Visita a Galfer, pionieri nel mondo di pastiglie e dischi per freni MTB Claudio Riotti 4 Aprile 2019 News Galfer è un’azienda spagnola fondata nel 1952, leader nel mondo dei materiali di attrito e componenti per sistemi frenanti per moto e biciclette. La sede principale è Montmeló, a Barcellona, vicino al circuito di Catalogna, in cui siamo stati invitati per un’interessante visita che ci ha permesso di scoprire quello che si cela dietro a una pastiglia per freni a disco. Industrias Galfer si trova a Montmelò, vicino a Barcellona, in Spagna. Industrias Galfer, un po’ di storia Industrias Galfer S.A. viene fondata in Spagna negli anni cinquanta dal piemontese Maffio Milesi: la famiglia Milesi infatti si trasferì in Spagna in seguito alla richiesta di FIAT quando partì l’operazione Seat. Agli albori quindi Galfer nasce in Piemonte ed è fornitrice di materiali di attrito in FIAT. Una volta in Spagna, l’azienda si specializza nei freni a tamburo e nelle guarnizioni per freni dedicati ad auto e motocicli. Col tempo si passa dai freni a tamburo e guarnizioni alle pastiglie per freni a disco e i dischi stessi. Negli anni ottanta arriva la prima linea di pastiglie per moto con 45 prodotti e due mescole, e negli anni 90 la prima linea di pastiglie e dischi per biciclette. Nel 1995, infatti, Galfer sviluppa una modello di pastiglia e un disco da bici per Magura, diventando così nel 1998 la prima azienda al mondo a produrre in serie materiale per freni a dischi per mountain bike. Uno dei primi dischi Wave per mountain bike. La pinza è Magura. Nello stesso periodo viene brevettato e registrato il disco Wave, con profilo “ad onda” che serve a dissipare meglio il calore, ancora oggi utilizzato su tantissimi prodotti Galfer sia per moto che per bici e copiato da molti competitor. Sono quindi più di vent’anni che Galfer Bike progetta, testa e produce pastiglie e dischi per impianti frenanti per bici, utilizzando tutto il know how proveniente dall’esperienza del mondo delle due ruote: le materie prime, i materiali, i macchinari, le tolleranze, il controllo qualità e il personale stesso. Umberto Milesi, CEO di Galfer e figlio del fondatore Maffio Milesi. Nel 2018 Galfer introduce ufficialmente la G1652 Violet, la pastiglia specifica per ebike, che adotta una mescola particolare più resistente al calore, meno rumorosa e con una grande potenza frenante. Nello stesso anno è stato introdotto il disco Galfer Wave da 223 mm specifico per il downhill e per le eMTB, che grazie al diametro maggiore permette più dissipazione del calore e una frenata più potente. A riguardo del disco da 223 mm, lo stiamo testando e a breve vi forniremo un test dettagliato, anche a riguardo della compatibilità con le varie forcelle. Ivo Bristot e Umberto Milesi di Industrias Galfer. Oggi Umberto Milesi, il CEO della Galfer che ci ha accolto in azienda e gli altri suoi nipoti, assieme a Marco Milesi che abbiamo intervistato, continuano la tradizione iniziata quasi settant’anni fa da Maffio Milesi. La famiglia Milesi è di origini italiane: questo “cimelio” è una delle prime macchine di controllo portata dall’Italia. Galfer ha due sedi, una in Spagna dove si produce e una negli Stati Uniti, in California, quest’ultima come azienda supplier per il mercato americano. ll Direttore Commerciale Ivo Bristot ci ha mostrato prima gli uffici e poi i vari reparti della ditta, permettendoci di osservare da vicino il mondo Galfer. La parte dedicata alla produzione dell’azienda Galfer. I prodotti Galfer: pastiglie e dischi I prodotti Galfer sono utilizzati dai migliori team e marche nell’intero settore della bici, spaziando dalle eMTB alle mountain bike, le bici da strada e la specialità del bike trial. Il circuito italiano e internazionale di mountain bike elettrico e-Enduro vede Galfer tra i propri partner, mentre altre squadre tra cui il team Polygon UR con Mick e Tracey Hannah nel downhill sono supportate dal marchio iberico, oltre a diversi piloti e squadre xc ed enduro di livello mondiale che trovate in questo articolo dedicato alle partnership Galfer 2019. Passione, ricerca della qualità, esperienza e innovazione sono le prerogative dell’azienda spagnola. Grazie a questa combinazione di fattori, Galfer è in grado di offrire un prodotto affidabile e certificato, dalle grandi capacità frenanti, con minor consumo e minor rumorosità, che molte aziende infatti preferiscono per il loro montaggio originale (OEM, original equipment manufacturer). Il premio Supplier Quality Award per le aziende KTM ed Husqvarna. Tra i prodotti Galfer troviamo dischi, pastiglie e accessori come adattatori per pinze e adattatori center lock. Le marche trattate sono Shimano, Magura, Sram, Formula, Hayes, Hope, Promax, Avid, Tektro, TRP e Trickstuff. Il catalogo Galfer Bike propone sei tipologie di pastiglie: tre da mtb, una pastiglia specifica per ebike, una