Come affrontare una 24H in mtb per la prima volta Claudio Riotti 2 Agosto 2017 Wiki Bike Volete prendere parte alla vostra prima 24 ore in mtb e siete a corto di consigli? In questo articolo elencherò gli aspetti principali per affrontare una 24H in solitaria per la prima volta, con un occhio attento ai dettagli più importanti riguardanti attrezzatura e preparazione. L’arrivo della 24H di Finale Ligure, un bagno di folla per ogni partecipante, davvero emozionante. La 24H di Finale Ligure come banco prova In occasione della gara di mountain bike 24H di Finale Ligure (di cui potete leggere il mio resoconto) sono finalmente riuscito a coronare il mio sogno e prendere parte a una delle manifestazioni più caratteristiche nel mondo della mtb italiana e internazionale. In concomitanza, quest’anno a Finale Ligure si è disputato il 6° Campionato mondiale Wembo Solo, la massima espressione agonistica in ambito 24 ore di mountain bike al mondo, per cui non è mancata l’occasione per sbirciare le tecniche dei pro e dei “veterani” e chiedere qualche dritta anche a loro. La prima 24H in solitaria: 10 consigli Riassumere tutto in 10 consigli non è cosa da poco trattandosi di una tipologia di gara che richiede una preparazione meticolosa se vogliamo che tutto vada per il meglio. In questo caso ho scelto di parlare di ciò che è stato utile per me, alla prima esperienza e con poco allenamento sulle lunghe distanze nelle gambe. Una 24H Solo è una gara mtb in cui si percorre un anello prestabilito e segnalato il maggior numero possibile di volte nell’arco delle ventiquattro ore. le pause, il cibo e il sonno sono a discrezione di ogni partecipante. I professionisti arrivano a pedalare per più di 500 km senza mai fare una sosta durante la gara, ma non è il mio caso. Il bello di una 24H corsa in solitaria è imparare a conoscere i propri limiti, mentali e fisici, attraverso un’esperienza che ogni biker che si rispetti dovrebbe provare almeno una volta nella vita, dal biker della domenica al rider esperto, dall’endurista al cross countrista sfegatato. Andiamo con i miei 10 “tips”. 1- Leggi il regolamento della gara in maniera approfondita Prima di pensare di partecipare ad una gara 24H bisogna informarsi sul “come-dove-quando” e soprattutto sul regolamento. Ogni evento ha regole e dettagli diversi, devi essere certo di avere la maggior quantità di informazioni sulla gara che hai scelto. Conoscere per tempo la location, il clima, i km e il dislivello di ogni giro ti darà un vantaggio anche psicologico per poter programmare e affrontare meglio la gara. Inoltre, informati sulla burocrazia necessaria: certificato medico, tessera del club di appartenenza, pagamenti e quant’altro. In questo modo avrai tempo di agire ed eviterai sorprese al momento dell’iscrizione. Molti partecipano alle 24H per conoscere il proprio limite psicologico e fisico in sella a una mtb. 2 – Obiettivi e preparazione fisica Qual è la tua forma fisica? Che tipo di biker sei e quanti km fai in bici ad ogni uscita? Le risposte a queste due domande possono tracciare un quadro della situazione e determinare un obiettivo realistico. Nel mio caso di biker prevalentemente endurista-downhiller ho considerato una forma fisica buona e un allenamento discreto tra palestra e spinning invernale come base. Riesco a uscire per tre/quattro pedalate in stile enduro di circa 30 km e 800 mdsl al mese e qualche giro xc di 20 km alla volta in pausa pranzo, quindi ho poco allenamento sulle lunghe distanze. Mi sono posto quindi un traguardo “basso” e realistico di 10 giri, tenendo conto che alla 24H Finale l’anello è di 10 km molto tecnici con circa 250 m di dislivello a giro. Se hai in mente proprio questa gara, un ripasso alla tecnica di guida della mtb non fa mai male, sia per la salita che per la discesa. Una ruota bucata è all’ordine del giorno. Un copertone tagliato invece può far finire la gara: meglio averne due di scorta. 