Bicycles

Pedali o ti alleni solitamente da sola?

Pedalo molto da sola, mi godo i momenti tranquilli in cui penso a molte cose. In gruppo vado solitamente durante la settimana ed è fantastico, mi invoglia a pedalare e il giro si conclude con panini e birra al pub della zona. Non mi preoccupo di essere sempre l’ultima: quando sono con il gruppo di solito sono quella che sta dietro a tutti, ma in questo modo ho imparato quello che so, provando ad imitare quello che fanno i ragazzi e trovando ottime opportunità per stare a stretto contatto con loro. Anche i fine settimana sono giorni in cui usciamo in bici e ci avventuriamo in montagna, ma nonostante tutto amo pedalare da sola.

Pensi che per una ragazza non sia facile andare alle gare da sola se non ha una squadra che la supporta?

Non penso sia facile, ma non penso nemmeno che ci voglia un grosso team per girare e competere. L’importante è non mollare e attendere, potrebbe accadere. Se quello e ciò che vuoi fare, se è la tua passione, devi semplicemente andare e farlo. Lavora duro fuori dalla stagione delle gare, metti da parte un po’ di soldi e parti per un’avventura, mettiti alla prova con la tua bici, viaggia e gira il mondo. Trova un’amica per condividere l’esperienza o un amico. Devi darti a fare e e lavorare sodo, le grandi squadre arriveranno di conseguenza.

Cambieresti qualcosa nelle gare di Enduro per incoraggiare le ragazze a parteciparvi?

Al momento ci sono un sacco di ottime competizioni di Enduro. L’Enduro World Series sembra essere intimidatorio per le ragazze che voglio iniziare, ma ci sono molte altre gare che sono incredibili e ottime per poter fare esperienza in questa disciplina. Il circuito francese di Enduro è molto bello come il Superenduro italiano. Quando hai partecipato ad un paio di quelle gare, vai e prova l’EWS! Non è cosí pauroso come sembra. Esci e divertiti!

Cosa provi quando pedali?

Libertà e felicità.

Ci sono molte ragazze cicliste ed eventi dedicati nel tuo paese?

Si, ci sono un sacco di eventi organizzati in Nuova Zelanda, anche se non molti dedicati solo alle donne. Le competizioni sono divertenti e adatte a tutti, siamo fortunati ad avere la possibilità di scegliere tra molti eventi e ci sono un sacco di ragazze Kiwi talentuose che pedalano e competono. Tornare a casa e gareggiare nelle gare locali non è facile sotto tutti i punti di vista, le ragazze si incitano molto l’una con l’altra.

Secondo te, perché in Italia non ci sono molte donne che si avvicinano al ciclismo?

Non sono sicura, probabilmente è più un fatto culturale. In Nuova Zelanda tutto gira intorno allo sport e le donne sono incentivate ad uscire e praticare attività all’aria aperta ed essere forti e non intimorite nel farlo. Ho molte care amiche con cui ho gareggiato in Italia e sono ragazze incredibili. Spero che le giovani generazioni siano più propense ad andare in bicicletta.

Tre parole per descrivere questo sport?

Sano, avventuroso e liberatorio.

A proposito dell'autore

Chiamata dagli amici "acqua e paltan", proveniente da sport completamente differenti, ora dedica cuore e mente al mondo delle due ruote offroad. Poliedrica nel suo lavoro: un'ottima fotografa, sa mettersi a disposizione anche dall'altra parte dell'obiettivo! Attiva come "social specialist" non smette mai di pensare a dove la bici la porterà ad infangarsi la prossima volta!