Zaino: CamelBak // M.U.L.E NV Vestibilità6 Stabilità5 Scomparti7 Impermeabilità / Copertura10 Estetica8 Comfort7infowww.camelbak.comwww.dsb-bonandrini.comprezzo 134,90 €7.2Il nostro votoUlteriori informazioniPeso 850g senza sacca, 1065g con sacca // Disponibile in cinque colorazioni Test a lungo termine del CamelBak M.U.L.E NV, uno zaino compatto ma dalla grande capienza, dotato dello schienale ventilato NV CamelBak in realtà non ha bisogno di introduzioni, il colosso americano è leader nella produzione di sacche idriche, zaini sportivi e militari e tutto quello che riguarda l’idratazione, come borracce, purificatori di acqua portatili e addirittura reservoir resistenti ad agenti chimici e batteriologici! Andate a farvi un giro sul loro sito, tra l’altro molto ben fatto, con parecchi video esplicativi dei prodotti e tips su come usarli. Oggi spesso si dice “mi porto il CamelBak” riferendosi allo zaino idrico, anche se poi la marca a volte non è la stessa; questo fa capire la fama e la diffusione di CamelBak anche in Italia. Oggi la concorrenza è però molto agguerrita, infatti CamelBak ha finalmente messo a catalogo un modello con protezione spinale certificata, il KUDU, del quale abbiamo effettuato il test nel mese di luglio qui. Negli anni ho usato diversi zaini e parecchie sacche idriche e sarò sincero, a livello di comodità, affidabilità e prestazioni del beccuccio per bere nessun prodotto è mai stato all’altezza di CamelBak, tranne una recente eccezione, Source, che però produce solo sacche idriche. La garanzia a vita è poi un fattore determinante nella scelta di un “compagno di avventure” come uno zaino da mtb, specie se esposto ad uso intenso e condizioni climatiche molto varie, e la garanzia di CamelBak copre sia la sacca che lo zaino… però! Long term test Per questo test abbiamo voluto mettere alla prova anche la durata di un prodotto il quale, arrivati al mio terzo CamelBak in quasi dieci anni, ero sicuro non deludesse le aspettative. Otto mesi di riding dall’estate all’inverno, un viaggio in Spagna e uno in Croazia, due fiere (Eurobike ed Expobici), più alcune gare di enduro, il test è stato a dir poco esaustivo. Ho avuto modo di passare lunghe giornate con il “mulo” sulla schiena, tra sole, neve, pioggia, polvere e fango, e dopo un bel bagno in acqua tiepida e sapone è sempre tornato come nuovo. Nessun problema da segnalare se non una leggera difficoltà nell’aprire/chiudere le cerniere più esterne dovuta al fango dei trail, risolta con l’uso di uno spray al silicone dopo il lavaggio. Com’è fatto Il M.U.L.E. è stato sviluppato attorno alla nuova sacca idrica, detta anche reservoir. Dodici litri di capacità, tre litri di reservoir che anche completamente pieno non ostacola gli spazi dello zaino, predisposizione per trasportare un caschetto aperto o un integrale/protezioni varie e ben quindici tasche, se contiamo anche quelle sulla fascia lombare, suddivise in modo intelligente per trasportare proprio tutto ciò che serve per un’intera giornata di riding. La particolarità che salta più all’occhio è però lo schienale, ovvero le quattro placche di plastica forata, articolate in modo da essere indipendenti e flessibili, denominate NV Integrated Ventilation, che separano il pannello posteriore dello zaino dalla schiena e garantiscono una maggior ventilazione, oltre a isolare il contenuto dello zaino stesso dal sudore della schiena. Quattro cinghietti, di cui due superiori con clip, permettono di aumentare o diminuire il volume dello zaino, molto utili quando non si viaggia a pieno carico. Spallacci ergonomici ventilati con attacco superiore articolato e una cover impermeabile integrata, dotata di inserto catarifrangente e nascosta in un vano, chiudono in bellezza la lista “full optional” dello zaino. Sacca idrica Merita un capitolo a sé, dato che nasce insieme allo zaino, integrando e completando l’ottima efficienza del M.U.L.E. Tre litri di capienza, divisi in due da una membrana all’interno della sacca per evitare un eccessivo rigonfiamento della stessa e movimento della massa fluida durante l’uso. La sacca ha un indice della capacità, un tappo anticaduta che con un quarto di giro si chiude saldamente, e un’appendice che si inserisce nel vano dello zaino che la fissa in modo stabile, tra l’altro alleggerita rispetto ai modelli precedenti. Il pezzo forte sono le due stanghette estraibili dal supporto del tappo, molto ingegnose, le quali una volta estratte mantengono la sacca aperta durante il refill o l’asciugatura. Un applauso all’ideatore! Il tubo è dotato di un attacco a baionetta detto Quick Link, altro must ormai per qualsiasi sacca idrica che si rispetti, e un rubinetto on-off sulla Bite Valve, il beccuccio