Selle: Selle San Marco // Dirty Squod Team | La nostra valutazione
BiciLive Review7.5
prezzo
  • 69,90 €
7.5Il nostro voto

La Dirty Squod 2014 di Selle San Marco è una sella orientata verso il Trail e l’All Mountain ed è disponibile in due modelli, entrambe le versioni hanno dimensioni 260mm x 140mm

La Squod Pro ha il carrello in fibra di carbonio e pesa 180 grammi mentre nella Squod Team che abbiamo in prova è in lega di manganese.Questa con 229 grammi e 69,90 euro è un prodotto che si avvicina alle tasche di quei rider alla ricerca di un ottimo rapporto qualità-prezzo, senza guardare troppo la bilancia.



Mi ricordo di aver letto su una rivista inglese “un divano per alcuni può essere un letto di chiodi per altri”, quindi bisogna tenere presente che una sella giusta per me potrà non esserlo per il mio amico. Se abbiamo taglie diverse di bici, vestiti e scarpe magari dobbiamo anche valutare la “taglia” di una sella.
Partiamo con le misure della Squod: 140mm di larghezza sono una buona piattaforma per il nostro fondoschiena, se dobbiamo stare tante ore in sella la larghezza è la prima cosa da considerare. Selle più strette intralciano meno nei movimenti in fuorisella ma offrono un supporto più esiguo proprio dove poggiano le ossa ischiatiche (a questo proposito consiglio un semplice test da un buon ciclista, ci sono dei tappetini-cuscini dove ci si siede e resta l’impronta delle nostre ossa per risalire così facilmente alla loro distanza, optando poi per una sella più o meno larga a seconda del risultato).

La seconda cosa importante è l’imbottitura, qui abbiamo un materiale chiamato Biofoam che a detta del produttore segue i movimenti del bacino durante la pedalata, è leggero e resistente nel tempo. Il terzo punto è la forma, le selle più affusolate sono le mie preferite sempre per la maggior comodità negli spostamenti e la Squod è forse un po’ spigolosa come aspetto, ma dopo quattro mesi di utilizzo mi sono dovuto ricredere. Chiudono il quadro il materiale del carrello, una lega di manganese che unisce leggerezza, robustezza e resistenza all’usura, il rivestimento in Microfeel, un materiale antiscivolo, traspirante ed impermeabile e addirittura bio-compatibile, e due rinforzi laterali in materiale anti-abrasione che ormai sono un must su selle di questo tipo.

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Anche se le prime volte la seduta sembra dura dopo una decina di uscite inizia ad adattarsi alle forme del rider che la usa, quindi il Biofoam fa il suo dovere. La sella ha un bel look accattivante e moderno, è disponibile anche in nero-rosso e nero-azzurro, per gli abbinamenti cromatici ormai d’obbligo al giorno d’oggi. Il rivestimento in Microfeel è la cosa che mi è piaciuta di più perché è davvero impermeabile, si lava in un attimo e torna come nuovo. Le fasce bianche sulla punta e nel retro hanno una texture a quadretti e sono leggermente gommose, dando alla sella molto grip anche con le condizioni davvero umide di questo periodo invernale. Dopo molte ore nel fango alcune selle diventano scivolose, la Squod no, rimane indenne anche nella neve! Tanto grip purtroppo può piacere o meno, per quanto mi riguarda dopo un primo periodo di adattamento ora mi ci trovo bene. Suggerirei solo di cambiare leggermente la forma della punta, è molto affilata e alcune volte ci si impiglia con gli shorts, inoltre può essere anche pericolosa in caso di caduta o urto con parti del corpo come schiena, gambe o inguine.

Sella Dirty Squod Team

Nelle lunghe pedalate il comfort è discreto e la seduta sembra essere “personalizzata”. Tuttavia quando si passa l’ora e mezza continua di pedalata in salita quella fastidiosa sensazione di perdita di sensibilità è dietro l’angolo, come spesso mi succede con altre selle . Dipende molto da come si sta seduti e dai tipi di salita, su quelle scorrevoli non mi è mai capitato ma se la pendenza è tanta e costante l’unica soluzione per me è cambiare spesso punto di appoggio sedendomi un po’ più avanti o un po’ più indietro, basta anche solo un centimetro, o alzarsi brevemente sui pedali ogni tanto. In pianura o nel misto sali e scendi nessun problema da segnalare, inoltre trovo la Squod confortevole anche per brevi giri senza fondello imbottito come spesso mi capita di fare in città, quelle uscite veloci in pausa pranzo per far girar le gambe che ti risollevano la giornata. In discesa, testata con un reggisella telescopico ma anche su una bici con cannotto fisso, la sella lascia spazio a qualsiasi movimento pur rimanendo presente e confortevole, specie in curva quando si appoggia la coscia o in momenti difficili quando scappa un pedale o si sbaglia un salto e si atterra sulla sella senza molta grazia, l’imbottitura si sente e fa il suo dovere. Da segnalare una piccola abrasione del rivestimento gommoso nella parte posteriore dovuta a una mia distrazione, la bici appoggiata è scivolata strisciando lungo un muretto ed ha causato questo piccolo danno.


La Squod Team rappresenta una valida scelta per il biker che cerca una sella dalla seduta sostenuta ma comoda e con un ottimo grip. A 69,90 euro abbiamo un prodotto moderno e riuscito, infatti la strategia dell’azienda è stata quella di mantenere un prezzo di listino più basso rispetto alla gamma precedente pur offrendo selle dal design rinnovato e con interessanti e validi contenuti tecnici.

Sella Dirty Squod Team

A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!