Siamo stati invitati nella sede di Dainese, la storica azienda vicentina fondata nel 1972 da Lino Dainese, che produce abbigliamento e protezioni da moto, mountain bike, sci ed equitazione.

Lo scopo è stato quello di visitare i vari reparti delle due sedi, quella di Vicenza e quella a Molvena (ora Colceresa), guidati da Carlo Pettinato, ufficio stampa Dainese, e Davide Brugnoli, product manager Dainese.

La sede storica di Molvena, ora Colceresa.

La sede storica di Molvena, ora Colceresa.

Con grande competenza, Carlo e Davide ci hanno spiegato ogni dettaglio delle fasi di produzione dei prodotti Dainese e ogni caratteristica dei prodotti per bici e MTB della linea Dainese Bike, argomento che in parte abbiamo trattato nell’articolo Dainese AWA Black.

foto del DAR di Dainese

Il DAR, il Dainese Archivio a Vicenza.

Il momento che più ha suscitato la mia curiosità è stata la visita all’archivio Dainese denominato DAR: grazie a un presentatore d’eccellenza, Vittorio Cafaggi, CEO del D-Air Lab, siamo stati portati indietro nel tempo e abbiamo ripercorso tappa dopo tappa l’incredibile storia del marchio italiano, dagli anni 70 fino ai giorni nostri.

Vittorio Cafaggi, CEO del D-Lab di Dainese e nostra guida nel DAR.

Vittorio Cafaggi, CEO del D-Air Lab di Dainese e nostra guida nel DAR.

Infine, nella seconda giornata abbiamo avuto la possibilità di fare una pedalata su alcuni single track delle colline veronesi in compagnia di due atleti sponsorizzati Dainese, Florian Nicolai e Dimitri Tordo, eccezionalmente liberi tra una tappa e l’altra del circuito mondiale mountain bike enduro EWS.

foto di Lino Dainese al Dar

Lino Dainese nella “Foresta delle tute” all’interno del DAR, l’archivio Dainese.

Dainese, la storia

Verso la fine degli anni ’60 Lino Dainese, ragioniere e figlio di un funzionario di banca, si appassiona al mondo delle due ruote e intraprende un viaggio a Londra in Vespa nel 1968.

Qui vede le maximoto dell’epoca e i piloti con le tute in pelle, rimanendone impressionato. Rientrato a Molvena, in Veneto, decide di dedicarsi alle protezioni per motociclismo, visto che i prodotti dell’epoca sono poco soddisfacenti.

Nel 1972, a 24 anni, fonda l’azienda Dainese.

foto del simbolo di dainese

Sapevate che il simbolo di Dainese è un fauno, figura della mitologia romana, una divinità della natura?

Per capire quanto Lino fosse un precursore, questo è il motto che scrisse in quell’anno: “Dainese nasce per promuovere e distribuire sicurezza alle persone, negli sport dinamici e nelle attività di tutti i giorni“, quindi non solo agli atleti ma anche alla gente normale, ogni giorno.

Il primo prodotto è un paio di pantaloni da motocross, sport che in Italia all’epoca è molto popolare.

foto di pantaloni da cross

Il primo prodotto di Lino Dainese, un paio di pantaloni da motocross in pelle.

Nel 1976 Dainese produce per Giacomo Agostini, il pilota più titolato nella storia del Motomondiale (ben 15 titoli), una tuta studiata per resistere all’abrasione piena di colore, in un periodo in cui si producono solo tute e giubbotti neri.

Prendendo ispirazione dalla natura, Lino Dainese inizia a studiare gli animali che presentano una corazza esterna, un esoscheletro, come l’armadillo, la tartaruga e l’aragosta. L’idea è di introdurre sul mercato delle protezioni che siano adeguabili ai movimenti del corpo e anche agli agenti esterni, con una grande capacità adattiva.

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Pochi sanno che il primo paraschiena, denominato Aragosta, è stato inventato proprio da Dainese nel 1979 con la collaborazione del designer francese Marc Sadler.

Negli anni seguenti iniziano le collaborazioni e le sponsorizzazioni tecniche con i piloti del Motomondiale, l’introduzione delle “saponette” per le ginocchia e l’evoluzione delle tute da moto che diventano un sistema integrato di protezione.

foto di paraschiena dainese allo shop

Oggi i paraschiena di Dainese sono di svariati tipi e destinazioni d’uso. Qui lo shop situato di fianco al DAR.

