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What you see is what you get

La Evil Uprising è una stupefacente full all-mountain che fa della versatilità e del riuscitissimo mix tra performance e guida intuitiva in discesa i suoi punti di forza

Demodé

Ho letto su Bike USA, quello che è per me il Magazine di mountainbike, che la Evil Uprising è un po’ come il “Chinese Democracy” delle ruote artigliate. Come l’album dei Guns ‘n Roses – quello che ne rimane, in sostanza Axl Rose e il tastierista Dizzy Reed – continuamente rimandato, anche la Uprising ha trascorso anni in fase di prototipo. La differenza sta nel fatto che forse è valsa la pena aspettare la “trail bike” di Evil.

Eh sì, se dovessi basarmi sui soli numeri – 152 mm d’escursione posteriore e ruote da 26” – questa Uprising suona proprio come una bici da escursionismo a tutto tondo, arrivata un filo in ritardo sui tempi. In realtà questa biammortizzata è molto più vicina alla Evil Undead da dh di quanto si possa pensare. Già quando si passa all’analisi statica, anche al solo guardare la bici in foto, s’intuisce l’anima della Uprising, che non è certo quella di una tranquilla trail bike quanto piuttosto di una diabolica all-mountain/enduro… e qui il nome è particolarmente azzeccato, infatti, se lo si legge completo – Evil Uprising – suona più o meno come “la rivolta del male”.

Sorpresa

Si pensa che possa fare sfracelli in discesa e sui trail più guidati, con quella linea filante esaltata dalla colorazione “carbon raw” (fibra di carbonio non verniciata) e il baricentro rasoterra, ed è così. È uno dei casi in cui, usando una terminologia ereditata dal mondo dell’informatica, WYSIWYG, in soldoni “What You See iI What You Get”, quello che vedi è quello che è.

Ogni santa volta che sono tornato da un giro in sella alla Uprising, infatti, ero al limite dell’attonito. Non vorrei calcare la mano – o meglio, sottolineare ed evidenziare le parole scritte sullo schermo – ma la creatura Evil meraviglia e stupisce, alla luce dei nudi dati e dei puri numeri.

È una full all-mountain/enduro che a primo acchito è realmente difficile inquadrare. Riesce ad aggredire le discese letteralmente spianando ogni ostacolo, con un mix pressoché perfetto di performance e divertimento. Nonostante la chiara impronta discesistica e le ruotine da 26”, sulle salite tecniche la trazione è al limite dell’incredibile. Così come l’efficienza nella pedalata e la risposta negli scatti in fuorisella sono di livello assoluto, per finire con l’apprezzabile neutralità nei confronti delle forze indotte dalla trasmissione e dalla frenata (Pedal Kickback e Brake Jack).

Di chi/cosa è il merito della suprema qualità del riding? Credo che dipenda dalla geometria ben calcolata e della sospensione posteriore DELTA.

Evil // Uprising
Costruzione
Allestimento
Appoggi
Salita
Discesa
Scatto/rilancio
4.5Il nostro voto
Voti lettori: (2 Voti)

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A proposito dell'autore

Da oltre 15 anni nel mondo dell’editoria specializzata, come redattore di testate giornalistiche specializzate nel mondo mtb, dell’informatica e del multimedia, e come autore di manuali tecnici e guide d’itinerari dedicati alla mountain bike.