per bere. In test La Bite Valve è ciò che adoro di CamelBak, non perde una goccia e garantisce un buon flusso di acqua, il tutto senza sforzo. Il rubinetto on-off è molto utile quando trasportiamo lo zaino in macchina o non vogliamo che esca accidentalmente del liquido schiacciando la valvola. Come già detto, trovo geniali le due stanghette che tengono aperta la sacca, e il Quick Link che permette di staccarla anche piena senza dover sfilare il tubo dallo spallaccio. . Tre litri sono parecchi, anche dal punto di vista del peso, ma nei lunghi giri in Croazia dove non sapevo di trovare fontanelle o bar sono stati una bendizione. L’acqua resta più fresca nel M.U.L.E. rispetto ad altri zaini proprio grazie al sistema di placche sulla schiena che tengono separato il contenuto dal corpo, e quindi la sacca idrica in primis. Gli spallacci areati e con snodo superiore sono molto comodi. In giri da due a cinque ore è perfetto; in giri lunghi tutta la giornata bisogna valutare bene cosa portarsi e caricarlo in maniera intelligente, lo spazio c’è ma va sfruttato in maniera razionale. Nella tasca esterna trovano posto ginocchiere e gomitiere morbide, se usate quelle lunghe rigide manca effettivamente il classico sistema di laccetti per fissarle sotto allo zaino. Nel mio caso non la vedo come una pecca, in quanto se pedalo lo faccio prevalentemente con caschetto e ginocchiere indossate, amando i giri all mountain con salite e discese continue. Per quanto riguarda l’ambito race, ho testato il M.U.L.E. anche in due gare enduro, ma consiglierei di stare sul modello Kudu che ha il paraschiena integrato. Il M.U.L.E. si comporta molto bene se le cinghie sono regolate alla perfezione sul corpo di chi lo indossa; ciò è molto importante, infatti se gli spallacci sono troppo larghi bisognerà compensare con la fascia addominale che ahimè, è molto sottile e può risultare fastidiosa se regolata stretta quando si indossa abbigliamento estivo. Come dicevo, ciò si può evitare compensando con la tensione delle altre tre, ma con zaino e reservoir a pieno carico c’è comunque un minimo di movimento dello stesso affrontando salti e compressioni, e questo a mio avviso è un difetto di notevole importanza. La copertura impermeabile è molto valida ed è un plus averla sempre pronta in caso di bisogno, fissata allo zaino, e la resistenza all’acqua è molto buona. La divisione in scomparti l’ho trovata intuitiva e completa, avrei solo dotato di cerniera una tasca interna per i documenti e le piccole tasche sulla fascia lombare. Lo schienale ventilato, nei giorni molto caldi, fa comunque sudare la schiena. La particolare disposizione dei pannelli però rende più veloce l’asciugatura dei tessuti non a contatto coi pannelli stessi, quindi l’effetto finale è sicuramente sempre più confortevole di uno zaino con schienale normale o “con rete”, in stile trekking, per intenderci. Peccato che i pannelli abbiano bordi così duri, in diverse occasioni sono risultati scomodi come sensazione sulle scapole, avrei usato un materiale più morbido per evitare questo problema. Anche senza usare la copertura, l’impermeabilità dello zaino è buona. Pro tips Uso spesso il sistema di rimettere un po’ aria dopo aver bevuto per evitare che in estate si scaldi l’acqua nel tubo sullo spallaccio e in inverno che si congeli, se le temperature durante l’uscita sono prossime allo zero. Attenzione a tenere pulito il meccanismo di sgancio del tubo Quick Link, altrimenti l’operazione diventa più difficoltosa (un po’ di olio di vaselina e torna come nuovo). Caricate sempre il vostro zaino con le cose più pesanti più vicine alla schiena, in special modo sul M.U.L.E., perché più vicine saranno, meno influenzeranno il baricentro dello zaino e meno questo si muoverà. Conclusioni Lo zaino CamelBak M.U.L.E. NV a mio avviso potrebbe entrare nella “top ten” della categoria degli hydration backpacks con dettagli innovativi, grande capacità di carico, finiture di qualità e soprattutto affidabilità nel tempo, sia della sacca idrica che dello zaino. Peccato per la cinghia lombare troppo sottile, i pannelli dello schienale NV un po’ duri e la poca stabilità pieno carico nella guida “aggressiva” in discesa, tre punti che per me sono difetti ma per altri possono non risultare tali. Va provato, in modo da decidere se può essere il vostro compagno di riding, oppure si può scegliere dalla vasta gamma di prodotti CamelBak il fratello maggiore Kudu con protezione per la schiena, opzione che consiglio a chi vuole avere una sicurezza in più in sella alla propria amata bike. La chicca Sacca idrica full optional, protezione pioggia integrata, garanzia a vita La pecca Poco stabile in discesa, cinghia addominale troppo sottile