Nasce l’idea della protezione composita, con base morbida e guscio rigido, la gobba aerodinamica sulle tute nel 1988, l’introduzione dei guanti Dainese nel 1989, gli slider sugli stivali nel 1991.

foto di una parte del D-Tech dove si testano i caschi AGV e non solo

Una parte del D-Tech dove si testano i caschi AGV e non solo.

Nel 1993 arriva il D-Tec, Dainese Technology Center, che abbiamo visitato, un centro tecnico di sviluppo e ricerca per lo studio della protezioni e l’evoluzione dei prodotti destinati al mercato.

foto di tute mtb dainese vecchio stile

Le prime tute intere protettive da mountain bike degli anni 90, abbastanza lontane dal look di un rider moderno.

L’arrivo delle protezioni nella MTB

L’anno che interessa maggiormente ai lettori di BiciLive.it è senza dubbio il 1994, in cui viene creata la divisione No Impact al fine di portare il know how acquisito su altri sport: la mountain bike, lo sci alpinismo e lo snowboard.

foto di disegni di protezioni

Alcuni disegni da cui in una seconda fase si inizia a progettare la protezione.

Vittorio Cafaggi, CEO del D-Air Lab e nostra guida all’interno del museo DAR, ha vissuto in prima persona ogni momento cruciale di Dainese e i suoi racconti e aneddoti durante la visita sono pieni di passione.

Per quanto riguarda la MTB ci racconta che nel 1992 Philipp Perakis, un downhill rider svizzero molto in vista all’epoca anche per essere l’unico europeo ad aver vinto in America la famigerata corsa “Mammoth Kamikaze”, modificò una pettorina Dainese aggiungendo delle parti in carbonio.

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Una delle tute protettive Safety Suit da mountain bike di Philipp Perakis degli anni 90.

Questo suscitò la curiosità di Vittorio che portò la pettorina modificata a Lino Dainese: su quell’idea iniziarono le modifiche per i prodotti finali, la Safety Suit, che comprendevano protezioni per i gomiti, le ginocchia, il tronco e la schiena, oltre che ad un casco specifico per mountain bike.

In alcune versioni le “armature” comprendevano anche delle protezioni per le clavicole, essendo una delle parti più esposte a fratture negli sport a due ruote, tra cui bici e mountain bike.

Da lì fino agli anni 2000 la disciplina del downhill subisce un boom e Dainese cresce nel mondo della MTB, diventando un icona nel settore e vincendo diversi titoli con il 10 volte campione del mondo Nicolas Vouilloz, nel 2013 presente nella Hall of Fame di mountain bike.

foto di lcune protezioni moderne per MTB di Dainese.

Alcune protezioni moderne per MTB di Dainese.

Oltre a Vouilloz, in quegli anni Dainese supporta e sponsorizza i maggiori rider del periodo: Shaun Palmer, Anne Caroline Chausson, Cedric Gracia e tra gli italiani Bruno Zanchi, Stefano Migliorini, Gianluca Bonanomi e il compianto Corrado Herin.

Con Vouilloz ci fu uno sviluppo molto ampio delle protezioni, fino ad alleggerirle e renderle più comode. Purtroppo i piani cambiarono poco dopo e Dainese decise di mettere da parte il settore mountain bike per seguire gli altri progetti come lo sci.

La particolare struttura del guscio protettivo di una ginocchiera moderna, leggera, traspirante ma efficace nel dissipare l'impatto.

La particolare struttura del guscio protettivo di una ginocchiera moderna, leggera, traspirante ma efficace nel dissipare l’impatto.

È solo nel 2013 che Dainese torna ad investire nel settore mountain bike, in un periodo dove le bici e il modo di usarle è cambiato parecchio dagli anni 90.

Lo slogan è ora “inspired by humans“, ispirato agli umani, dove il focus è arrivare alla massima performance riducendo gli infortuni, possibilmente salvando vite, con prodotti ergonomici, leggeri e traspiranti, senza tralasciare lo stile e il look.

foto di poster dainese

Una delle ultime pubblicità delle ginocchiere Trailskins e la linea moderna Scarabeo dedicata ai piccoli rider.

Con l’arrivo di designer provenienti dal mondo MTB e sci, Dainese sviluppa una linea completamente rinnovata, con molti nuovi prodotti, una linea di abbigliamento e una linea di protezioni specifica per i bambini chiamata Scarabeo, che ha la particolarità di potersi adattare alla crescita del bambino semplicemente tagliando dei supporti elastici sul prodotto.

