Nicolas Vouilloz ha bisogno di ben poche presentazioni: 10 volte Campione del Mondo nel downhill dal 1992 al 2002 in 11 anni di carriera, più volte Campione Nazionale francese, un posto nella Mountain Bike Hall of Fame in California, campione di rally e ora uno dei top rider nell’Enduro World Series: 1° posto in Francia in Val d’Allos e altri due secondi posti nel 2013, terzo posto assoluto nella tappa conclusiva a Finale Ligure lo scorso anno. Inizia il 2016 con un quinto posto nel ranking mondiale EWS.

A Sanremo, località dai trail fantastici curati dai ragazzi di Sanremo Bike Resort, Nico è di casa, essendo ad un’ora di macchina da Nizza, in Francia, dove vive.

In quest’occasione, grazie al corso con la Gravity School, la scuola mtb di Luca Masserini con cui collaboro da tre anni, abbiamo avuto “la Leggenda” come special guest per due giorni di corso molto intensi.

Nico sta usando in questo periodo una Lapierre Spicy Team 2016 (versione in alluminio) su cui sta testando alcuni componenti.

Siamo riusciti a farci dare tre consigli relativi alle novità che molto probabilmente porterà in gara per la prossima stagione enduro mtb.

Tre consigli per una enduro race bike al passo coi tempi:

foto di una corona ovale da mtb

1 – Corona ovale

“La sto provando perché in gara qualsiasi cosa ti possa dare un vantaggio è fondamentale quando si gareggia sul filo dei millesimi. Ogni novità va sperimentata, analizzata e provata nel periodo invernale per restare al passo coi tempi.

Ho testato diversi modelli tra cui le Osymetric, ci sono alcuni aspetti positivi di un modello sull’altro ma sinceramente non ho ancora deciso cosa userò in gara. I vantaggi dovrebbero essere una pedalata più efficiente a livello ergonomico, bisogna però abituarsi al feeling che danno, soprattutto quelle molto ovalizzate”.

foto dei paramani AVS per mtb

2- Paramani AVS

“Innanzitutto mi piacciono esteticamente. In secondo luogo, quando cerchi di essere il più veloce possibile nelle lunghe prove speciali dell’EWS può capitare di sfiorare gli alberi con le manopole o colpire arbusti con il manubrio e le leve dei freni, rischiando di cadere. In quei casi grazie ai paramani sfioro la sua parte esterna e mi dico “ok, sono al limite”, quindi rallento di pochissimo senza rischiare impatti seri.

Inoltre, sono ideati per proteggere le dita da piccoli urti indesiderati, dalla pioggia o il fango e dalle spine di alcuni cespugli, ma soprattutto sono pensati per evitare delle pinzate involontarie del freno (soprattutto quello anteriore) da parte di liane, piante o rami.

Di fronte ad un impatto importante con un albero si piegano, certo, però proteggono la leva del freno da una possibile rottura.

Sono molto leggeri (115 g la coppia) e sono personalizzati. Anche il look conta in una race bike!”

foto dell'ammortizzatore della mtb di Nico Vouilloz

3- Ammortizzatore a molla Rock Shox Vivid R2C

“Mi piace come lavora l’ammortizzatore a molla sulla mia bici, la progressività, lo stacco iniziale e la risposta che ricevo dalla bici in staccata sono superiori rispetto a uno ad aria. Questi benefici sorpassano l’aumento di peso rispetto all’ammo ad aria.

Sto testando il Vivid per le prestazioni esclusivamente in discesa, quindi potrebbe essere la scelta adatta nelle gare con prove speciali ricche sezioni downhill impegnative. La molla è leggera, in lega di alluminio, della SA Springs: 425 libbre, la particolarità è quella di adattarsi a tutte le corse degli ammortizzatori andando da 2.25″ (57 mm) a 3″ (76 mm) con un’alta precisione nella durezza indicata (1,5 %).

Gli incrementi sono di 25 libbre alla volta, così da poter trovare il feeling giusto. Gli speciali distanziali della molla servono per eliminare eventuali frizioni o interferenze con la ghiera di precarico”.

foto di Nico Vouilloz in azione sul primo ripido dello spettacolare trail di Sanremo "i due Muri".

Nico Vouilloz in azione durante il corso della Gravity School sul primo ripido dello spettacolare trail di Sanremo “i due Muri”. Grazie a Sanremo Bike Resort.

E in più…

“Sto lavorando sull’idraulica dell’ammortizzatore che per ora è in versione “stock”, di serie. Quello che invece mi dà molta più sensibilità è la boccola superiore dell’ammortizzatore dotata di cuscinetti, di Enduro Bearing.

È molto importante avere meno frizione possibile negli snodi di carro e ammortizzatore, tutto deve lavorare libero per ottenere una sensibilità maggiore e una migliore lettura del terreno”.

Se vi è piaciuto questo articolo, non potete perdervi il video tutorial di Nico che spiega come settare una bici da enduro.

Inoltre, qui potete trovare il report della prima Gravity Champion con Nico Vouilloz.

Se volete seguire Nico: www.facebook.com/nicolas.vouilloz

Per maggiori informazioni sui paramani AVS: www.4guimp.it

Per le bici Lapierre: www.lapierre-bikes

Per girare sui magnifici trail di Sanremo: www.sanremobikeresort

A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!