3 – Preparazione mtb, i pezzi di ricambio, la cassetta degli attrezzi La bici per la 24H, front o full, montata con corona singola o doppia a seconda delle esigenze, deve essere il mezzo con cui ti sei allenato, la devi conoscere alla perfezione e deve essere in ordine, pulita e perfettamente funzionante. I ricambi che consiglio di portare a una gara mtb 24H sono: bombolette CO2, kit bomboletta gonfia&ripara, almeno 2 camere d’aria, una coppia di copertoni di scorta, valvole e liquido sigillante nel caso di tubeless, kit riparazione tubeless, filo del cambio, pedali di scorta, forcellino del cambio, un cambio e una catena in più. Alcune di queste cose sembreranno superflue ma potrebbe capitare di rompere proprio quel pezzo…. quindi, dopo tempo speso, soldi, allenamenti e preparativi è “gara finita” per una gomma tagliata? Meglio essere previdenti. In quest’ottica, se lo avete, portatevi un impianto frenante di scorta posteriore, in caso di estrema evenienza va bene anche sull’anteriore. Nella cassetta degli attrezzi dovresti già avere tutto il necessario per intervenire sui piccoli-grandi inconvenienti che possono accadere in ogni trasferta lontano da casa. Metti in conto una coppia di tacchette dei pedali in più e magari anche un paio di scarpe di scorta: io ho iniziato la gara con delle scarpe semi nuove che poi mi hanno provocato delle fiacche ai piedi molto fastidiose, fortuna che avevo con me anche un paio di Specialized 2FO cipless, comode e affidabili, che mi hanno fatto proseguire e terminare la gara. A sinistra la trasmissione dopo qualche giro alla 24H di Finale. A destra: il reggisella telescopico lo vedo come un must anche su una front in carbonio, soprattutto a Finale. In gara, durante le pause, consiglio di fare un rapido check alla tua mtb: di importanza fondamentale è pulire e lubrificare la catena, poi un controllo veloce ai raggi, pedali e pedivelle. La front che ho utilizzato per la gara di Finale Ligure ha necessitato più volte di manutenzione a causa del percorso tecnico, roccioso e molto polveroso, con addirittura i forcellini del carro posteriore pericolosamente allentati. Per quanto riguarda le luci è sempre meglio averne due, una sul casco e un buon faretto sul manubrio, di facile montaggio e con batterie di scorta, se hai in programma di pedalare tutta la notte. La luce frontale permette di illuminare anche dietro ai tornanti e in caso di guasti è indispensabile. 4 – Il campeggio e la vita da paddock L’aspetto più caratteristico di una gara 24H è la vita da paddock, quindi il campeggiare, avere una postazione possibilmente coperta dove potersi rilassare, mangiare, cambiarsi e magari essere anche dotati di un cavalletto per la bici per gli interventi “volanti”: tutte queste sono cose che dovresti già aver sperimentato. Se sei alla prima volta, cerca un buon compagno di avventura, possibilmente già esperto. Così facendo avrai un aiuto anche dal punto di vista “morale”, con molte preoccupazioni in meno e più possibilità di pensare alla gara. Una tenda di facile montaggio e molto capiente è necessaria per contenere tutta la tua attrezzatura in caso di pioggia o di assenza dal campo base. A Finale eravamo in due con una tenda da quattro e con tutta la mia attrezzatura ci stavamo giusti giusti. I materassini gonfiabili da campeggio sono la soluzione migliore per comodità e rapporto qualità-prezzo. Il bello della 24H è anche la “vita da paddock”. Prepararsi dei contenitori con il cibo già pronto può fare la differenza. Un tavolino e due sedie pieghevoli, un frigo da campeggio e il necessario per colazione, gara, pranzi e cene prima e dopo l’evento se si vuole essere indipendenti. Alcune cose sono un plus ma dopo anni di gare a base di “tenda e fai-da-te” diciamo che so cosa mi serve quando sono fuori casa per alcuni giorni. Il discorso della 24H è che spesso tutte queste cose vanno trasportate a mano dal parcheggio (magari distante) alla piazzola che ti hanno assegnato o che hai scelto. Ecco che un carrellino richiudibile può semplificare la vita e non di poco. Per il resto il mio consiglio assoluto è: se arrivi il giorno precedente alla gara e hai il sonno leggero NON dormire in tenda nell’area adibita, specie se sei alla 24H di Finale. La notte è un momento di festa continua per chi non gareggia e tra canti popolari, musica ad alto volume e megafoni rischieresti di non chiudere occhio… come è successo a me. L’ideale sarebbe avere un gazebo come base per gli stop durante la gara ma anche una tenda basta e avanza per la prima volta. 