Dainese negli anni 2000

Torniamo per un attimo sulle moto: il nuovo millennio vede Dainese ampliarsi sempre più con l’ideazione del D-Air, il primo airbag per motociclisti creato in collaborazione con l’israeliana Merhav App.

Il D-Air è una sorta di corazza d’aria controllata da una centralina e dei sensori, che si gonfia istantaneamente quando i parametri subiscono determinate variazioni, per proteggere il motociclista nelle cadute.

foto del d-air di dainese

Un prototipo del D-Air Racing del 2006 utilizzato nei crash test in pista.

L’idea venne a Lino Dainese durante un viaggio alle Maldive in cui provò le immersioni subaquee con autorespiratore, dove si usa il GAV (giubbotto ad assetto variabile), un gilet che si gonfia e si sgonfia a seconda che si voglia galleggiare o immergersi.

Il D-Air è una tecnologia molto poliedrica: oltre agli sport come la moto e lo sci, le applicazioni possibili vanno dalla cantieristica edile al settore militare, fino agli anziani con problemi di equilibrio e spesso a rischio di caduta.

foto del d-air dainese

Un modello di corpetto D-Air per persone anziane progettato per limitare i danni in caso di caduta.

Negli anni 2000, Dainese sviluppa i paraschiena di quarta generazione, arrivano i caschi da sci, nuovi stivali da moto, un laboratorio mobile di ricerca, un magazzino completamente automatizzato denominato The Cube, l’acquisizione dei caschi AGV e la presentazione nel 2007 al Gran Premio di Valencia il D-Air Racing, l’airbag per le tute da moto GP.

foto delle tute dei piloti Dainese

Una parte del DAR con le tute Dainese e le moto dei più famosi piloti del Moto GP.

Nel 2014 Lino Dainese, senza eredi, cede la maggioranza della Dainese S.p.A. a un fondo di investimenti del Bahrein, Investcorp, mantenendo comunque il 20% per sé, e fonda la società D-Air Lab per lo studio e l’applicazione di tecnologie innovative applicate alla protezione del corpo umano.

Nel 2015 è da segnalare un’importante evento, in cui l’attuale presidente di Dainese Federico Minoli, Vittorio Cafaggi e Giacomo Agostini si incontrano con la FMI (Federazione Motociclistica Italiana) e la Dorna (società che gestisce i diritti del MotoGP), per insistere con l’introduzione delle protezioni obbligatorie nelle gare del MotoGP, ancora incredibilmente senza regolamentazione.

foto dei corpetti d-air

Alcuni tipi di corpetto gonfiabile D-Air, a seconda delle destinazioni d’uso come sci, equitazione o moto.

Dainese promette di cedere il brevetto delle proprie tecnologie anche ad altre aziende in cambio di una regolarizzazione delle misure di sicurezza per i piloti. Grazie a questo incontro il regolamento delle gare viene modificato e oggi tutti i piloti devono obbligatoriamente indossare una tuta intera con vari sistemi di protezione.

L’airbag automatico sviluppato e introdotto nelle tute Dainese ha permesso una riduzione dell’89% della frattura della clavicola.

foto della tuta di valentino rossi

Una delle tute di Valentino Rossi presenti nel DAR, ovviamente autografata da “The Doctor” in persona!

Dal 2015 il D-Air diventa quindi una open platform e arriva il D-Air Armor, un sottotuta con integrato il dispositivo airbag D-Air, con cui tutti i piloti possono beneficiare delle tecnologie presenti nelle tute dei piloti ufficiali Dainese sviluppate in 15 anni di ricerche.

L’airbag nella mountain bike?

La domanda che nasce spontanea è: arriverà un Airbag per la MTB? Il product manager Davide Brugnoli ci ha risposto che per il momento no, essendo lo sport della mountain bike estremamente vario nelle velocità, nelle sollecitazioni e nelle tipologie di caduta.

Da ciò, progettare un sistema che si attivi da sé in ogni frangente di caduta è molto complicato, oltre che essere difficile da ridurre nelle dimensioni e naturalmente molto costoso.

foto del corpetto d-air

Ecco come è fatto un sistema D-Air: inserirlo in un indumento o un corpetto da MTB non sarebbe molto semplice.

Ci sono invece grandi novità nell’ambito delle protezioni mtb ed ebike in arrivo per la prossima stagione, di cui sicuramente parleremo nei prossimi mesi.

