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Una delle atlete che ho sempre seguito e ammirato è Rebecca Rusch, una delle donne in bici fisicamente più forti al mondo

Quando ho letto i traguardi di carriera raggiunti da Rebecca Rusch le prime cose a cui ho pensato sono state: quante cose incredibili ha fatto e quante ne farà ancora?
Ho anch’io partecipato alle gare di 24 ore in solitaria e so bene quant’è dura una gara endurance, soprattutto per la mente, e non ho potuto farle per troppo tempo. Rebecca è un’atleta incredibile, che ama il suo sport perchè è la sua vita. Ha vinto molto negli scorsi anni. Le piace l’avventura e mettersi alla prova in nuove discipline, come ad esempio il campionato nazionale USA FatBike appena concluso, e questa è probabilmente la ragione per cui Redbull la sostiene nelle sue imprese. Ma lasciamo che sia Rebecca a raccontarci un po’ di sè…

Prima di tutto, dove vivi e come ha cominciato a pedalare?

Vivo nella Sun Valley in Idaho. È una zona sciistica che in estate offre dei percorsi favolosi per la bici. Ho iniziato a pedalare la mountain bike per partecipare a delle competizioni avventurose come l’Eco Challenge e la Raid Gauloises. Solo 9 anni fa ho iniziato a competere e dedicarmi soprattutto alla mountain bike.

Che tipo di allenamento fai durante l’inverno?

Sci di fondo, sci alpinismo e ora fatbike sulla neve! Faccio rulli un paio di volte la settimana, ma preferisco stare all’aria aperta.

Molti atleti sono vegetariani o vegani… Qual è la dieta che segui?

Non ho una dieta specifica, cerco sempre di mangiare cibi freschi e sani. Il mio fisico non darebbe il meglio se fossi vegetariana. Ognuno è diverso, io ho bisogno di proteine della carne per sentirmi in forma. Cucino molto a casa e faccio anche il pane. Quando viaggio per gareggiare non posso essere troppo “schizzinosa” e devo solo scegliere il meglio di quello che trovo.

Quali sono le tue paure quando gareggi lunghe distanze e cosa fai per superarle?

Quando la gara inizia non ho più molta paura. Sembra che la tensione sia maggiore nei giorni e nelle ore precedenti all’evento, “Mi sono allenata a sufficienza? Sono pronta… ?”. Quando viene dato il via visualizzo chiaramente il mio obiettivo e vado dritta a raggiungerlo. Certo, ci sono sempre percorsi tecnici difficili da affrontare, ma il più delle volte le paure spariscono quando sono in gara.
rebecca rusch

Hai altre paure al di fuori del ciclismo?

Si, ho la paura di cadere. Ad esempio il paracadutismo o il bungee jumping sono cose che non avrò mai il coraggio di fare.

Come gestisci vita privata e mountain bike?

La mia vita è la mountain bike e anche mio marito pedala. Cerco comunque di fare in modo che la giornata non sia solo lavoro o gare. È importante passare del tempo insieme a lui che non sia allenamento. Andiamo spesso a camminare con il nostro cane, cuciniamo a casa e siamo entrambi vigili del fuoco. Cerco di praticare altri sport come lo sci e prendermi delle pause dalla bici, passando del tempo con gli amici.

Il tuo soprannome è “The Queen of Pain” (La regina della sofferenza), e hai anche scritto un libro a riguardo. Qual’è la storia più incredibile che ci può raccontare?

Dovete comprare il libro “Rusch to Glory per leggere tutte le storie!!! Ho scritto il libro con la speranza di ispirare altre persone ad uscire e vivere le loro avventure, non importa se grandi o piccole. Il mio soprannome mi è stato dato durante una gara molto avventurosa che ho fatto e si riferisce alla resistenza che ho per le attività di ultra endurance. La parte migliore nello scrivere il libro è stato rivivere alcune vecchie storie riguardo le mie avventure. È stato un meraviglio processo il dover tornare indietro nella memoria, parlare con i compagni di squadra e riguardare le vecchie foto e i video. Ha ispirato anche me a vivere una vita avventurosa.

Rebecca's Private race in Idaho

Rebecca’s Private race in Idaho

Importante cambiamento quest’anno, dalla grande famiglia Specialized a Niner… Cos’è successo? Hai sentito il desiderio di cercare nuove motivazioni?

Si, sono stata con Specialized per ben dodici anni e sono grata per il tempo passato a lavorare con loro. Non sarei quello che sono ora se non mi avessero fornito le loro ottime bici e il loro supporto in questi anni trascorsi assieme. Passare a Niner è emozionante e nuovo. Non vedo l’ora di essere parte di questa azienda. È eccitante provare qualcosa di nuovo e portare le mie esperienze come atleta. La mia missione è sempre la stessa: continuare a spingermi oltre i miei limiti e ispirare gli altri a farlo.

Fai qualcosa per motivare le donne ad uscire e pedalare?

Organizzo lo SRAM Gold Rusch Tour ormai da quattro anni. È una serie di eventi gratuiti per le ragazze che si svolgono nel nord America (speriamo presto anche in Europa). L’obiettivo di ogni evento è semplicemente di far avvicinare più donne al ciclismo dando informazioni sull’attrezzatura, fornire bravi istruttori che insegnino le tecniche di guida e garantire un’opportunità per pedalare con altre ragazze. Sta avendo un gran successo ed è la parte del mio lavoro che preferisco.

Hai mai gareggiato o viaggiato qui in Italia?

Ho fatto alcune gare avventurose in Italia più di dieci anni fa, al confine con la Francia, e sono sempre rimasta nel vostro paese per pochissimo tempo. Ho trascorso qualche tempo anche per bellissime pedalate con la bici da strada molti anni fa. Me ne sono innamorata e ci vorrei tornare per altre pedalate, ma questa volta in mountain bike!

Qual è il miglior evento mountain bike endurance in Italia? Fatemi sapere e mi farebbe piacere aggiungerlo al mio calendario. Magari la Iron Bike?

Photo credit Corey Rich

Rebbecca Rusch in uno scatto di Corey Rich durante il viaggio in Massico, Utah e California.

Dove ti vedi tra dieci anni?

Non so dove sarò il prossimo anno, figuriamoci tra dieci anni. Quello che so è che sarò attiva e starò ancora esplorando. Quello è nel mio sangue e non cambierà mai.

Un sogno che vorresti realizzare?

Pedalare l’Ho Chi Minh trail in Vietnam.

 

Join the Rusch

Segui le avventure di Rebecca Rusch: www.rebeccarusch.com

A proposito dell'autore

Chiamata dagli amici "acqua e paltan", proveniente da sport completamente differenti, ora dedica cuore e mente al mondo delle due ruote offroad. Poliedrica nel suo lavoro: un'ottima fotografa, sa mettersi a disposizione anche dall'altra parte dell'obiettivo! Attiva come "social specialist" non smette mai di pensare a dove la bici la porterà ad infangarsi la prossima volta!