Dopo il tutorial sulle impostazioni della bici da enduro, ecco cinque consigli su come migliorare la nostra guida, renderla più sicura e più veloce.

Chi segue le rubriche “wiki bike” su mountainbike.bicilive.it lo conoscerà bene, Nico Vouilloz è uno dei personaggi famosi che più apprezziamo nel mondo della mtb race, sia per il suo approccio schietto e sincero e sia per la sua grande professionalità e disponibilità.

Il fatto di essere stato 10 volte campione del mondo di downhill negli anni passati ed essere ancora estremamente competitivo all’età di 40 anni (attualmente è quarto nel ranking mondiale dell’Enduro World Series) fa di lui un idolo, un’icona per molti appassionati. Nonostante ciò, Nico è davvero una persona alla mano, sempre disponibile per una dritta o un consiglio.

Come rendere la guida della nostra mtb meno stancante, più fluida, veloce e sicura?

1- Leve dei freni: impostazione

Mantenete un’impostazione dei freni che rispecchi le dimensioni delle vostre mani e delle vostre dita, badando a posizionare la leva in modo da frenare con un dito (l’indice), così da avere le altre quattro dita che fanno presa sul manubrio.

La mano dev’essere ben centrata sulla manopola. Non guidate mai con il palmo che sporge, soprattutto se avete manopole con i doppi collarini di alluminio: sono tutti microtraumi sul polso che alla lunga possono causare un’infiammazione alla mano.

Regolate la distanza della leva dal manubrio affinché questa, nel punto di massima frenata, arrivi abbastanza vicina alla manopola ma naturalmente senza toccarla. Ciò vi permetterà di avere un’ergonomia più vantaggiosa, di non stressare il dito e l’avambraccio e poter girare più a lungo anche in trail lunghi e ripidi dove i freni sono molto sollecitati.

Correlata a questa impostazione, regolate l’angolazione delle leve in modo da creare una linea continua con il vostro braccio quando state frenando: il polso, nel momento della frenata e quindi con il corpo basso e leggermente arretrato, dovrà avere una posizione comoda e naturale o, come preferisce Nico (e anche il sottoscritto), leggermente rialzata. Perché?

Per avere un buon appoggio dei palmi sul manubrio e dare più pressione alla ruota anteriore, quindi grip, sui ripidi e nelle staccate.

nico vouilloz in una curva in contropendenza

Ecco una curva dove è fondamentale entrare piano, studiare rapidamente il fondo e cercare di pompare la bici per farla aderire il più possibile al terreno. Notate lo sguardo verso l’uscita di curva.

2 – Curve: frenare prima per uscire forte

In mountain bike, la maggior parte della gente che conosco ha un difetto comune: entrano in curva veloci e “inchiodano” in mezzo alla curva stessa, per poi pedalare in uscita. Anche a me a volte capita ma questo è un grande grande errore!

Il consiglio è frenare e rallentare prima dell’entrata in curva e poi lasciare i freni per guadagnare “exit speed”: se sfruttate la forza delle gambe per pompare la bici sotto di voi, cioè comprimendo entrambe le sospensioni stando in una posizione ben centrale, uscirete più veloci e non dovrete pedalare!

Per fare ciò le gambe e il corpo dovranno essere rilassati, quindi a maggior ragione moderate la velocità dell’entrata in curva e ne gioverete davvero tanto.

3 – Guidate all’80% delle vostre capacità

Consiglio strettamente correlato a quello precedente: se andrete più piano avrete più lucidità per rimediare eventuali errori di guida o traiettoria, vi stancherete meno e vi divertirete di più; quest’ultimo è un punto chiave, a nostro avviso, dell’andare in mountain bike.

Alla fine dei conti se si sommano gli errori da rimediare in una guida al limite, è più vantaggioso mantenere una velocità media costante anche con una finalità racing, soprattutto nelle lunghe Ps delle gare di enduro.

Fate una prova, magari con Strava o con un paio di amici e un cronometro. Percorrete una Ps al limite (con gli inevitabili “jolly”, gli errori e i rischi) e la stessa Ps all’80% ma molto pulita, poi traete le vostre conclusioni.

4 – Respirate

Sembra un consiglio banale ma sia che voi facciate gare o che siate semplicemente degli appassionati, il respirare in maniera profonda e corretta, quindi usando anche la parte bassa dell’addome, vi permetterà di mantenere la lucidità necessaria per tutta la durata della discesa.

Spesso sui tratti tecnici o sui salti vediamo molti rider trattenere il fiato e commettere errori, mentre dopo un paio di respiri profondi tutto cambia, la vista si schiarisce e la guida diventa precisa. Provate per credere.

5 – L’imperativo finale: guardate avanti

Cercate di leggere sempre il terreno che vi si presenta davanti, decidere le zone dove frenare e quelle dove mollare i freni, se c’è una salita e bisogna cambiare rapporto oppure un tratto tecnico dove si deve stare attivi e concentrati. In curva guardate sempre l’uscita mantenendo la testa in asse col terreno e non piegandola “a telefono”.

Guardate sempre dai 4 agli 8 metri davanti a voi, lanciando delle brevi occhiate ancora più in là se siete su un trail che non conoscete. Questo farà miracoli alla vostra guida e vi preparerà ad affrontare qualsiasi situazione, come se già conosceste il sentiero. Avrete modo di essere attivi, consapevoli e scegliere le linee migliori, come consigliamo nel nostro video tutorial sulla guida mtb in discesa.

Per conoscere i setting della bici di Nico Vouilloz leggete il nostro articolo sulla sua bici e il primo tutorial su come settare la mtb da enduro.

Infine, per capire direttamente i consigli che vi abbiamo fornito, gustatevi questo bel video dove Luca segue Nico in una delle sue famose “Cacce al leprotto” sui trail di San Remo Bike Resort (dove il sottoscritto, dietro a Luca, non crede ai propri occhi). Buona visione!

Grazie a Gravity School, Luca Masserini e l’immenso Nico Vouilloz.

A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!