Gli ultimi sviluppi

Gli sviluppi di questi ultimi anni di Dainese vedono una linea di protezioni per l’equitazione, l’airbag nella versione abbigliamento stradale e il sistema di airbag D-Air SKI per lo sci disponibile per tutti gli atleti e non solo quelli ufficiali Dainese.

foto della biosuit di dainese

Una delle tute spaziali di Dainese, la Biosuit a pressurizzazione meccanica.

Altre curiosità sono le protezioni per le tute spaziali biosuit e skinsuit, particolari tute per limitare gli effetti dell’assenza di gravità, create in collaborazione con l’istituto MIT americano e portate nello spazio nel 2015 dall’astronauta danese Andreas Mogenses.

Inoltre nello stesso anno arriva l’introduzione per la prima volta di un sistema protettivo su una moto di produzione, la Ducati Multistrada S 1200 D-Air.

Sempre nello stesso anno Lino Dainese riceve il premio Leonardo dal Presidente della Repubblica Mattarella, conferito per l’innovazione e la qualità dei prodotti anche a livello internazionale.

foto del grande showroom dei prodotti da moto Dainese.

Il grande showroom dei prodotti da moto Dainese.

Nel 2016 arrivano le protezioni per il mondo delle competizioni veliche Sea-Guard e una nuova generazione di sistemi protettivi per il mondo delle due ruote su strada, giacche con airbag “stand alone”, cioè che per funzionare non necessitano di di dispositivi sulla moto.

Nel 2017 si celebra il 45° anniversario dell’azienda e il 70° di AGV, con altri premi per Dainese come il Compasso d’Oro, Le Fonti Award e il Red Dot Award conseguito anche nel 2018.

foto di una impiegata dainese

Dainese, la mountain bike e i feedback dei rider

Dainese da sempre è riuscita a realizzare le intuizioni e le idee degli atleti professionisti con cui collabora grazie ai laboratori tecnici internazionali, le collaborazioni e le partnership.

In ambito mountain bike sono da segnalare le collaborazioni con Loic Bruni, Loris Vergier, Sam Blenkinsop, Danny Hart, il team MS Mondraker nel 2016 e quello con il team Canyon Factory Racing nel 2018, quest’ultimo tutt’ora in corso.

foto di claudio riotti con dimitri tordo e florian nicolai

A sinistra Dimitri Tordo, al centro il sottoscritto e a destra Florian Nicolai.

Abbiamo avuto l’occasione di poter girare con i due forti rider enduro francesi di livello mondiale, Florian Nicolai e Dimitri Tordo, e scambiare con loro alcune chiacchiere, oltre a rimanere estasiati dallo stile e dalla creatività che hanno nella guida, per di più su sentieri a loro sconosciuti.

Li abbiamo visti testare i nuovi prodotti per la mountain bike e dare feedback sui materiali, le forme e la vestibilità, tutto in un’ottica di miglioramento e massimizzazione delle prestazioni.

foto di due rider dainese

Davide Brugnoli, product manager Dainese, si confronta con Florian Nicolai sulle modifiche alla ginocchiera Enduro.

È questo il segreto di Dainese, se di segreto si può parlare: un continuo scambio di informazioni con i piloti e i rider che utilizzano i prodotti e un conseguente miglioramento e sviluppo di protezioni e capi d’abbigliamento sempre più a misura d’uomo, con le tecnologie più all’avanguardia.

foto di claudio riotti nel test dei prodotti dainese

Abbiamo subito messo alla prova i prodotti Dainese durante il giro sulle colline veronesi.

Dainese AWA, AWA Black e HG

Oggi Dainese è forte di una linea di abbigliamento da bici e mountain bike con giacche, pantaloni, maglie, guanti, protezioni e accessori, divisa con le sigle HG, AWA, AWA Black.

HG significa High Gravity e come si può dedurre è dedicata all’enduro e al downhill.

foto della giacca Dainese AWA Black 3L

La giacca Dainese AWA Black 3L con inserti riflettenti, cappuccio e paraspruzzi estraibile.

La sigla AWA sta per All Weather Activities, attività per tutte le stagioni, ed è una linea dinamica e trasversale che si può utilizzare in bici ma anche in altre attività sportive all’aperto.

AWA Black è la linea per il rider urbano, realizzata per essere versatile in bici, in ufficio, in città e nel tempo libero, con ogni condizione meteo. L’abbiamo testata e qui trovate l’articolo dedicato.

Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale Dainese.

A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!