Il test del casco da enduro MET Parachute MCR con mentoniera rimovibile Claudio Riotti 5 Novembre 2019 Test Il casco da enduro Parachute dell’azienda italiana MET è molto conosciuto nel mondo della mountain bike in quanto è stato uno dei primi caschi da bici convertibili e il primo casco full face certificato ASTM. Il nuovo modello Parachute MCR rappresenta un’ulteriore evoluzione delle precedenti versioni con un principale focus sulla sicurezza: sia la calotta che la mentoniera asportabile sono certificate ASTM F1952-15 (DH) e F2032-15 (BMX), attualmente i riconoscimenti più importanti per i caschi MTB. Il MET Parachute MCR pesa 832 grammi in taglia M. La mentoniera è staccabile in pochi secondi grazie al sistema MCR (Magnetic Chinbar Release, sgancio magnetico mentoniera) e permette di convertire il casco da full face a open face e viceversa. Lo sgancio magnetico MCR è stato creato da MET in collaborazione con Fidlock ed è in attesa di brevetto. In più, il nuovo Parachute MCR si avvale di una visiera regolabile in materiale morbido, di una fibbia magnetica Fidlock coadiuvata dal sistema di regolazione BOA e soprattutto della tecnologia MIPS-C2 ovvero una seconda calotta in materiale plastico a bassa frizione legata alla calotta principale attraverso degli elastomeri, il cui compito è assorbire l’energia rotazionale limitando i danni al cervello in cado di urti laterali e cadute. Abbiamo parlato nel dettaglio delle caratteristiche nell’articolo dedicato al casco MET Parachute MCR a cui vi rimandiamo per approfondire. La parte posteriore del MET Parachute MCR è molto coprente ed è compatibile con i neck brace. Il MET Parachute in pillole Calotta interna in polistirene Mentoniera staccabile con sistema magnetico MCR 2 coppie di imbottiture intercambiabili per mentoniera Visiera in materiale morbido anti rottura, regolabile su due posizioni Sistema MIPS-C2 Chiusura sottogola magnetica Fidlock Sistema di regolazione BOA FS1 Fit System compatibile con coda di cavallo 21 prese d’aria Compatibile con neck brace Sei colorazioni Tre taglie: S 52/56 cm, M 56/58 cm, L 58/61 cm Peso dichiarato (da S a L): Full Face 820-880 g – Open Face 435-495 g Peso rilevato Tg M: Full Face 832 g, Open Face 461 g, mentoniera 371 g Certificazioni: EN 1078:2012 + A1:2012, AS/NZS 2063:2008, U.S. CPSC 1203, ASTM 1952-15 (DH), ASTM 2032-15 (BMX) Prezzo: 330 euro Il MET Parachute MCR è un prodotto polivalente ed è diventato il compagno di ogni mia uscita in MTB o in ebike. Il MET Parachute MCR in test Come avvenuto nel test del MET Roam, uno dei caschi più comodi che abbia mai usato, ho utilizzato il MET Parachute per tutta l’estate e l’autunno, passando da giornate afose a Finale Ligure al fresco e la pioggia di novembre sulle Alpi, pedalando su mountain bike tradizionali ed eMTB come la Brinke X5R+ Race. Il sistema di ritenzione posteriore è regolabile su due posizioni. Ho una circonferenza del capo di 59 cm e la taglia M mi calza a pennello. Le imbottiture standard della mentoniera mi sono subito andate bene, quelle più spesse le consiglio a chi abbia un viso molto magro. Consultate la nostra Guida alla scelta dei caschi MTB se volete informazioni sulla scelta della taglia e molto altro. Per essere più specifico ho preferito scrivere due paragrafi separati sull’utilizzo come casco integrale e come caschetto aperto. Il MET Parachute MCR aperto ha la particolarità di avere una visiera molto ampia. MET Parachute MCR: utilizzo come caschetto aperto In questa modalità la calzata è semplice e confortevole, la fibbia sottogola magnetica Fidlock è una garanzia di tenuta e sicurezza (la uso da anni anche su altri caschi) e il sistema BOA permette di trovare la corretta tensione in modo molto preciso, anche con guanti invernali più spessi. Il casco è stabile e ben ventilato e può essere utilizzato in sostituzione al proprio caschetto aperto. Il peso leggermente più alto di un normale open face non si nota una volta alla guida. Il sistema BOA per la regolazione della calzata è molto comodo e preciso. Se utilizzato con helmet camera o luce montata sulla sommità, ho notato che la stabilità del MET Parachute MCR diminuisce per via del sistema MIPS che lascia comunque un minimo di gioco del casco sulla testa, ma non lo vedo come un difetto perché stiamo parlando di sicurezza. Quello a cui ci si deve abituare di più, almeno nel mio caso, è la lunga visiera che non si abbassa come su un caschetto aperto classico (pur avendo due posizioni regolabili), essendo concepita per essere utilizzata in modalità full face con la mentoniera. Ottimo il fatto che sia realizzata in un materiale plastico molto flessibile così da flettersi in caso di urto senza spezzarsi. Le prese d’aria sulla parte frontale sono davvero efficaci. Dall’altro canto, le prese d’aria frontali sono molto efficaci anche per via di questa visiera che “convoglia” i flussi di aria verso di esse e i canali interni. Viceversa, se usate la maschera, questa è facilmente sistemabile nello spazio che si crea quando si alza la visiera. Avrei preferito comunque una terza regolazione più bassa della visiera, ma la cosa può essere soggettiva. Testato con vari tipi di occhiali, in modalità “aperta” il Parachute non ha dato alcuna interferenza tra le astine e il casco. MET Parachute MCR: utilizzo in modalità casco integrale Se usato in modalità full face, il MET Parachute MCR dona una grande sicurezza tanto da sembrare un casco integrale non scomponibile. Facendo la mia “prova di rigidità”, cosa