4 – Cosa bere e mangiare ad una gara mtb 24H Durante una 24H si arrivano a consumare anche 20 litri tra acqua e liquidi. Bere poco e spesso è il segreto per non disidratarsi, specie se fa caldo. Dovresti anticipare la sete, se il sintomo arriva è già un segnale negativo. Porta sempre la borraccia (meglio due) e a ogni giro fai rifornimento o prepara già delle scorte. Per quanto riguarda il cibo conviene farsi un po’ di cultura sulle basi dell’alimentazione per il ciclista e agire di conseguenza. Ho visto di tutto a Finale Ligure: la frutta, le barrette o la classica pasta. Diversi rider della mia stessa categoria “Solo” approfittavano delle grigliate di carne, “sport” preferito dagli accompagnatori nei paddock. I pro girano 24 ore no-stop, i “normali” si fermano volentieri per un piatto di pasta. Ovviamente tutto dipende dall’obbiettivo che intendi raggiungere. Il mio consiglio è di stare leggeri e dopo i primi giri nutrirsi ogni ora, mangiando qualcosa che ti piaccia davvero: dei panini con bresaola o prosciutto, banane, frutta secca, le classiche barrette o la pasta in bianco con il parmigiano durante il giorno. La sera, per quanto mi riguarda, ho fatto una pausa con del pollo e verdure ma in quantità sempre moderate. La notte qualche barretta mentre pedalavo e la mattina una bella colazione con cereali, frutta e the. Sconsiglio l’assunzione di troppo caffè perché la caffeina stimola la diuresi, limitarsi a due/tre caffè durante la gara o integratori a base di caffeina sarebbe ottimale. 5 – L’abbigliamento per una gara mtb 24H A seconda del periodo e del luogo l’abbigliamento può variare ma tieni conto di avere almeno due o tre completi (intimo+maglia ed eventuali pantaloncini) su cui poter contare in caso di evenienza, guanti e calze di scorta, occhiali per il giorno e la notte, bandane o buff che io utilizzo tantissimo come sottocasco per assorbire il sudore. Alla sera, se non hai velleità da pro, una pausa con una doccia ritemprante e un completo asciutto donano nuove energie in vista delle fasi notturne di gara. Porta anche una mantellina in caso di pioggia, un gilet leggero che copra il torace per la notte, eventualmente dei manicotti e gambali in caso di clima fresco. 6 – Di notte non sottovalutare mai il percorso Anche se dopo aver girato tutto il giorno credi di conoscere alla perfezione ogni curva e sasso, di notte le cose possono cambiare. Le luci artificiali creano ombre diverse, presta ovunque più attenzione: quella che è una banale carreggia, se sottovalutata, può farti cadere senza preavviso con conseguenze pessime per l’umore e l’attrezzatura. Mi è capitato ed è un brutto colpo all’autostima, un evento che può influenzare negativamente l’intera esperienza. Se si cade, l’importante è limitare i danni e voltare subito pagina, concentrandosi nuovamente sulla gara. Il passaggio nei paddock della gara 24H di Finale Ligure. 7 – Sorpassi sì, dichiarati e con prudenza A Finale ho visto gli atleti internazionali prendersi dei rischi incredibili per sorpassare i rider più lenti e ciò è comprensibile se in ballo c’è un titolo mondiale. Io cercavo sempre il momento migliore per sorpassare, ovvero quando lo spazio sul trail lo permetteva, e se sentivo qualcuno arrivare da dietro “a cannone” mi facevo subito da parte. Se la gara comprende piloti stranieri bisogna dire “I pass on the left/right” oppure annunciare sempre “passo a destra/sinistra”, di modo da non lasciare dubbi ed evitare inconvenienti. 8 – Distanza di sicurezza, sempre A meno che tu non stia lottando per le prime posizioni, il mio suggerimento è mantenere sempre una buona distanza di sicurezza dagli altri rider sia in salita che in discesa. Un piccolo errore di chi ti sta davanti può diventare pericoloso anche per te, se non hai il tempo di evitarlo o schivarlo. Inoltre stare più distante dal concorrente precedente ti permette di avere una visuale migliore su ciò che presenta il trail davanti a te, dandoti margine per scegliere le traiettorie e non incappare negli stessi sbagli di chi ti precede. Dosare le energie e reintegrare liquidi e calorie spese. Due borracce sono molto consigliate. 10 – Dosa le energie Ultimo consiglio ma di fondamentale importanza: dosa le tue riserve di energia e distribuiscile durante l’arco di tutta la gara, per poter raggiungere il tuo obbiettivo e avere ancora qualche “goccia di carburante” per il finale. Andare più piano del solito è la parte più difficile soprattutto se non si è abituati, ma a mio avviso è indispensabile trovare un ritmo regolare più lento delle solite uscite da 2 o 3 ore che molti biker sono abituati a fare. Questo farà sì che le tue batterie dureranno di più, per arrivare ai momenti come la notte e l’alba che sono i più magici e indimenticabili. A questo proposito ricorda che nei mesi prima della gara qualche uscita più lunga da 5/7 ore a ritmi meno intensi e qualche notturna sono indispensabili per abituarsi alle tante ore in sella e alla guida di notte, oltre che per testare le gambe e la qualità dell’impianto luci. Buona 24 ore!