per le bici da strada e una per le bici da trial, quest’ultima con mescola sinterizzata mentre tutte le altre presentano una mescola semi-metallica. Le tre mescole di pastiglie semi metalliche per mtb: le Standard, le Advanced per condizioni bagnate e le Pro, per competizioni, che non hanno bisogno di rodaggio. Per quanto riguarda i dischi invece, troviamo quattro tipologie, tutte create con la tecnologia Wave, ovvero con il profilo sagomato esternamente e internamente per dissipare meglio il calore: un modello per ebike ed mtb, uno per bici da strada, uno per bici da trial e un modello di disco “floating”. Quest’ultimo presenta uno spider interno separato dalla pista frenante, per migliorare ancora di più la dissipazione del calore. I diametri vanno dai 140 mm della strada fino ai 223 mm per ebike e downhill. I dischi flottanti Galfer sono disponibili con i particolari in vari colori. Come nasce una pastiglia per freno a disco Il nome corretto della pastiglia è “materiale di attrito“, riferendosi proprio alla parte che frenando produce attrito, calore e permette di frenare la bici. Uno dei componenti delle pastiglie Galfer sotto forma di polvere. Tutto parte dalla “materia prima”, ovvero da svariati sacchi di polveri di diversi materiali e colori, in una stanza che sembra quella di uno stregone che prepara pozioni magiche. Non a caso, le percentuali dei prodotti e le “formule” della miscelazione degli ingredienti sono tenute segrete e le fotografie sono limitate. Si va da dieci ingredienti fino a più di venti componenti diversi a seconda della tipologia della mescola della pastiglia. Il materiale di attrito appena compattato. Semplificando un po’ la spiegazione, come secondo step la miscela di polveri viene pressata e viene creata una sorta di “biscotto” ancora grezzo e friabile, della forma voluta a seconda della tipologia di pastiglia. Nel frattempo si prepara la piastrina metallica che costituisce il supporto del materiale di attrito applicando un collante su di essa. La terza fase è la pressatura del materiale di attrito sulla piastrina utilizzando calore e pressione e la quarta è il passaggio nel forno, le cui temperature variano dai 150° ai 300° nel caso delle pastiglie semi metalliche. Sempre in base alla tipologia, la pastiglia può rimanervi dalle 8 alle 24 ore per far sì che i componenti si miscelino e i due materiali di pastiglia e piastrina diventino un tutt’uno. Le pastiglie sinterizzate utilizzano un forno diverso con temperature dai 500° ai 1300° per ottenere proprio la sinterizzazione termica, ovvero la trasformazione dei componenti sotto forma di polveri in un nuovo materiale indivisibile ottenuto grazie all’elevato calore. A sinistra una pastiglia rettificata e pronta all’uso, a destra una ancora da rettificare. Segue la rettificazione per garantire una superficie omogenea del materiale di attrito, fondamentale per una buona resa sul disco. L’ultima fase è la verniciatura e ancora un passaggio in forno per farla asciugare. Infine, le pastiglie Galfer sono marchiate a mano una ad una. Il confezionamento poi avviene in diversi modi, a coppie per la confezione singola e in scatola per le confezioni destinate ai negozianti. Con una scatola di queste si può andare avanti a frenare per qualche anno! I dischi Galfer I dischi nascono da fogli di acciaio che vengono tagliati al laser e puliti in superficie. Laser cutting dei dischi Galfer. Dopo queste due fasi, la terza avviene all’esterno dell’azienda ed è uno speciale trattamento termico ad alta temperatura. Si tratta dell’unico processo non effettuato in fabbrica. Al loro ritorno ci sono le fasi di ultimazione che variano a seconda dei dischi. Nei vari test la temperatura del disco può arrivare anche a 800° con il colore bianco. Se è rosso sono circa 500°. Galfer effettua la fresatura da entrambi i lati per garantire maggior precisione e minor stress termico. Infine ogni disco passa attraverso una serie di controlli di sicurezza e precisione prima di essere numerato, marchiato e confezionato. I dischi Wave da MTB numerati e marchiati, pronti per essere confezionati. Conclusioni Visitando diverse aziende ormai ci siamo quasi abituati al fatto di trovare un mondo nascosto dietro a ogni componente che utilizziamo sulla bici o accessorio da mountain bike, ebike o altro. Quello che fa sempre piacere è poter “toccare con mano” non solo i vari componenti nei loro stadi di produzione ma soprattutto vedere e sentire la passione che guida alcune aziende, e Galfer è sicuramente una di queste, con una conduzione famigliare che vanta ben 70 anni di attività. A breve avremo altri articoli sui prodotti Galfer e un’intervista a Marco Milesi, ingegnere e chimico dell’azienda, restate sintonizzati. Per maggiori informazioni sui prodotti visita il sito ufficiale Galfer Bike. In Italia è disponibile il sito www.galfermoto.it