che faccio con ogni casco ovvero schiacciandolo con le mani nei due versi frontale e trasversale, l’MCR non flette minimamente. La calzata richiede un minimo di attenzione in più in quanto i cinghietti possono arrotolarsi su se stessi e quindi bisogna solo assicurarsi che questi siano dritti prima di allacciare la fibbia Fidlock. Il Parachute MCR è ottimo anche per un utilizzo in bike park, qui al Sando Bikepark (VCO). Foto: Alberto Bornati. Una volta indossato, l’areazione è notevole, siamo a livelli molto buoni comparando il Parachute MCR ad altri prodotti analoghi. L’aria non manca anche in salita e nei rilanci grazie alla grande presa d’aria centrale; ovviamente pedalando a lungo con la mentoniera installata (immaginiamo in una gara enduro) si suda un po’ di più sul viso. Nota: nel buco centrale è possibile far passare il boccaglio della sacca idrica (per chi la usa) per bere comodamente senza muovere il casco. La stabilità è ottima e anche usando helmet cam o luci non c’è il minimo movimento indesiderato del casco. Sono disponibili due spessori diversi (inclusi) per le imbottiture della mentoniera. Un aspetto che ho molto apprezzato è stato il fatto di poter percepire molto bene i suoni dell’ambiente circostante grazie alle prese d’aria posizionate esattamente sulle orecchie (tanto che volendo ci si può grattare un orecchio con il casco indossato!). Con diverse maschere non ha dato nessun problema di compatibilità, né con diversi occhiali. Per applicare la mentoniera è necessario trovare i punti di aggancio dei due supporti laterali e procedere con un lato alla volta. Installazione e sgancio della mentoniera Lo sgancio della mentoniera del MET Parachute MCR è semplice, basta aprire i due piccoli anelli a scomparsa su entrambi i lati del casco, girarli di mezzo giro e voilà, con una trazione decisa in avanti la mentoniera si stacca. L’operazione è difficile a volte con i guanti indossati perché volutamente i due anellini sporgono poco per motivi di sicurezza in caso di caduta. Le certificazioni sono molto severe in questo frangente, e vi invito invece a vedere e toccare con mano altri prodotti simili ma non certificati che presentano sistemi con sporgenze di anche 5 o più millimetri. Uno degli anelli a scomparsa dello sgancio del MET Parachute MCR. Per applicare la mentoniera bisogna inserire nelle proprie sedi i due supporti metallici superiori e poi far combaciare i perni da ruotare. Con un po’ di pratica si riesce ad installarla anche con il casco indossato, ma il consiglio è di toglierlo per le prime volte, capire il meccanismo e poi provare allo specchio per acquisire l’automatismo agganciando un lato alla volta. La mentoniera, quando si pedala in salita e non la si utilizza, si può riporre nello zaino, nella fascia lombare del marsupio (se lo usate) o con delle semplici cinghiette anche sul manubrio della bici. Per fare una prova l’ho anche trasportata sul fianco utilizzando il velcro della regolazione dei pantaloncini da bici. Si può riporre la mentoniera sullo zaino quando non la si usa, è la soluzione più stabile e meno pericolosa. Da segnalare Nell’uso full face è bene ricordarsi, prima di togliere il casco, di allentare il BOA se lo si regola abbastanza stretto. Le prime volte bisogna farci l’abitudine. Come in moltissimi caschi testati, la fascia sottogola tende ad allargarsi con l’uso, cioè scorre nella fibbia anche se è presente una piccola “controfibbietta” in gomma. Un mini elastico nero aggiuntivo è sufficiente a risolvere il problema se volete sempre avere la “vostra” regolazione. Il particolare della vite che trattiene la mentoniera in sede e che permette di asportarla. Le finiture dell’MCR sono ottime ma la verniciatura è abbastanza delicata. Sulla colorazione Black Petrol Blue Matt del nostro test, dopo un utilizzo con diverse giornate di pioggia e fango, sono rimasti molti graffi bianchi sparsi su tutta la calotta, la visiera e la mentoniera. Stesso discorso se lo si appoggia in giro senza troppa cura, quindi consiglio di utilizzare sempre la sua sacca morbida per trasportarlo. È possibile acquistare a parte la sacca semi rigida con cerniera al costo di 35 euro. In giallo è visibile la calotta del sistema MIPS. Conclusioni sul casco da enduro MET Parachute MCR Non è facile progettare e costruire un buon casco con mentoniera amovibile e tutte le aziende si stanno cimentando in questa prova con risultati estremamente diversi. A mio avviso MET riesce nell’intento con il Parachute MCR: è un ottimo prodotto che mette la sicurezza davanti a tutto grazie alle sue molteplici certificazioni e il sistema MIPS. Il dispositivo MCR di sgancio della mentoniera è efficace e semplice allo stesso tempo e permette di avere due caschi in uno. Il peso è nella media e la ventilazione è molto buona. Il prezzo è elevato ma si tratta di un prodotto di qualità dotato delle migliori certificazioni, quindi lo vedo come un investimento per girare più sicuri e consapevoli di avere la parte più importante del corpo protetta a dovere. Ecco le sei colorazioni disponibili del MET Parachute MCR. Cosa ci è piaciuto: La ventilazione molto efficace La mentoniera asportabile Sicurezza: certificazioni e sistema MIPS Cosa non ci ha convinto: La finitura esterna è delicata e si graffia facilmente Il test del casco da enduro MET Parachute MCR con mentoniera rimovibile comfort8 ventilazione9 sicurezza9 estetica8.5 accessori/tecnologie9 Peso8.5Infowww.met-helmets.comPrezzo8.7Il nostro votoVoti lettori: (28 Voti)5.2